ASSOCIAZIONE NAZIONALE BERSAGLIERI

COMITATO

TRENTINO ALTO ADIGE

VENETO

 FRIULI VENEZIA GIULIA 


Trento - Trieste Staffetta Cremisi della Pace 18-28 ottobre 2021

in Commemorazione dei 100 anni della Traslazione della Salma del Milite Ignoto da Aquileia a Roma Altare della Patria


MILITE IGNOTO IGNOTO è l’uomo che per primo ha offerto la vita in guerra

IGNOTO è l’uomo che l’ha ucciso

IGNOTO è l’uomo che per ultimo cadde in quella guerra

IGNOTO è il luogo dal quale è stato disseppellito

IGNOTO è il Milite Ignoto

IGNOTA non sia Mai la PACE

Succede spesso che l’evento di sintesi della “Grande Guerra”, di cui si sono da poco concluse le celebrazioni del centenario, sia rappresentato e materializzato dall’annessione all’Italia delle due città simbolo (Trento e Trieste) della strenua resistenza opposta dal nostro esercito al nemico di quel tempo.

Quell’esercito che per la prima volta dall’unificazione d’ Italia, combatteva unito costruendo per la prima volta e quasi inconsapevolmente l’unità degli italiani auspicata da Garibaldi al momento della consegna al Re dei territori finalmente uniti da nord a sud in un’unica Patria.

In vista della Ricorrenza del 2021, anno del centenario della traslazione della Salma del Milite Ignoto dal Cimitero di Guerra di Aquileia all’Altare della Patria in Roma, i Presidenti ANB delle regioni del Trentino Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia, assieme ai rispettivi Comitati, hanno curato l’organizzazione di una staffetta Cremisi della Pace, che partirà dal Confine del Brennero.

Unirà Trento e Trieste attraverso alcuni dei luoghi più significativi della Grande Guerra.

Le tappe scelte per la staffetta interessano località di particolare significato storico ed i Sacrari nei quali sono state raccolte le Salme dei Militi e Militi Ignoti.

Qui di seguito una breve sintesi storica degli eventi che portarono alla scelta del Milite che avrebbe poi dimorato all’ Altare della Patria a rappresentare tutti i soldati senza nome che caddero in battaglia durante il grande conflitto.

Segue poi il programma di massima ed una sintesi grafico illustrativa dei percorsi e delle tappe previste.


Storico dell’arte, opera nel campo della conservazione e valorizzazione dei patrimoni storico-artistici di Ordini religiosi,

Forze Armate (Marina Militare, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza, Corpo delle Infermiere Volontarie della CRI), Ministero dei Beni Culturali, Istituzioni pubbliche e private.

Per l’opera di valorizzazione del patrimonio storico culturale del Corpo, è stato nominato Socio Onorario dell’ANB.

 

Se le spoglie mortali del Soldato Ignoto sono volutamente sconosciute, ricca di documentazione è invece la storia di una nazione che si è stretta coralmente attorno ad una nuova idea di commemorazione dei Caduti e al feretro scelto da Maria Bergamas, tra altri 10 contenenti le salme di altrettanti soldati sconosciuti, la mattina del 4 novembre 1921 nella Basilica di Aquileia.

 

Alla fine della Prima Guerra mondiale, che aveva causato centinaia di miglia di morti, si fece strada la necessità di trovare una forma “nuova” di elaborazione del lutto che aveva colpito tutte le popolazioni civili delle varie nazioni.

Si costruì così il “mito del caduto”, una sorta di religione civile, nata già durante la Rivoluzione francese e ripresa in Italia durante il Risorgimento, che fa sue, trasformandole, tutta una serie di tematiche religiose. Commemorare i morti in guerra era diventato quindi un gesto civico e sociale, capace di identificare i singoli e le loro famiglie con la comunità in senso più ampio.

 

Il complesso celebrativo, e la cerimonia del trasporto della salma a Roma, costituì una delle manifestazioni patriottiche collettive più imponenti dell’Italia unita. La semplice bara in legno di quercia, contenente le spoglie del Milite Ignoto, fu collocata su un affusto di un cannone trainato da cavalli addobbati a lutto e seguita da un corteo di reduci e cittadini.

