CERIMONIE MERCOLEDÌ 24 MAGGIO 2023
CITTA’ MERNA – MIREN NEL COMUNE SLOVENO
Avendo completato i lavori di Restauro si Invita la S.V.cerimonie il prossimo Mercoledì 24 Maggio 2023 ore 10.30 all'Inaugurazione del Memoriale dei Caduti della 6° e 7° Battaglia dell'Isonzo,
presso il sito originario ora in territorio Sloveno nel comune di Miren.
Comitato Promotore Restauro Conservativo Memoriale ai Caduti Miren (Slovenia)
MERNA E CIMITERO DI MERNA - SLOVENIA
MERNA è situata alle pendici settentrionali del Carso, lungo le rive del fiume Vipacco che qui riceve in destra idrografica le acque del torrente Vertoibizza.
La località sorge lungo il confine tra l'Italia e la Slovenia ed è costituita anche dagli agglomerati di Conez (Konec), Fornace (Fornaža[6]), Grabici (Pri Grapci), Iapnisce (Japnišče]), Lasec, Merna superiore (Gornji Miren), Stanti (Staro mesto / Pri Štanti[6]), V Klancu e a sud-est dell'insediamento, sul Monte Grado, il santuario di San Grado di Merna[ (o "Madonna di Grado"[6]) dedicata alla Madonna Addolorata (cerkev Žalostne Matere Božje).
IL CIMITERO COMUNALE DI MERNA (in sloveno Občinsko pokopališče v Mirnu) è un piccolo cimitero nella frazione di Merna (Miren), frazione e sede comunale del comune di Merna-Castagnevizza (Miren-Kostanjevica) sul confine con l'Italia che si trova vicinissima a Gorizia.
Il cimitero è noto per esser stato diviso dal 1947 al 1976 tra Italia e Jugoslavia.
Inaugurato intorno al 1820 come nuovo cimitero del paese di Merna, durante la prima guerra mondiale si trovò ad essere vicinissimo al fronte, soprattutto durante le battaglie dell'Isonzo per la conquista italiana di Gorizia.
Dal 1921 al 1947 il cimitero
fece parte dell'Italia, ma nel 1943 fu occupato dai nazisti che lo inclusero
nella Zona d'operazioni del Litorale adriatico, e nel 1945 dalle forze jugoslave, e rimase sotto queste ultime, a differenza della vicina Gorizia sotto occupazione alleata.
Nel 1947 con il trattato di Parigi il confine definitivo tra Italia e Jugoslavia attraversò il cimitero dato che si trovava tra le quote 54 e 49 indicate nel settimo comma
dell'articolo 3 del trattato di pace[1]:
«allontanandosi dalla ferrovia, la linea quindi piega a sud-ovest, lasciando alla Jugoslavia la città di San Pietro ed all'Italia l'ospizio e la strada che lo costeggia ed a circa 700 metri dalla stazione di Gorizia-S. Marco, taglia il raccordo ferroviario fra la ferrovia predetta e la ferrovia Sagrado-Cormons, costeggia il Cimitero di Gorizia, che rimane all'Italia, passa fra la Strada Nazionale n. 55 fra Gorizia e Trieste, che resta in Italia, ed il crocevia alla quota 54, lasciando alla Jugoslavia le città di Vertoiba e Merna, e raggiunge un punto situato approssimativamente alla quota 49;» |
In seguito a questa decisione all'interno del cimitero vennero messi i cippi confinari, oltre a filo spinato e una rete metallica.
Con il trattato di Osimo firmato tra Italia e Jugoslavia nel 1975 ed entrato in vigore nel 1977 venne decisa una modifica razionale del confine di stato facendolo passare sul lato nord e ovest, non tagliandolo più a metà.
Nel 2004, a
seguito dell'ingresso della Slovenia nell'Unione europea è stato smantellato tutto il filo spinato che circondava il cimitero e il paese di Merna.
Nel 2012 all'interno del cimitero è stato inaugurato un piccolo museo che racconta il periodo in cui fu diviso tra due stati: il museo si chiama "Spomni se name" (Ricordati di me) e fa parte del circuito dei musei del Goriziano sloveno.
CAPPELLA DELL'EX CIMITERO ITALIANO
DELLA DOLINA ACQUEDOTTO - LOKVICA
Senza più il controllo del San Michele, le forze austro-ungariche abbandonarono l'intero Carso occidentale spostandosi su una nuova linea difensiva che andava dal Monte Santo di Gorizia a nord al Monte Ermada a sud, passando per le vette del San Gabriele e del Dosso Faiti; Cadorna fu lento a sfruttare il successo ottenuto e con l'artiglieria pesante rimasta indietro, le truppe italiane non riuscirono a scalfire la rinnovata resistenza: il 12 agosto ottennero un ultimo successo catturando il villaggio di Opacchiasella, ma entro il 17 l'offensiva si era ormai arenata.
La Dolina Acquedotto divenne in questo periodo uno dei tanti cimiteri del Carso.
Con tanta passione e amore per la Patria un gruppo di magentini, affezionati al valore della Patria, si stanno impegnando per riportare in vita un memoriale ai Caduti della Prima Guerra Mondiale scoperto a Mirem, in Slovenia. Hanno già fatto più di un sopralluogo sul posto decidendo di restaurarlo. Il memoriale vanta cent’anni di storia. Un piccolo cimitero di guerra che accoglieva le spoglie dei soldati italiani morti nelle offensive del 1916. All’epoca il monumento è stato denominato dai Fanti, ‘Dolina dell’Acquedotto’.
