70° ANNIVERSARIO DEL RITORNO DI TRIESTE ALL'ITALIA 

PRESENTATO IL PROGRAMMA UFFICIALE DEL COMUNE DI TRIESTE


TRIESTE 1954-2024

Sabato 26 ottobre 2024, Trieste commemorerà un’importante ricorrenza storica: il 70° anniversario del ritorno della città all’Italia.

 

Questa data rappresenta un punto di svolta per la storia della città, segnata dal passaggio dal governo militare alleato alla piena sovranità italiana, dopo la fine della Seconda guerra mondiale e il lungo periodo di incertezze che ne seguì.

In occasione di questa significativa celebrazione, il Comune di Trieste, insieme alla Regione Friuli-Venezia Giulia e numerose associazioni culturali locali, ha svelato il programma ufficiale delle iniziative che si terranno per commemorare l’evento, in un fitto calendario di attività che spaziano tra rievocazioni storiche, eventi culturali, mostre e conferenze.

 

La presentazione del programma ufficiale del Comune di Trieste nella giornata di sabato 26 ottobre 2024, in cui ricorre il settantesimo anniversario del ritorno di Trieste all'Italia, è stata oggi (16 ottobre) al centro di una conferenza stampa alla quale hanno preso parte il presidente del Consiglio comunale, Francesco di Paola Panteca, l'assessore alle Politiche della cultura e del turismo, Giorgio Rossi, il consigliere regionale, Claudio Giacomelli assieme ai rappresentanti dei soggetti beneficiari di contributo regionale per iniziative culturali legate alle celebrazioni del settantennale: la Lega Nazionale, il Circolo della Cultura e della Arti, il Gruppo Ermada Flavio Vidonis, l'Associazione Opera Viva e l'Istituto di ricerche Storiche e Militari dell'età contemporanea "Carlo Alfredo Panzarasa", nonché l'Istituto Regionale per la Storia della Resistenza e dell'Età contemporanea nel Friuli Venezia Giulia. Presente anche il Presidente dell'ASD S. Giacomo, Ruggero Poli, organizzatore della rievocazione storica della staffetta Roma-Trieste 2004-2024.

 

A fare gli onori di casa il responsabile dei Musei Storici del Comune di Trieste e coordinatore delle iniziative Stefano Bianchi.

 

 

Il ritorno di Trieste all’Italia, sancito dal Memorandum di Londra del 1954, pose fine alla divisione della città e alla complessa situazione amministrativa seguita al termine del conflitto.

Trieste, liberata dagli Alleati nel 1945, era rimasta sotto il controllo di un’amministrazione militare angloamericana per quasi dieci anni.

La cerimonia ufficiale del 26 ottobre 1954 segnò quindi il ritorno di Trieste e della Zona A del Territorio Libero di Trieste alla sovranità italiana.

Per la città e la sua popolazione fu un momento di profondo significato, che ancora oggi viene celebrato con grande partecipazione.

 

Uno degli eventi più suggestivi del programma sarà il 26 ottobre la rievocazione della storica Staffetta Roma-Trieste, organizzata dall’ASD Gruppo Sportivo San Giacomo, in collaborazione con il Comune di Trieste.

Questa staffetta ripercorrerà l’ultima parte del percorso simbolico che portò il tricolore italiano da Roma fino a Trieste nel 1954.

 

Gli atleti coinvolti correranno dal Sacrario Militare di Redipuglia fino a Piazza dell’Unità d’Italia.

Ad accoglierli ci sarà una grande cerimonia con l’accensione del tripode della libertà, simbolo della fine della lunga attesa per il ritorno di Trieste all’Italia.

 

Importanti momenti di riflessione saranno rappresentati dai convegni storici: il 23 ottobre sarà dedicato al tema “A settant'anni dalla Seconda Redenzione: ricordando il 26 ottobre 1954“; il 26 novembre affronterà le vicende politiche e sociali di Trieste nel 1954 e la successiva nascita della Regione Friuli-Venezia Giulia.

Celebrazioni istituzionali del Comune di Trieste sabato 26 ottobre:

- apertura ufficiale alle ore 10 con l'alzabandiera in piazza dell'Unità d'Italia;

- cerimonia alle ore 15 nella Sala del Consiglio Comunale;

- ammaina bandiera alle ore 17 in piazza dell'Unita' d'Italia alla presenza delle autorità con la Fanfara dei

Bersaglieri di Pozzuolo del Friuli.

 

La Rievocazione storica della Staffetta Roma-Trieste 2004-2024 sarà a cura dell’A.S.D. Gruppo Sportivo

San Giacomo con il Comune di Trieste. A distanza di 20 anni, il gruppo originale della Staffetta Storica Roma-Trieste propone una manifestazione pubblica commemorativa, percorrendo l’ultima parte dell’itinerario della Staffetta - con partenza dal Sacrario Militare di Redipuglia e arrivo in piazza dell’Unità d’Italia - con un tricolore lungo un centinaio di metri.