Per il viaggio che da Aquileia portò il Milite Ignoto a Roma, venne allestito un vagone ferroviario decorato per l’occasione con la citazione dantesca «L’ombra sua torna ch’era dipartita».


PROGRAMMA DI MASSIMA DELL’EVENTO



LA STAFFETTA CREMISI PER LA PACE RACCONTATA DAI PROTAGONISTI


1921-2021 Centenario del Milite Ignoto


18 ottobre 2021 Brennero Confine di Stato

Consegna del testimone da parte del Presidente della Croce Nera Austriaca al Presidente Nazionale ANB

 

TRENTINO ALTO ADIGE 

PER CHI SUONA LA CAMPANA

 

E allora non chiedere mai per chi suona la campana, essa suona per te”

 

A Rovereto il 19 ottobre scorso la Campana della Pace “Maria Dolens”, gigantesco manu- fatto creato nel 1924 con il bronzo dei cannoni offerti dalle Nazioni partecipanti al primo con flitto mondiale, ha scandito i suoi potenti rintocchi di pace nelle valli del Trentino un tempo sconvolte dal tuono dei bombardamenti, per i Caduti, tutti i Caduti non solo italiani ma dei popoli con cui ci confrontammo un secolo fa, trasmettendo un voto: mai più guerra tra le genti d’Europa.

Un impegno reso congiunto dalla presenza dei rappresentanti delle associazioni d’arma italiane e dell’organizzazione austriaca che dal 1919 si occupa della cura dei cimiteri e sacrari austro-ungarici e ricerca delle salme degli scomparsi nella Grande Guerra.

Il traguardo del Centenario del Milite Ignoto è stato un’opportunità colta dall’Associazione Nazionale Bersaglieri, su iniziativa della Presidenza Regionale ANB Trentino-Alto Adige, per trasmettere un forte messaggio di pace e fratellanza che travalicasse il confine del Brennero.

Un progetto ambizioso che prevedeva l’inizio delle manifestazioni al cimitero militare internazio- nale di Amras (Innsbruk), quindi un percorso nel Triveneto fino a toccare la basilica di Aquileia.

 

 "Parce sepulto”, perdona a chi è sepolto.

 

Dalle pagine dell’Eneide virgiliana risuona da millenni questo am monimento ai vivi per il rispetto dei Caduti, combattendo per qualsivoglia parte o convinzione. A distanza di cent’anni dalla tumulazione del Milite Ignoto i Bersaglieri hanno voluto ispirare a questa riflessione la “Staffetta Cremisi della Pace” che ha ripercorso l’itinerario del mesto e maestoso convoglio funebre che trasportò da Aquileia a Roma la salma del Caduto senza nome.

Sul treno non una bara ma la Campana della Pace, riproduzione in scala della bronzea “Maria Dolens” che rintocca ogni domenica a Rovereto.

È stata il simbolico testimone degli staffettisti che si sono dati il cambio lungo il percorso che ha toccato tutti i Sacrari di Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia e Veneto in cui riposavano gli undici soldati sconosciuti, tra cui venne prescelto il corpo che oggi riposa all’Altare della Patria.

Un viaggio di dolore, certo, ma anche di orgoglio e di perdono, necessa rio presupposto per una pace duratura tra i popoli:ed è per questo che la Staffetta dei Bersaglieri ha avuto il suo punto di partenza in Austria ad Innsbruck, dove presso il cimitero di Amras si sono radunati il 16 ottobre scorso i rappresentanti/discendenti di tutte le forze belligeranti di un secolo fa, austroungarici e italiani uno accanto all’altro ad augurare buon viaggio alla Campana in nome di un sentimento di Pace da tutti condiviso.

Abbiamo voluto far raccontare la Staffetta ai veri protagonisti di questa grande manifestazione:

i Presidenti Regionali ANB del Friuli Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia che, ciascuno con la propria sensibilità ed il suo modo di essere e vivere il bersaglierismo, ci hanno descritto questo evento, unico ed irripetibile.

