Alla fronte il cappello piumato, il miraggio di Roma nel cuor, bersagliere, d'Italia soldato, canta l'inno del fiero valor!
Canta l'inno del tuo Reggimento che fu sacro all'indomita morte.
Così dice la storia: a coorte i morti balzan dai tumuli fuor!
O Italica terra, sia pace, sia guerra, se la Patria ci chiamerà via rapidi, via rapidi! Urrà!
Noi cantiamo Palestro e Magenta, sacri nomi d'eroica virtù: alto il bel tricolore già svetta dalle Retiche all'Jonio laggiù.
Sol per Te, Madre libera, Italia, combattemmo, e siam pronti pur ora ammonisce ogni stella, ogni aurora che non abbia oppressori mai più.
O Italica terra, sia pace, sia guerra, se la Patria ci chiamerà via rapidi, via rapidi! Urrà!
Noi quest'armi, quest'incliti acciari, noi dobbiam senza tregua tener ma se mai su dell'alpi e ai tre mari s'affacciasse il nemico stranier, questa sciabola al fianco si lieve
sia qual picca nell'impeto orrenda sia il fucil qual folgor tremenda vampi l'Italia, quel vasto bracier.
O Italica terra, sia pace, sia guerra, se la Patria ci chiamerà via rapidi, via rapidi! Urrà!