 

Alle ore 11.30 ritrovo degli atleti in piazza dell'Unita' d'Italia per il trasferimento verso Redipuglia dove sono in programma la deposizione di una corona presso il Sacrario e l'esecuzione di alcuni brani musicali da parte della Fanfara dei Bersaglieri di San Donà di Piave; dalle ore 13 partenza della Staffetta dal Sacrario con la fiaccola in direzione Trieste, con sosta a Duino al monumento presso la Cartiera Timavo;

alle 16 arrivo alla Stazione Centrale di Trieste e, alle 16.30, quello in Piazza Unità d'Italia con l'accensione del tripode.

Dopo la cerimonia dell'ammaina bandiera, avrà luogo l'esibizione della Fanfara dei Bersaglieri di San Dona’ di Piave.

 

Fino a domenica 8 dicembre sono visitabili le mostre prodotte dai Musei Storici all'insegna del motto “Vola Colomba” e progettate in una prospettiva di logica consequenzialità:

Cronache triestine 1945-1954, al Museo della Guerra per la Pace “Diego de Henriquez”, offre un percorso sulla specificità della collezione conservata negli ambienti dell’ex Caserma “Duca delle Puglie”; Lunario Triestino 1953-1954 nella Sala “Attilio Selva” di Palazzo Gopcevich, scandisce i quindici mesi compresi tra ottobre 1953 e dicembre 1954 attraverso il materiale iconografico conservato dalla Fototeca dei Civici Musei di Storia ed Arte.

 

Le due mostre sono corredate da un fitto calendario di visite guidate e di incontri di approfondimento nella Sala Bazlen di Palazzo Gopcevich (tutti i mercoledì sino al 4 dicembre, con inizio alle 17.30), mentre mercoledì 30 ottobre alle ore 20.30 è in programma al Teatro Bobbio la riproposta del testo teatrale “Vola Colomba” di Pierluigi Sabatti,tratto dal romanzo autobiografico “Un ottobre a Trieste”;

le vicende narrate nel libro e riportate sulla scena a leggìo in un nuovo adattamento teatrale, nella riduzione e per la regia di Elke Burul, ruotano attorno alla storica giornata del 26 ottobre 1954, rivissuta dal protagonista ormai adulto, in un gioco di flash back e continui rimandi fra passato e presente.

 

Due sono i convegni: il primo si terrà il 23 ottobre, con inizio alle 15, nella Sala delle Colonne (palazzo della Regione) e avrà per titolo A settant’anni dalla Seconda Redenzione, ricordando quel memorabile 26 ottobre;

il secondo avrà luogo il 26 novembre alle ore 15 nella Sala Tessitori del Consiglio Regionale e sarà intitolato Trieste 1954 e la nascita della Regione Friuli Venezia Giulia.

Un secondo momento delle celebrazioni, dopo quello culturale, proporrà il 13 novembre alle 18.30 “Gianni Bartoli, il sindaco artista”, a cura di Francesco Gusmitta.

 

La mostra “La ribellione di Trieste”, inaugurata venerdì 25 ottobre alle ore 11 alla Biblioteca Statale “Stelio Crise”, è dedicata alle vicende dell’intero periodo 1953-54, dall’Istituto Regionale per la storia della Resistenza e dell'Età contemporanea nel Friuli Venezia Giulia.

La mostra presenta un duplice percorso espositivo:

una serie di pannelli testuali e fotografici che riprendono testi e immagini del sito e una parte espositiva rappresentata da documenti e giornali d’epoca, carte geografiche, album fotografici, libri, nonché da una selezione di tavole acquarellate e matite originali.

Come conclusione del progetto, il 13 dicembre si terrà una tavola rotonda sul tema “Le Trieste del 1954”.

“Io c’ero” è il titolo del progetto dell'Istituto di Ricerche Storiche e Militari dell’Età Contemporanea Carlo Alfredo Panzarasa in collaborazione con la Federazione Grigioverde, che si è sostanziato nella produzione del lungometraggio “Novembre le giornate di Trieste 1953”, presentato lo scorso 3 ottobre all'Auditorium “Marco Sofianopulo” del Museo Revoltella.

 

Nella stessa circostanza ha avuto luogo la premiazione del concorso fotografico “il ritorno di Trieste all’Italia”.