Acquleia nel giorno stesso – cent’anni do- po – in cui Maria Bergamas scelse, tra undici feretri, quello con la salma dell’Ignoto da traslare nella capitale. Prese così avvio il progetto della Staffetta Cremisi della Pace, nel cui termine “staffetta” era da intendersi non una competizione sportiva bensì il passaggio di mano in mano, per giorni e giorni, lungo le centinaia di chilometri del vecchio fronte di guerra, di un simbolo che richiamasse la pace.

La Campana “Maria Dolens” di Rovereto era quindi il manufatto più appropriato ad essere riprodotto quale segno di un rinnovato impegno a trarre ammaestramenti dagli errori passati.

Nell’organizzazione, fondamentale è stato l’apporto dell’amba sciatore Marco Marsilli, reggente della Fondazione Campana dei Caduti, e quello dei sindaci dei Comuni interessati.

Fra le molte Cerimonie celebrate lungo il percorso - arrivo e partenza - della Staffetta Cremisi probabilmente la più simbolica ha avuto luogo nella città di Rovereto e sul Colle di Miravalle.

Una partenza dal giardino interno del Castello di Rovereto sede del Museo Storico Italiano della Grande Guerra ed arrivo alla Campana della Pace.

La fase finale di corsa sulle ultime curve del Colle di Miravalle ha visto impegnati i Bersaglieri del disciolto 23° Batta- glione Castel di Borgo, una Staffetta nella Staffetta – Guerra di Indipen- denza – Grande Guerra – che hanno passato il Testimone all’indimenticabile campione trentino Francesco Moser che in sella ad una “carriola” con il cappello piumato ha raggiunto l’area di “Maria Dolens”.

Doveroso precisare che Francesco Moser, da giovane, fu nel plotone atleti del 3° Bersaglieri di Milano.

Corpo dei Bersaglieri fucina di campioni del ciclismo italiano:

dal trevigiano Otta- vio Bottecchia – 6° Bersaglieri, decorato di Medaglia di Bronzo al Valor Militare durante la ritirata di Caporetto, primo italiano a vincere il Tour de France nel 1924 e l’anno successivo, continuando con Giuseppe Sabatini bersagliere del 12° a Pola, protagonista negli anni Trenta assieme a Bartali di competizioni quali la Milano-Sanremo, ed altri ancora.

Fatto unico, mai ripetuto dal lontano 29 ottobre 1918, è stato dare voce al la “tromba dell’armistizio”, usata in Val Lagarina dalla delegazione austriaca con bandiera bianca guidata dal capitano Kamillo Ruggera per parlamentare.

Lo strumento che sull’ottone recava visibili i segni del tempo, custodito nel Museo della Grande Guerra di Rovereto e rimasto muto per cent’anni, ha intonato note brevi ma sufficienti ad infondere un brivido nei presenti.

I suoni cupi della tromba, gli stessi uditi dagli italiani nelle trincee allora divise da quelle degli avversari da una terra di nessuno, si sono ripetuti in un consesso dove l’austriaco stava a fianco dell’italiano in una comunità di ideali e di intenti.

Come ha osservato il presidente Ottavio Renzi nel suo discorso, i fini ultimi dell’ Associazione Nazionale Bersaglieri e dela Croce Nera Austriaca – Österrei- chisches Schwarzes Kreuz sono sostanzialmente coincidenti, a maggior ragione quindi la necessità di sfruttare ogni occasione per lavorare insieme.

L’ennesima tappa conclusa da Moser il 19 ottobre ha avuto stavolta una valenza enorme non solo sotto il profilo sportivo ma anche etico-mo- rale, la ricerca e condivisione di ideali ed intendimenti.

Il messaggio più importante che si può tramandare alle nuove generazioni è proprio questo.

E questo è quello che dovrebbe diventare uno dei capisaldi di tutte le associazioni d’arma e non: perseguire forme di gemellaggio con sodalizi analoghi in altri Paesi per un bene comune europeo fondato sulla condivisione di valori.

