LII BATTAGLIONE
In organico alla divisione con i battaglioni di carri L
(I, II e III Battaglione Carri L)
LII Battaglione Carri M
Il LI e LII battaglione d'istruzione erano presenti in Puglia alla data del 8 settembre 1943 il VII Btg. a Foggia, il IX a difesa dell'aeroporto di Grottaglie (dipendente da 7a armata in Sardegna ma l'unità superiore era la div. Piceno), XVII (Gioia del Colle).
Il LI° btg. BERSAGLIERI svolse la sua attività a Racizze di Castelnuovo d’Istria (circ. 10960 del 15/6/41 e quindi, da novembre, su ordine dello S.M.R.E., si trasferì a Marostica (VI); qui terminò il 1° corso per allievi comandanti di squadra (sergenti). Con l’inizio del nuovo anno didattico i corsi non furono più dedicati alla preparazione dei graduati di truppa bensì dei sottoufficiali A.U.C. (come visto sopra) sino all’ultimo corso, iniziato nel febbraio 1943, che avrebbe visto il Battaglione del T. Col. S.P.E. Domenico Trapani lasciare il 5 luglio 1943 la sede di Marostica per Bari Palese. Il battaglione era costituito su 2 cp ciclisti e una moto oltre la cp. comando. L'annuncio dell'Armistizio avvenne con gli allievi già fuori per la libera uscita. Quelli rimasti in caserma furono allertati e pattuglie uscirono per evitare colpi di mano dei tedeschi e per recuperare gli allievi. Dopo le vicende già narrate nel capitolo la "liberazione di Bari" gli allievi o quanto restava dopo le defezioni (non molte) e il disarmo del XVII (Gioia del Colle)con la fuga del comandante, familiarizzarono con gli alleati (nuovi arrivati in pochi giorni, 9 sera a Taranto Operazione Slapstick 4th Parachute Brigade) e i nuovi vertici del Regno sfascistizzato. Il 26 settembre Umberto di Savoia, si dice anche lui con la fascia nera alla divisa, passò in rivista il LI ed annunciò di aver ottenuto dagli alleati la nostra entrata in guerra al loro fianco. Due giorni dopo a S. Pietro Vernotico nasce il raggruppamento motorizzato al comando del Gen. Vincenzo Dapino, 50enne torinese che aveva iniziato la sua carriera militare in Libia nel 1912. |
Il I Raggruppamento motorizzato
(dizione eufemistica per dire che avevano i camion) è strutturato su I° Btg/67° fanteria Legnano, I/93° Messina
(arrivato integro dalla Jugoslavia il 18 settembre) e LI Bersaglieri Auc. - 11° artiglieria Mantova su 4 gruppi
Le divisioni Piceno e Mantova.
Verso la fine di ottobre vennero assegnati anche il 34° Nucleo chirurgico e il 244° ospedale da campo sempre provenienti dalla divisione Legnano.
Gli equipaggiamenti e l’armamento erano quelli standard del Regio Esercito.
Nel mese di novembre '43 il reparto fu messo a disposizione del II° Corpo d’Armata del generale Keyes ( 3ª e la 36ª divisione di fanteria USA) della Vª Armata Americana.
Ma gli italiani continuavano a soffrire di grossi handicap rilevati anche dal nuovo Capo di S.M. Giovanni Messe.
Già all'inizio del '43 i magazzini del Regio Esercito non erano particolarmente forniti:
dopo un altro anno, senza approvvigionamenti da parte delle industrie (rimaste nelle zone d'Italia occupate dai tedeschi),
la situazione era desolante;
oltretutto l'equipaggiamento del soldato italiano durante la II G.M. era sensibilmente inferiore, per qualità e quantità, a quello degli altri belligeranti, figuriamoci dei tedeschi
Citiamo in corsivo blu dal libro "Ci riconosceremo sempre fratelli" diario di Gino Damiani
scritto dal figlio Ernesto NordPress Ed. Chiari Bs. http://digilander.libero.it/freetime1836/libri/libri23.htm .