“Cambia la musica: il Mito di Trieste in Italia”, è il titolo dell’importante progetto sviluppato dall'Associazione Opera Viva, che si concretizza in una serie di appuntamenti nei mesi di aprile e maggio 2025 tra cui spiccano la mostra “Storie dal sottofondo musicale” (alla Casa della musica dal 17 aprile al 17 maggio), il concerto “Souvenir” (giovedì 24 aprile 2025 al Teatro Miela) e la presentazione del cortometraggio “

 

È cambiata la musica?” (mercoledì 14 maggio 2025 alla Biblioteca Statale “Stelio Crise”).

 

 

La brochure del progetto curato da Franco Rota e scaricabile dal sito www.circoloculturaeartits.org 

comprende il programma dettagliato e spunti inediti dal prezioso Archivio storico del Circolo, fondato nel febbraio1946 da Giani Stuparich.

 

Le iniziative su www.trieste1954.blogspot.it

La mostra “La ribellione di Trieste”, le cui inaugurazione è in programma venerdì 25 ottobre 2024 alle ore 11.00 alla Biblioteca Statale “Stelio Crise” è parte dell'omonimo progetto divulgativo multimediale dedicato alle vicende dell’intero periodo 1953/1954, firmato dall'Istituto Regionale per la storia della Resistenza e dell'Età contemporanea nel Friuli Venezia Giulia.

 


3 NOVEMBRE 2024

106° ANNIVERSARIO DELLO SBARCO DEI BERSAGLIERI A TRIESTE 


3 novembre 1918: i Bersaglieri conquistano Trieste

 

È la mattina della festa di Tutti i Santi quando il 39° Battaglione dell’11°Reggimento Bersaglieri inizia la marcia verso Treviso per poter arrivare allo scalo marittimo di Venezia. 

 

Il 3 novembre 1918, al molo San Carlo, attracca il cacciatorpediniere "Audace" e sbarcano i soldati del Regio Esercito al comando del Ten. Gen. Carlo Petitti di Roreto.

 

L'Audace diviene così un simbolo per la città: era stata la prima nave italiana ad approdare a Trieste, decretando così la fine del conflitto per la città.

 

Oggi il Molo San Carlo prende il nome "Audace" proprio per questo motivo.

Con il 10° Battaglione del 7° reggimento della II Brigata bersaglieri, la sera del 3 novembre 1918, i bersaglieri del 39° Battaglione, alla vigilia dell’Armistizio di Villa Giusti, prendono ufficialmente possesso della città di Trieste.

 

Sulle note della “ragazza di Trieste” la città era libera tra la folle festante e la Fanfara in testa. Nella piazza “Unità d’Italia” con tutti gli altri reparti, i carabinieri e i marinai, i bersaglieri iniziano la rivista generale.

 

Lucilla Luzzato, Maria Schiller, Nerina Slataper, Bianca Stuparich, le signore del “quartetto del fiore”, avevano cucito e ricamato in quei tre anni di guerra un tricolore che venne donato proprio ai bersaglieri.

 

Alle ore 12 del 4 novembre 1918, Diaz rilascia il bollettino di guerra n.1268. la Germania cede l’11 novembre.

 

 

La Grande Guerra era davvero finita.


Il pranzo a Trieste presso la trattoria CAPRESE in Piazza della Borsa. 


LA DEDIZIONE DI TRIESTE

 

Nel 1382 il Comune tergestino fece atto di sommissione al Duca Leopoldo d'Austria, senza diventare "austriaco".

 Questo legame durò 536 anni (tranne il breve periodo napoleonico) sino al novembre 1918, garantendo per oltre mezzo millennio alla città la sua indipendenza, con la dignità di Paese membro dell’Impero, attraverso il legame personale diretto con il Sovrano, il quale portava il titolo di Signore di Trieste ed era rappresentato da un luogotenente speciale posto accanto al libero parlamento della città, nel pieno rispetto delle sue libertà e costituzioni.

Trieste già nel 1382 aveva una popolazione italiana e gli austrotedeschi nel 1910 rappresentavano meno del 5% dei residenti.

La devozione della città andava alla Casa, non allo Stato austriaco, inesistente nel XIV secolo, e il Comune cedette al sovrano il controllo delle forze armate, della diplomazia e della moneta, conservando molte prerogative.

Trieste non era incluso nell'Arciducato, che non rappresentava tutta l’Austria odierna. Definirla “austriaca” per più di cinque secoli è un falso storico, perché estende al passato un'istituzione fondata dopo lo scioglimento del Sacro Romano Impero, all'inizio dell'Ottocento.

 

 Quel legame spontaneo consentì l’integrazione politica della libera città-porto più settentrionale del Mediterraneo con il suo retroterra naturale mitteleuropeo, che nei secoli le ha portato benessere ed uno sviluppo delle lingue, delle religioni e delle scienze attraverso gli studi, la navigazione, l’industria ed i commerci del suo porto franco con tutto il mondo.