Il messaggio è stato recepito nella sua “grandezza” da un Comune che ha fortemente voluto una tappa della Staffetta, pur non essendo sede o luogo di eventi storici di particolare importanza: la città di Schio.

Il testimone della Staffetta è stato consegnato proprio alle Nuove Generazioni, al Presidente del Consi- glio Comunale dei Giovani.

La Presidente, studente del 2 anno delle superiori, con fascia Tricolore scortata dal Sindaco e dai Giovani componenti il Consiglio giovanile ha, commossa ed emozionata, portato la Campana della Pace sino al Monumento dedicato ai Caduti i tutte le guerre.

Negli stessi giorni, a Gorizia e Nova Gorica, il Presidente della Repubblica Italiana e quello della Repubblica Slovena si incontravano per solennizzare la designazione congiunta delle due città “Capitale della Cultura Europea 2025”, occasione in cui è stato inaugurato il nuovo ponte di Salcano a cavallo dell’Isonzo, fiume oggi definito Sacro ai Popoli d’Europa.

Italia e Slovenia costruiscono per unire, questa è una lezione di civiltà, e la Staffetta Cremisi della Pace in commemorazione del Milite Ignoto è andata in questa direzione, rotta che continuerà ad indicare dal Museo storico dei Bersaglieri di Porta Pia dove ha trovato posto fra i cimeli che hanno fatto la Storia del Corpo dei Bersaglieri.

 

LE TAPPE DEL VENETO

 

 

Il Testimone passa dal Trentino Alto Adige al Veneto al centro il Presidente Nazionale Renzi con i presidenti regionali ANB Guidolin e Bozzo.

 

Bassano del Grappa - Cima Grappa

 

La Staffetta cremisi della Pace, è giunta in Veneto dopo il passaggio del testimone a Rovereto tra il Presidente Guidolin ed il sottoscritto.

La Campana della Pace in miniatura ha iniziato così il suo percorso di staffettista in staffettista facendo sosta come 1^ tappa delle cinque venete, a Bassano del Grappa, città decorata di medaglia d’oro al valor militare.

Al seguito della Fanfara di Marostica, i labari e i medaglieri dell'ANB e anche di tante altre Associazioni d'arma con i Gonfaloni della città di Bassano e delle località limitrofe, si è transitati sul Ponte Palladiano giungendo sino all'Ara dei Caduti e poi al Monumento ai bersaglieri per il posizionamento della targa in bronzo, testimonianza del passaggio dei Fanti piumati.

La storia ci racconta che per l’arrivo delle salme destinate alla scelta del Milite Ignoto, Bassano allestì nella Caserma Cimberle-Ferrari una camera ardente dove sostarono le prime 4 salme.

Nel pomeriggio gli staffettisti si sono recati a Cima Grappa, sull’imponente Sacrario ove riposano i resti di quasi 23mila Caduti di cui ben 20mila ignoti.

In questo monte e in quelli adiacenti, vi furono furiose ed intense battaglie combattute a 

Bassano del Grappa e Cima del grappa 

come la “Battaglia del Solstizio” con migliaia di morti e proprio nella zona del Monte Grappa venne esumata la Salma n. 4 l’8 ottobre 1921. 

Anche qui è stata donata una targa alla Sindaco di Pieve del Grappa per il suo posizionamento più opportuno.

In ogni luogo si sono succeduti gli interventi delle varie autorità come i Sindaci e i direttori dei Sacrari e i vari Presidenti provinciali ANB coinvolti per concludersi con la lettura del saluto del governatore Luca Zaia. Al termine, la Staffetta è ripartita alla volta del Monte Ortigara per ricordare la3salma.

 

Giovedì 21 ottobre Gallio - Asiago

 

Giungendo dal Sacrario di Cima Grappa, gli staffettisti sono stati accolti dalla Fanfara di San Donà di Piave presso la chiesetta della Madonna della Salute.