L'argomento dei rapporti degli allievi con la popolazione è stato trattato in forma più dialettica da Luciano Bianciardi (VII) autore poi di "La vita Agra" e "Natale con i fichi"
IL RAGGRUPPAMENTO CURTATONE E MONTANARA
Ma non era solo il Ragruttamento Motorizzato costituire forza armata del nuovo regno del sud. Se fosse stato per il numero di generali, quello Italiano poteva essere ancora il secondo esercito del mondo. Da settembre era "operativo" (si fa per dire) il LI Corpo d'Armata al comando del Gen. De Stefanis con le divisioni Legnano, Piceno, 209a e 210a costiere, XXXI brigata costiera. Gli alleati dissuasero a costituire grandi unità suggerendo di scegliere gli uomini migliori e con quelli di preparare una piccola unità "d'elite". Fu così che nacque il Curtatone-Montanara mettendo insieme i 3 battaglioni d'istruzione (VII, IX, LII e i resti del XVIII) che non si erano sciolti, il comando del 194 reggimento costiero e alcune batterie del "Montanara". Bianciardi li valuta in circa 2.000/2.300 uomini. La maggior parte si dileguò. - ma bisogna pur chiedersi quanti allievi del centro nord rimasero solo perchè a casa loro era impossibile tornare ? Alcuni volontari verranno incorporati nel Legnano per l'attacco a Montelungo. La necessità di approntare un Battaglione di marcia (23/11-460 uomini) derivava dal fatto che il 67° per tutti i motivi già detti per gli altri era andato sotto organico (ad Avellino ai primi di dicembre arrivarono in pochi). - Gli universitari Auc che sono arrivati quassù sono stati suddivisi a caso nei due battaglioni: amicizia, fratellanza, affiatamento sono andati dispersi una vera delusione, gli allievi non avevano in alcun modo la possibilità di conoscere i nuovi compagni e i nuovi ufficiali, di fondamentale importanza per la coesione delle piccole unità, più lassi di così non si poteva. Nemmeno nel '18 (nel post Caporetto) si facevano più simili errori. Dei 460 uomini facevano parte anche 65 bersaglieri del XXIX battaglione rientrato dalla Jugoslavia (vedi sotto) e 167 di altre unità di Fanteria, Genio e Costiere (10). |
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Durante il mese di gennaio, il battaglione su quattro compagnie si costituisce, in Lucca,
con elementi del 3° reggimento bersaglieri. diverse istruzioni, spostandosi prima a Vecchiana ed in un secondo tempo a Montecarlo. Il 15, avendo ricevuto ordine di recarsi in Tripolitania, si trasferisce a Livorno, sede del reggimento. Il 16, le compagnie per mare sono avviate a Napoli, ove il battaglione riunito, il quale imbarcato
sul piroscafo America, salpa alla volta della colonia. insieme alle truppe ivi dislocate, alla difesa di quella zona, seriamente minacciata dalle mehalle ribelli,
che dal sud, sopraffatti i presidi dell'interno, dilagano verso la costa. agli ordini del comandante il battaglione, che ha il compito di portare aiuto ad un riparto del 60° fanteria rimasto isolato e sprovvisto di viveri e di acqua nel presidio di Taorga. Il giorno 27 giugno i riparti giunti a el-Megàsba, a pochi chilometri da Fonduk Gemel, si scontrano con numerosi armati ribelli. Il combattimento si svolge violento, ma nonostante il valore dei nostri, la colonna è costretta
a ripiegare dopo aver subito molte perdite. baraccamenti di Giama Feschlum. Quivi rimane fino al 26 ottobre e provvede al servizio di sicurezza della città, inviando a turno le compagnie, al muro di cinta, ai posti di osservazione, di sorveglianza ed ai lavori per la sistemazione delle fortificazioni. Il 27 ottobre, via mare, si porta a Homs. Anche in questa località è impiegato per la sicurezza della zona, occupando con le compagnie a turno, i fortini e le ridotte alla periferia del territorio, che è continuamente percorso dai ribelli. |
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Durante i due anni 1916 e 1917 il battaglione rimane nella zona di Homs sempre a presidio dei forti e delle ridotte, e sempre a continuo contatto dei ribelli. |
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Il 25 aprile, il battaglione, che fino a tale data è rimasto dislocato a Homs, si trasferisce, via mare, a Tripoli e nello stesso giorno, destinato alla difesa del settore meridionale, raggiunge la località "Fornaci".
Quivi permane riunito fino al 31 agosto.
della ridotta Gurgi e del forte Gargàresc. |
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Ufficiali, n. .... - Truppa, n. .....
Ufficiali e militari di truppa, n. ..... |
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(1) Non si sono potuti rintracciare documenti da cui rilevare il numero dei decorati. | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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