18° REGGIMENTO BERSAGLIERI
(BATTAGLIONI LXVII, LXVIII E LXIX)
Il 18º Reggimento Bersaglieri è stata un'unità del Regio Esercito Italiano e poi dell'Esercito Italiano di stanza come sua ultima sede a Cosenza.
Il suo motto è "invitto e pronto a rinnovar le glorie".
Il 18º reggimento bersaglieri è stato costituito essenzialmente sulla base del Deposito del 12º Reggimento bersaglieri il 31 gennaio 1917 con i Battaglioni LXVII, LXVIII e LXIX di nuova formazione nel corso della prima guerra mondiale distinguendosi subito nella difesa del Piave, dove, nei pressi di Fagarè, guadagnò la più alta onorificenza militare: la Medaglia d'oro al valor militare e poi l'Ordine militare di Savoia.
Al termine del conflitto venne sciolto il 31 dicembre 1919, per essere ricostituito, con i suoi battaglioni originari LXVII, LXVIII e LXIX, il 1º aprile 1935, dai depositi reggimentali, per rimpiazzare nei ranghi del Regio Esercito il 3º Reggimento bersaglieri destinato alla campagna d'Etiopia. Alla fine della campagna il reggimento venne nuovamente sciolto il 31 dicembre 1936.
Durante la seconda guerra mondiale il 18º bersaglieri venne ricostituito il 1º febbraio 1942 presso il deposito del 5º Reggimento bersaglieri a Siena, come Reggimento esplorante corazzato, con la denominazione 18° R.E.Co. bersaglieri e sede del comando reggimentale a Milano.
Il 18° Reggimento Bersaglieri viene costituito il 31 gennaio 1917 e prende parte alle operazioni del primo conflitto mondiale inquadrato nella III^ Brigata Bersaglieri.
Sciolto il 31 dicembre 1919, il 1 aprile 1935 è ricostituito e ancora discolto il 31 dicembre 1936. Il 1 febbraio 1942 viene formato, in Siena, il 18° Reggimento Bersaglieri (R.E.Co.). Dal 3
gennaio 1943 il reggimento è assegnato alla 4^ Armata dislocata in Provenza e nei primi giorni di settembre inizia il trasferimento per ferrovia verso il Lazio, destinato al Corpo d'Armata
Motocorazzato per essere assegnato alla Divisione Legionaria Corazzata "Centauro" (136^), interessata alla difesa della Capitale.
In seguito agli avvenimenti conseguenti alla conclusione dell'armistizio il reggimento è sciolto in data 8 settembre. Alcuni reparti partecipano a scontri contro i tedeschi nella zona di Tivoli -
Zagarolo e al passo della Futa presso Firenze.
Con la ristrutturazione dell'Esercito ha vita in Persano, il 1 aprile 1975 il 67° Battaglione Bersaglieri "Fagarè". La nuova unità, cui vengono affidate le tradizioni e la bandiera del 18°
Reggimento, è inquadrata nella Brigata Motorizzata "Pinerolo".
Nell'ambito del riordinamento della Forza Armata il battaglione, inserito nell'8a Brigata Bersaglieri "Garibaldi", perde la propria autonomia il 9 settembre 1993 ed il giorno successivo è
inquadrato nel 18° Reggimento Bersaglieri che si ricostituisce in Cosenza.
Dal 1° gennaio 2005 si ridenomina 1° reggimento Bersaglieri, denominazione sancita il 22 febbraio con la sostituzione della Bandiera di Guerra.
Il 18° Reggimento bersaglieri ha partecipato a tutte le missioni fuori area che hanno visto impegnata la Brigata Garabaldi.
In particolare il 18° è stato rischierato oltremare in Bosnia Erzegovina per la missione IFOR, in Albania con la Forza Multinazionale di Pace (FMP) ed in Kosovo.
In Bosnia, il Reggimento ha individuato un "sito" non autorizzato, presso il quale vi erano depositate centinaia di tonnellate di mine, razzi, esplosivi e munizionamento di artiglieria, distrutte
poi con la successiva operazione "Vulcano".
l'Unità, prima come Battaglione "Fagarè" e poi come 18° Reggimento ha partecipato alle operazioni "Vespri Siciliani" in Sicilia per il mantenimento dell'ordine pubblico e "Riace" in Calabria per
il controllo del territorio.
La Bandiera di Guerra è insignita dell'Ordine Militare d'Italia, di una Medaglia d'Oro al Valor Militare ed una Medaglia d'Oro al Valore dell'Esercito.
STORIA DEL REGGIMENTO
Costituito il 31 gennaio 1917. I suoi battaglioni, provenienti rispettivamente dai depositi dei reggimenti bersaglieri 11°, 12° e 10°, dopo la loro formazione, raggiungono la zona assegnata al reggimento che col 17°, forma la III brigata bersaglieri (1). |
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(1) Per il seguito vedere la III brigata bersaglieri. | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Capitano ROLANDO FRANCESCO, da Susa (Torino): | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
“Comandante di un battaglione, seppe con l'esempio e con la parola preparare le sue truppe all'azione. Avuto l'ordine di attacco, con intelligente perizia dispose le sue truppe, guidandole di persona. Avvertito che in un punto il nemico ostacolava violentemente l'avanzata, vi accorreva, e, da solo, sotto fuoco intenso, sprezzante di ogni pericolo, si spingeva audacemente verso l'avversario per riconoscere l'efficienza delle sue difese, finchè, investito da raffiche di mitragliatrici, rimaneva ferito. Trasportato al posto di medicazione, dopo ricevute le cure, volle ad ogni costo tornare al suo battaglione, recandosi ove più violento era il combattimento. Per vincere la ultima disperata resistenza del nemico, gridando parole vibranti d'entusiasmo, con balzo leonino si slanciò in avanti, primo fra tutti, trascinando i suoi bersaglieri all'urto violento contro l'avversario che veniva travolto. Colpito in fronte, cadeva da eroe, col grido di "Savoia" sulle labbra: fulgido esempio di eroismo, e di alte virtù militari. Molino della Sega (Piave), 16 novembre 1917". (Boll. Uff., anno 1918, disp. 39) |
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ZAMBONI Filippo, colonnello - cavaliere - Molino della Sega, 16 - 17 novembre 1917. | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Ufficiali, n. 45 - Truppa, n. 42.
Ufficiali e militari di truppa, n. 150.
Colonnello BOINAGHI Augusto, dal 31 gennaio all'8
giugno 1917. |
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