La Chiesetta fu costruita sul finire del 1800 sui resti di un preesistente Capitello e durante la prima guerra mondiale, a seguito di furiose battaglie, fu rasa al suolo, per poi essere ricostruita nel 1919 e benedetta l’8 settembre dello stesso anno.

In questo luogo nell’ottobre del 1921 vennero radunate per la benedizione le Salme esumate dal fronte di guerra del Monte Ortigara e fra di esse si trovava la n° 3 che proseguì alla volta di Asiago.

Lo stesso ha fatto la Staffetta dopo la cerimonia di rito e Asiago Gallio lo scoprimento di una targa in bronzo alla presenza della autorità locali e del Vicepresidente nazionale Nunzio Paolucci, proseguendo l'intero per corso di oltre 4 chilometri tra due ali di persone composte da studenti, semplici cittadini e associazioni d'arma.

Persino il Sindaco di Gallio Munari ha portato il Testimone per alcuni tratti del percorso.

Dopo una sosta presso il Parco della Rimembranza di Asiago con lo scoprimento della targa in bronzo, il corteo si è diretto verso il Sacrario Militare del Leiten dal nome del colle su cui sorge; fu ultimato nel 1936 con l’intento di raccogliere in un unico monumento ossario tutte le salme dei soldati italiani presenti nei numerosi cimiteri di guerra sparsi sull’ Altopiano e successivamente anche quelle Austria che.

Nel Sacrario riposano i resti di 54.285 Caduti di cui 33.252 Ignoti e proprio nella zona antistante si è svolta la cerimonia cui si è aggiunto alle tante autorità presenti anche il Sindaco Rigoni Stern.

Al termine, la staffetta è ripartita verso il Monte Pasubio nei luoghi ove è stata esumata la salma n. 2.

 

 

 

 

Venerdì 22 ottobre
Monte Pasubio - Schio - Monte Berico

 

Venerdì 22 ottobre, terza e ultima tappa nel territorio vicentino della Staffetta che è giunta al Sacrario del Monte Pasubio, nei luoghi dove 100 anni fa venne esumata la salma del 2° del Caduto Ignoto.

Questo Sacrario assieme ai Sacrari di Asiago, M.Grappa e M.Cimone fa parte di uno dei quattro quarti dello stemma della provincia di Vicenza;

fu inaugurato il 29 agosto 1926, e vi riposano 5018 Caduti di cui 3460 Ignoti.

Dopo la cerimonia con gli Onori ai Caduti e lo scoprimento della targa posizionata al suo interno grazie alla Fondazione "3 Novembre", gli staffettisti sono ripartiti verso la città di Vicenza facendo tappa a Schio, al Sacrario Militare Ss Trinità dove ad attenderli c'erano tantissimi studenti con il testimone portato dal Sindaco del Consiglio comunale dei ragazzi.

Anche qui, alla presenza delle tante Autorità civili e militari e del Presidente Nord Paltrinieri, si è proceduto alla deposizione di una corona prima di ripartire per Vicenza.

Il territorio di Vicenza fu dichiarato zona di guerra Schio Monte Berico già il 23 maggio 1915 e tale rimase fino alla fine del conflitto.

Alla fine della Grande Guerra si costituì un comitato che voleva rendere onore ai Caduti con un progetto grandioso.

Fu scelto di spianare il monte antistante la Basilica di Monte Berico per creare un largo piazzale da cui ammirare la sottostante Vicenza ed i monti che la circondano teatro di cruenti combattimenti.

Il piazzale, chiamato della Vittoria, fu inaugurato nel 1924 ed è proprio lì che gli staffettisti sono giunti attesi dalla fanfara di Marostica e da un gruppo di figuranti in divisa della Grande Guerra.

In via eccezionale dalla Basilica antistante è uscita la Lampada votiva della pace nata del 2015 a ricordo del centenario del 1° conflitto bellico e dopo aver attraversato tutti i fronti del conflitto, nel 2019 è stata benedetta da Papa Francesco.

Con questo Simbolo, la cerimonia si è impreziosita ancor di più anche qui donando una targa al Sindaco della città come testimonianza del nostro passaggio.

