PRIMA GUERRA MONDIALE

LE 12 BATTAGLIE DELL’ISONZO


All'epoca la grande guerra veniva chiamata 'La guerra d'Europa', solo successivamente si affermarono denominazioni quali Grande Guerra (Guera Granda a livello popolare) e, soprattutto, Prima Guerra Mondiale.

Gli austro-ungarici, tra il 1914 e il 1915 erano impegnati nel fronte Russo. Sul fronte italiano, fino ad allora con l'Italia 'neutrale', contavano nella cintura delle fortezze attorno a Trento per fermare eventuali avanzate italiane, con un ridottissimo numero di soldati.
Il fronte delle Dolomiti era addirittura praticamente sguarnito, ma ben presto venne attrezzata una linea difensiva arretrata rispetto al confine, contando sulle favorevolissime dorsali montuose del Lagorai e delle Dolomiti di Sesto.
L'Italia entrò in guerra con baldanza e incoscenza, convinta di una facile vittoria in breve tempo, già pensando all'annessione del Trentino e della Venezia Giulia, nonostante le trattative e l'offerta austriaca di concedere quei territori in cambio della neutralità italiana.

  • 24 maggio 1915 - entrata in guerra dell'Italia e 'guerra dei forti' nell'altopiano di Asiago e negli altipiani trentini
  • giugno 1915 / agosto 1917 - dodici battaglie del Carso e fiume Isonzo 
  • maggio/giugno 1916 - spedizione austro-ungarica 'offensiva di primavera' (detta Strafexpedition, spedizione punitiva), sull'altopiano di Asiago, Valdastico-Pasubio
  • giugno 1916 - arresto dell'offensiva di primavera sul Novegno e sul versante sud dell'altopiano di Asiago
  • luglio 1916 - arretramento austro-ungarico nell'altopiano sulla linea Ortigara-Zebio-Assa
  • 1916/1917 - arroccamento nei fronti dolomitici (Dolomiti Ampezzane, Col di Lana, Marmolada, Lagorai) e prealpini (Pasubio/Altipiani)
  • 1916/1917 - guerra di posizione nelle Dolomiti e Lagorai, 'guerra delle mine' nelle Dolomiti e sul Pasubio
  • giugno 1917 - offensiva italiana e grande battaglia dell'Ortigara
  • 24 ottobre 1917 - disfatta di Caporetto
  • novembre 1917 - ritiro da tutto il fronte Dolomitico e dal Lagorai
  • novembre 1917 - arroccamento sul Grappa e sulla Piave
  • fine novembre 1917 - battaglia d'arresto sul Grappa
  • novembre/dicembre 1917 - offensiva austro-ungarica sull'altopiano di Asiago e battaglie dei Tre Monti
  • giugno 1918 - offensiva austro-ungarica principalmente sul Grappa nota come Battaglia del Solstizio
  • ottobre 1918 - battaglia della Vittoria italiana, attraversamento del Piave nella zona del Montello
  • 3 novembre 1918 - armistizio di Villa Giusti a Padova

Le battaglie dell'Isonzo furono una serie di battaglie della prima guerra mondiale combattute lungo la frontiera orientale Italo-Austriaca, nei pressi del fiume Isonzo.

La cronologia delle battaglie è la seguente:



Le dodici battaglie dell’Isonzo Nella storia militare d’Italia l’Isonzo è ricordato soprattutto perché lungo il suo corso, tra il maggio 1915 e l’ottobre 1917, si svolsero le dodici grandi battaglie contro l’esercito austroungarico, nelle quali si compendia gran parte della Prima guerra mondiale sul fronte italiano.

Le prime quattro battaglie si svolsero nel 1915 tra giugno e dicembre ed ebbero carattere di guerra di posizione. Gli obiettivi territoriali raggiunti furono pressoché trascurabili, ma l’Austria fu obbligata a inviare sul fronte italiano forze sempre più numerose.

In particolare, le prime due battaglie costituirono il tentativo di alleggerire la pressione tedesca sul fronte orientale, mentre la terza e la quarta erano volte a diminuire la pressione degli imperi centrali sulla Serbia.

Nel 1916, quando si profilò la minaccia della Strafexpedition sul Trentino, vi fu la quinta battaglia (11-19 marzo), in cui l’offensiva italiana venne respinta.

Quindi il generale Cadorna riprese i preparativi: tra il 27 luglio e il 4 agosto spostò uomini e mezzi dal Trentino sull’Isonzo (300.000 uomini, 57.000 quadrupedi, 9810 carri) e attaccò di sorpresa gli austriaci, le cui forze erano relativamente scarse.

L’attacco del 6-17 agosto (6ª battaglia dell’Isonzo) portò alla conquista di Gorizia.

Venuta meno, anche per troppa lentezza di esecuzione, la rottura del fronte a oriente di Gorizia, la 7ª (14- 16 settembre), l’8ª (9-12 ottobre) e la 9ª (31 ottobre-4 novembre 1916) battaglia rientrarono nello schema degli impegni di logoramento.

Nel 1917 si ebbe la 10ª battaglia dell’Isonzo (12 maggio-7 giugno); l’offensiva italiana fu sferrata sette giorni dopo la fine di quella franco-britannica.

La battaglia superò di gran lunga le nove precedenti, senza conseguire peraltro lo sfondamento.

Si pose mano allora con mezzi ancora maggiori all’11ª battaglia (17 agosto-15 settembre); l’attacco fece realizzare una penetrazione di 10 km nel dispositivo di difesa nemico, ma fece contare numerose perdite tra le truppe italiane.

Alla fine della battaglia gli austriaci disponevano però di sole 24 divisioni, di fronte alle 51 degli italiani.

Fu dunque decisa un’offensiva austro-tedesca volta ad allontanare il pericolo ormai imminente su Trieste, ricacciando gli italiani di là dalla frontiera dell’Isonzo.

La 12a e ultima battaglia dell’Isonzo, meglio nota come battaglia di Caporetto, iniziò il 24 ottobre; dopo un bombardamento di artiglieria durato sei ore, l’attacco austrogermanico penetrò subito in profondità.

Elementi scelti tedeschi travolsero le difese italiane e, rapidamente progredendo per il fondovalle, raggiunsero Caporetto lo stesso giorno.

Il 26 cadde senza resistenza Monte Maggiore, su cui Cadorna contava come cardine di una difesa in seconda linea; già alla sera dello stesso giorno, il grosso dell’esercito italiano era in pericolo, per cui poco dopo la mezzanotte del 27 fu dato l’ordine definitivo di ritirata.

Gli scontri proseguirono poi fino al 12 novembre, spostandosi dalla zona dell’Isonzo a quella del Tagliamento e poi del Piave.