Sul memoriale è scolpita l’epigrafe: “Alla memoria degli eroi caduti immolando la giovine vita per la grandezza della Patria”. Ed è con questa iscrizione che prende avvio il deferente omaggio del Comitato per il Restauro del memoriale ai caduti della prima guerra. Nel 1999 il sito è stato ripulito dalla vegetazione in eccesso e inserito nei percorsi storici del comune di Miren. Con l’edificazione del vicino cimitero militare di Redipuglia l’edicola votiva venne abbandonata al suo destino per lungo tempo e avvolta dalla sempre più fitta vegetazione. “L’operato del comitato – spiega il presidente Cav. Uff. Giuseppe Pirulli – è volto a non dimenticare il sacrificio dei tanti italiani che hanno donato la loro giovane vita per il bene della Patria. Il comitato promuove ogni iniziativa utile e necessaria allo scopo per la ristrutturazione del Memoriale”.
Oltre al presidente, cav. Pirulli, fanno parte del comitato il tenente colonnello Luigi De Finis. Architetto di professione ha svolto nella sua carriera numerose missioni all’estero indossando la divisa da ufficiale del corpo degli Alpini e ha prestato la sua opera per il progetto di restauro, in maniera completamente gratuita. Il vice presidente è il cav. Salvatore Costanzo, quindi compongono il comitato il cav. Mario Simonelli, il gen. Antonio Pennino, il maresciallo Mauro Grosso, l’avv. Pecchio, il bers. Mario Trezzi e il dott. Bruno Bolzonella.
CIMITERO MILITARE ITALIANO
ITALIAN MILITARY CEMETERY
LOKVICA FAŽIZMU, ITALIJANSKEMU, SLOVENIA
VJC2+CM MIREN, SLOVENIA
Certamente! Il Comune di Miren-Kostanjevica si trova nella regione della Friuli-Venezia Giulia, in Italia. Ecco alcune informazioni utili:
ARCHIVIO DI STATO DI GORIZIA
L ’Archivio di Stato di Gorizia, istituito con D.M. 26 giugno 1964, occupa dal 1968 l’attuale sede, appositamente costruita.
L’intera provincia, e in particolare la città di Gorizia, fu investita direttamente dalla prima guerra mondiale che causò anche al patrimonio documentale danni enormi, aggravati dal conflitto 1940-45 e dalle diverse occupazioni militari.
Perciò, oltre a lamentare gravi dispersioni, il materiale archivistico dei diversi enti pubblici e privati della provincia si è trovato spesso in cattive condizioni, disordinato e deperito.
I fondi documentali versati all’Archivio di Stato di Gorizia, di conseguenza, risultano lacunosi, con numerosi atti ammalorati.
L’Archivio di Stato di Gorizia conserva le carte delle magistrature precedenti l’annessione all’Italia e le carte degli uffici periferici dello Stato
italiano.
Incrementa il suo patrimonio documentario con i versamenti che gli uffici giudiziari ed amministrativi dello Stato sono tenuti ad effettuare di tutte le carte non
più occorrenti alle necessità ordinarie del servizio, e relative a pratiche esaurite da oltre trent’anni.
Vengono inoltre conservati nell’Archivio di Stato di Gorizia gli atti notarili, trascorsi cento anni dalla cessazione dell’attività del notaio rogante, gli archivi
degli enti pubblici soppressi, gli archivi e i documenti acquisiti dallo Stato a titolo privato, mediante compravendita o donazione.
Documentazione riguardante aree appartenenti alla circoscrizione provinciale vigente sino al 2016 si trova altresì nell’Archivio di Stato di Trieste e nell’Archivio
di Stato di Udine. Altri fondi sul Goriziano sono reperibili in differenti Istituti culturali della città.
L’Archivio di Stato di Gorizia svolge attività afferenti alla tutela, gestione, valorizzazione e promozione dei beni culturali conservati, attraverso interventi
diretti a garantire alla collettività una fruizione ampia ed effettiva del valore culturale custodito nell’Archivio. Tali interventi si concretizzano nell’acquisizione, nell’ordinamento e nella
conservazione del materiale documentario, anche mediante l’elaborazione di prodotti multimediali.
Frutto di questo lavoro sono anche gli inventari dei fondi che vengono messi a disposizione degli utenti in Sala di studio, su questo sito
web e, per una parte di essi, sul sito SIAS.
L’Istituto collabora con enti, università, istituzioni e associazioni culturali per convegni ed esposizioni svolgendo attività di promozione culturale.
Indirizzo Merna-Castagnevizza |
Miren 129 5291 Miren Slovenija |
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Telefono Merna-Castagnevizza |
05/330 46 70 Internazionale: +386 (0)5 330 46 70 |
Fax Merna-Castagnevizza |
05/330 46 82 Internazionale: +386 (0)5 330 46 82 |
E-Mail Merna-Castagnevizza | tajnistvo@miren-kostanjevica.si |
Una scritta campeggia all’entrata:
“Dedicato a coloro i quali soffrirono a causa del confine, a tutti quelli a cui questo fu da impedimento nel visitare le tombe, a quelli a cui il confine rappresentò la strada verso lo sconosciuto e a tutte le persone che nell’oltrepassare o nel proteggere il confine persero la speranza, la libertà o addirittura la vita”.
Lokvica (it. Loquizza) Comune di Merna-Castagnevizza – Slovenia – “Resti dell’ex cimitero italiano dove si può vedere una lapide, posta su un sepolcro di soldati italiani, ed una lastra tombale recante la seguente iscrizione “In memoria degli eroi caduti che diedero la loro giovane vita per la patria – 2 novembre 1916“.