 

Sabato 23 ottobre
Nervesa della Battaglia - Vittorio Veneto

 

Gli staffettisti sono giunti in provin cia di Treviso sabato 23 ottobre toccando alcuni luoghi simbolo ed estremamente significativi come il Sacrario di Nervesa della Battaglia e Monte Pasubio la città di Vittorio Veneto.

Il paese di Nervesa venne interamente distrutto durante la prima guerra mondiale nel corso della Battaglia del Solstizio e la 5a salma venne esumata a quota 176 in località denominata Colle Sei dei Zorzi dove oggi sorge il grande Sacrario terminato nel 1935.

In esso sono sepolti 9.325 soldati di cui 6.099 identificati e 3.226 ignoti.

La tappa è partita di buon mattino proprio dal Sacrario rendendo gli onori ai Caduti con la deposizione di una corona di alloro per proseguire poi verso Vittorio Veneto, Città della Vittoria decorata con la Medaglia d’Oro al Valor Militare, Croce al merito di Guerra e Croce d’Oro al merito dell’Esercito.

La staffetta è giunta vicino all’urna posta sul retro del Municipio che contiene la terra dei posti dove sono state riesumate le 11 salme di soldati ignoti con riportati i nomi dei luoghi 

Nervesa della Battaglia

del prelievo delle terre, e proprio in quel punto è stata scoperta la targa in bronzo donata alla Città alla presenza della Fanfara dell’11°Rgt Bersaglieri. Durante la Cerimonia molto suggestiva, c’è stato il conferimento di una pergamena a ben 40 famigliari di soldati insigniti della Croce di Cavaliere di Vittorio Veneto.

 

Domenica 24 ottobre
Fagaré della Battaglia - Conegliano

 

Gli staffettisti partiti da Vittorio Veneto hanno proseguito il loro percorso verso Fagarè della Battaglia in San Biagio di Callalta giungendovi Domenica 24 ottobre alla presenza del Presidente Nazionale Gen. Ottavio Renzi e del pluridecorato Medagliere Nazionale.

La Staffetta si è fermata davanti all’imponente Sacrario realizzato nel 1933 contenente oltre 10mila salme di cui la metà ignote e dove appare sul fronte alto la scritta “Il Piave mormorò non passa lo straniero”, mentre ai due lati su frammenti di muro si trovano scritte le 

 

Vittorio Veneto

frasi “Meglio vivere un giorno da leone che cento da pecora” e ancora “Tutti Eroi, o il Piave o tutti accoppa ti” attribuite al Bersagliere Colonnello Ignazio Pisciotta.

Dopo la cerimo nia della deposizione della corona e della scopertura della targa in bronzo, gli staffettisti sono partiti verso Conegliano dov’era in corso il grande Raduno regionale dei bersaglieri a ricordo dell’esposizione delle prime sei salme presso la chiesetta della Madonna della Salute, dove il Presidente del Veneto Bozzo ha passato il testimone al Presidente del Friuli V.G. Iacca per il proseguo della Staffetta.

 

 

 REPORTAGE DAL FRIULI VENEZIA GIULIA

“UNA EMOZIONE INDIMENTICABILE”

 

 

Si sono appena spenti i riflettori che hanno illuminato le pagine di un importante momento della nostra storia, il Centenario del Milite Ignoto, la figura per eccellenza che racchiude in sé il simbolo del sacrificio di tutti i figli di un Popolo.

Per ricordare e tramandare la memoria dell’evento, in ottobre, i Bersaglieri del Friuli Venezia Giulia, del Veneto e del Trentino Alto Adige, hanno condiviso il progetto “Staffetta Cremisi della Pace”, un programma itinerante di eventi rievocativi con lo scopo prioritario di far conoscere alle giovani generazioni storia e motivazioni del Milite Ignoto.

Dopo il gemellaggio con la Croce Nera d’Austria, partendo dal passo del Brennero abbiamo percorso un itinerario attraverso i luoghi dei più cruenti combattimenti della 1^ Guerra Mondiale, di cui ben dieci tappe nella sola Regione Friuli Venezia Giulia, attraverso luoghi di indubbio significato storico che raccontano e testimoniano il sacrificio di un Popolo che in quella circostanza ebbe il coraggio di donare il meglio dei suoi figli ad una comune nuova grande madre, la Patria.

Tante le scolaresche che con interesse sono state presenti alle nostre manifestazioni, ma tante di più ne avremmo voluto incontrare nelle programmate riunioni informative che non si sono potute tenere a causa della nota emergenza sanitaria in atto, ma che abbiamo sostituito acquisendo numerosi filmati DVD che potessero raccontare un po' della nostra storia sulla 1^ Guerra Mondiale e del Milite Ignoto; donandoli, in congruo numero, ai vari Sindaci per distribuirli alle scuole del proprio territorio e confermando anche la nostra disponibilità ad incontrare gli studenti per raccontare loro un po' d’Italia.

 

 


Domenica 24 ottobre

 

CONEGLIANO:

a tarda mattinata il Passaggio del testimone dalla Regione Veneto alla Regione Friuli Venezia Giulia presso l’Oratorio della Madonna della Salute, ove sostarono 6 salme di Ignoti. 

 

PORDENONE:

nel pomeriggio, percorrendo il centro storico la Staffetta giunge presso il monumento ai Caduti della città; ad accoglierla le autorità, il Cte dell’11°, alunni e cittadini, le Associazioni d’Arma e la Filarmonica di Pordenone.

Dopo la cerimonia e consegna della Targa celebrativa, il corteo raggiunge il Municipio per consegnare il testimone al Sindaco ed ascoltare il concerto della Filarmonica.

 

Lunedì 25 ottobre


PORDENONE:

si parte di buon’ora, ci aspetta una lunga giornata. Ritirato il testimone percorriamo il centro storico e poi via per il San Michele, quota cara ai bersaglieri dell’11° rgt. b.


ZONA MONUMENTALE DEL MONTE SAN MICHELE:

siamo in anticipo ma tre classi sono già ad attenderci, ad una le abbiamo regalato il viaggio in bus.

Ne approfittiamo per raccontare loro un po' di storia, ci circondano e ci ascoltano con evidente interesse e curiosità.

Sono presenti i Sindaci di Sagrado e Castions di Strada con i Gonfaloni, il Direttore d’area di Onorcaduti, autorità, cittadini, Associazioni ed un folto gruppo di bersaglieri dell’11° rgt. b. eredi dei “Corsari del San Michele” .

 

MEDEA:

tutti insieme lasciamo il San Michele, alle 12.00 ci aspettano a Medea presso l’Ara Pacis Mundi, un maestoso monumento, un tempio e luogo da visitare che grida Pace...Pace.

Il Sindaco e la città ci accolgono con amicizia e con gioia doniamo loro la targa che ricorda il nostro passaggio.

 

UDINE:

nel pomeriggio siamo nella capita- le della Grande Guerra, in Piazza Libertà si svolge una molto partecipata cerimonia che prosegue, dopo uno spettacolare corteo di colori lungo la salita al castello, presso la Chiesetta di S. Maria al Castello, luogo sacro dove sostarono 7 salme di Ignoti prima di essere portate a Gorizia.

 

Qui abbiamo posto la nostra Targa celebrativa.

Poi tutti davanti al comune per la consegna del testimone al Sindaco di Udine.

 

UDINE:

ritirato il testimone dalle mani del Sindaco lasciamo la città dopo aver fatto una breve sosta per salutare i Caduti presso il Tempio Ossario della città.

Poi di gran carriera su per la Carnia. 

 

TIMAU:

una frazione di Paluzza, a pochissimi chilometri dal confine austriaco con le sue cime invitte e custodi di un ricco museo all’aperto della1^G.M. La comunità ci accoglie con due signore in costume tipico della Carnia a rimarcare l’importante ruolo svolto dalle donne del posto durante il conflitto; le “Portatrici Carniche” che assicuravano i rifornimenti alle truppe in trincea.

Prima la S. Messa presso il Tempio Ossario del posto che ricorda anche la M.O.V.M. Ten. Bers. Michele Mazza Vitale e poi l’omaggio alle Portatrici Carniche presso il Monumento Nazionale a loro dedicato.

Molto significativa la presenza di un plotone dell’11° rgt. b. cui apparteneva il Ten. Mazza. 

 

TRIESTE:

lasciata Timau ci dirigiamo verso Duino da dove la Staffetta dovrà raggiungere di corsa Piazza dell’Unità d’Italia per partecipare al concomitante ricordo della seconda redenzione della città al termine della 2^ Guerra Mondiale.

L’ingresso della Staffetta nella piazza affollata suscita entusiasmo mista a commozione e, al termine, viene ricevuta dal Sindaco presso la sede municipale.

 

 

 Mercoledì 27 ottobre

 

GORIZIA:

raggiungiamo la città di buon’ora per portare a termine le varie attività concordate col comune per ricordare il trasferimento di tutte le salme da Gorizia ad Aquileia, proprio il 27 ott. del 1921.

Si inizia con una solenne cerimonia presso il Parco della Rimembranza della città che si conclude con la piantumazione di un nostro albero nel Parco con annessa nostra Targa.

Poi, in Duomo, la messa solenne rievocativa del saluto di Gorizia alle 11 Salme Ignote diretta ad Aquileia.

 

REDIPUGLIA:

cerimonia nel primo pomeriggio, ad attenderci il Sindaco di Fogliano con scolaresche e cittadini, ma anche una rappresentanza della Croce Nera d’Austria con cui avevamo fraternizzato ad Amras lo scorso 16 ottobre.

Anche in questa circostanza doniamo al Sindaco la Targa celebrativa ed i DVD per le scuole del luogo. 

 

MONFALCONE:

alle 16.00 siamo a Monfalcone, un’accoglienza entusiasta con Sindaco e autorità regionali e militari, tanti studenti assiepati nel Parco Monumentale della città dove trova posto anche una pietra del Carso con applicata la nostra Targa.

Al Sindaco consegniamo il Testimone che riprenderemo al mattino presto.

 

Giovedì 28 ottobre


MONFALCONE:

ritirato il Testimone, ci dirigiamo ad Aquileia per attuare il nostro programma che si coniuga con quelli di ordine comunale e nazionale.


AQUILEIA:

accolti da una moltitudine di studenti, autorità, Sindaci di tante città, cittadini e una marea di Associazioni d’Arma, iniziamo col deporre la nostra Targa sui binari della vecchia stazione di Aquileia ora trasformata in Piazzale del Milite Ignoto.

Gli studenti accolgono con gratitudine il nostro dono di DVD e poi tutti in corteo verso la Basilica per rendere omaggio alla Bandiera che avvolse il feretro del Milite Ignoto.

L’imminente messa solenne in programma crea difficoltà al nostro in- gresso, ma interviene il Sindaco ed il lungo serpentone, in ordine entra in Basilica per passare davanti alla Bandiera.
C’è da rendere omaggio ai Caduti presso il Cimitero degli Eroi, ma è chiuso per l’inaugurazione del giorno successivo, dopo il restauro dello stesso; interviene ancora il Sindaco ed autorizzano l’ingresso ai soli Bersaglieri.

Ma la marea non si riesce a fermare, tutti vogliono assistere a questo momento dedicato agli Eroi di quel posto con Maria Bergamas attorniata dalle altre dieci Salme di Ignoti lì sepolti.

Anche il Sindaco di Aquileia capisce che il momento è particolarmente sentito da tutti, accorsi in quel luogo perché animati di solo e tanto amor di Patria.

La messa solenne, colorata di centinaia di vessilli conclude la nostra giornata con la promessa di essere presenti il giorno successivo per celebrare la partenza del treno che portò la Salma a Roma. 

 

Venerdì 29 ottobre

 

AQUILEIA-CERVIGNANO:

partecipiamo alle attività rievocative curate dal comune che conducono a Cervignano con la partenza del treno storico, salutato tra gli altri anche dal Governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga.