4° REGGIMENTO BERSAGLIERI
(Battaglioni XXVI, XXIX, XXXI, XXXVII e IV Ciclisti)
Il 4º Reggimento bersaglieri è stato un'unità militare del Regio Esercito che ha preso parte alle guerre risorgimentali alle guerre coloniali italiane e alle due guerre mondiali.
"Vis, animus, impetus"
Costituito il 31 dicembre 1861.
Sciolto nel 1864 si ricostituisce il 31 dicembre del 1865 per rinumerazione del 6° reggimento.
Partecipa alla Terza guerra d'indipendenza ed alla presa di Roma.
Fornisce personale per le campagne di Eritrea, per il Corpo Internazionale in Cina e per la Libia.
Nella 1^ Guerra Mondiale combatte sull'Isonzo, Monfalcone, Bainsizza, poi sul Piave ed a Vittorio Veneto.
Durante la guerra viene ancora sciolto e ricostituito per trasformazione del 19° bersaglieri.
Mobilita ancora i suoi uomini per la campagna d'Etiopia nel 1936. Assegnato al Raggruppamento Celere della 4^ Armata combatte alla fronte francese nel 1940 poi in
Grecia, Albania e Jugoslavia nel 1941 - 43.
L'8 settembre 43 si scioglie nella zona di Spalato.
Viene ricostituito il 1° febbraio 1944 con i battaglioni 21° e 33°.
Assegnato al 1° Raggruppamento passa alla 1^ brigata del C.I.L..
Il 24 settembre del 1944 si scioglie mantenendo in vita il Battaglione bersaglieri "Goito" per il reggimento fanteria speciale del Gruppo di Combattimento
"Legnano".
Sciolto alla fine della guerra, non verrà più ricostituito anche se le tradizioni saranno affidate al 26° battaglione bersaglieri "Castelfidardo" costituito il 1°
novembre 1975 e soppresso definitivamente il 29 maggio 1998.
STORIA DEL REGGIMENTO
ANNO 1915. |
Allo scoppiare delle ostilità il reggimento trovasi già in
zona di operazioni, sull'altopiano dei Sette Comuni, tra Gallio - Campomulo - Marcesina - Mandrielle - Primolano.
Il 24 maggio, varca il confine schierando il XXXVII battaglione nel tratto Costa Alta - Castelloni di S. Marco.
Nello stesso giorno il comando di reggimento da Gallio raggiunge Marcesina ed il giorno successivo il battaglione XXVI bis occupa Tezze senza incontrare
resistenza.
Il 30 il reggimento con i due battaglioni, XXIX e XXXVII, si riunisce ad Enego, lasciando il XXVI bis sulla linea di osservazione tra Osteria Palù e Filippini.
Il 31, il reggimento esegue un nuovo spostamento e si porta a Primolano, esercitando servizio di
vigilanza lungo la linea di confine.
Il 4 giugno si disloca tra Grigno, Tezze e Castel Tesino, permanendovi fino al 28, giorno in cui viene destinato a Gobbera da dove invia il battaglione XXVI bis a Malga
Agaro ed il XXXVII a Pralongo (valle Vanoi) in sostituzione del battaglione alpini Feltre. Esso ha il compito di sbarrare la valle Vanoi, estendendo la propria occupazione ad occidente fino
a Cima Mezzogiorno.
Le truppe, oltre a svolgere frequenti ricognizioni, attendono al completamento dei trinceramenti.
Il 4 luglio il XXVI bis da Malga Agaro si porta ad Imer ed il 6 a Mezzano.
Il 28 luglio, il reggimento, destinato alla fronte carsica, inizia il trasferimento per raggiungere, il giorno seguente, Feltre, dalla cui stazione ferroviaria parte alla
volta di S. Giorgio di Nogaro.
Giuntovi prosegue per Palmanova, accampando a Meretto di Capitolo (VIII corpo d'armata).
Dopo aver svolto un intenso periodo di istruzione, il 23 agosto parte per Palmanova e Cervignano e
giunge a Villa Vicentina (XIII corpo d'armata).
Il 28 settembre un nuovo ordine lo trasferisce a Gagliano, tornando alla dipendenza dell'VIII corpo d'armata e vi permane fino ai primi d'ottobre.
Il 3 va ad accamparsi nella valle dell'Judrio tra Kambresko e Podresca ed il giorno successivo, si porta a Podravna (27a divisione).
Il 18 ottobre il reggimento, posto alla dipendenza della brigata Benevento, per agire oltre l'Isonzo, verso Bodrez - Fratta - Vrh - q. 685, si porta nel vallone di
Kotec Potok ammassandosi sul versante destro del costone di S. Peter. Il giorno 21 due tentativi fatti per il passaggio dell'Isonzo davanti a Loga (XXIX battaglione) ed Ajba (XXXVII
battaglione) falliscono data l'attiva vigilanza del nemico.
Il 27 ottobre ripetutamente viene tentato dal XXIX di guadagnare, a mezzo di barche, la sponda
opposta del fiume, ma anche questa volta l'esito è negativo, pochi uomini sbarcati sulla riva nemica, dopo aver resistito alcuni giorni, sono costretti ad arrendersi.
Seguono nei giorni successivi altri tentativi che riescono infruttuosi, causa la viva reazione che impedisce il gittamento dei ponti ed il traghetto delle
barche.
Il 4 novembre il reggimento viene ritirato in valle Judrio accampando lungo la rotabile Kambresko
- Liga - Britof ove è impiegato in lavori stradali.
Inviato il 29 novembre nel settore di S. Lucia - Case Cemponi (13a divisione) e posto alla dipendenza della brigata Messina, attacca il giorno seguente,
con i battaglioni XXVI bis e XXIX Bosco del Pini e Selo, mentre il XXXVII opera con la brigata Benevento contro le quote 588 e 510 delle alture di S. Lucia.
Gli sforzi però non sono coronati da successo; essi vengono arrestati non solo dai reticolati che
animosi riparti di volontari più volte tentano di svellere, ma anche dal fuoco violento e preciso che procura non lievi perdite.
Nelle notti successive vengono di sorpresa rinnovati gli attacchi contro le posizioni avversarie, ma il fuoco d'artiglieria e di fucileria, la resistenza del nemico,
protetto da profondi e robusti reticolati, frustrano ogni nostro tentativo.
Nella notte sul 2 dicembre, il reggimento viene ritirato dalle prime linee ed inviato a Case Rute per riordinarsi.
Esso ha perduto 23 ufficiali e 607 uomini di truppa.
Dopo le operazioni del novembre resta nel settore di Santa Lucia fino alla fine dell'anno: il XXIX e XXXVII battaglione alla dipendenza della brigata Messina che ha la
difesa del sottosettore di destra; il XXVI bis col comando di reggimento alla dipendenza della "Benevento" nel sottosettore di sinistra.
I battaglioni attendono al miglioramento delle difese con opportuni lavori di rafforzamento alternandosi in prima linea con i riparti delle suddette brigate.
ANNO 1916.
|
Durante il gennaio il reggimento permane nelle posizioni di
S. Lucia, che il 31, in seguito ad ordine della 13a divisione, vengono sgomberate ed il reggimento, allo scopo di proteggere il ripiegamento delle altre truppe, va ad occupare le
trincee del costone C. Bertin - C. Rute - Krad Vrh - costone di Case Cemponi.
Il 2 febbraio si trasferisce in valle Judrio fra Molino di Ruchin e Molino di Klinac quale riserva dell'VIII corpo d'armata.
Il 5, il XXIX battaglione ha ordine di spostarsi a Casoni Solarje a disposizione della 7a divisione che lo invia, il 13 febbraio, ad occupare in
prime linea le trincee di S. Maria, davanti a Volzana.
Il 17 marzo e la notte seguente il nemico attacca le linee occupate dal battaglione dopo avervi concentrato preciso fuoco, ma la pronta reazione vale a ricacciarlo.
Ritenta allora la prova contro le nostre linee di S. Maria di Tolmino; il reggimento ha ordine di spostarsi in giornata verso quel settore e per Kambresco - Pusno -
Vogrinki si trasferisce a Dago ove ha ordine d'inviare un battaglione alla dipendenza della "Valtellina". Viene destinato il XLIII(1) che nella serata, prosegue per Volzana e va ad occupare
le trincee tra tale località e Ciginj.
In seguito al ripiegamento della 7a divisione dalla linea: ridotta Jesenjak (esclusa), trincee est di Ciginj, S. Daniele, trincee lungo l'Isonzo, il
giorno 20 il comando di reggimento ed il XXXVII battaglione raggiungono Molino di Klinak, il XXIX Kamenca ed il XLIII le trincee di S. Maria a disposizione della
7a divisione.
Il 23 marzo il comando di reggimento si trasferisce in val Kamenca passando alla dipendenza della brigata Valtellina ed il giorno seguente invia il
XXIX battaglione a difesa delle trincee sulla destra del ponte di S. Daniele, in località "Casa Bianca"; il XLIII alla sinistra del XXIX nelle linee di S. Maria.
Il 29 marzo il XXIX viene ritirato dalla prima linea portandosi a Molino di Klinac ed il giorno successivo il XXXVII va a sostituire in prima linea sulle trincee di S.
Maria il XLIII che si trasferisce a Casoni Solarje.
I due ultimi battaglioni si alternano nella difesa delle posizioni sino al 25 aprile. Il 28 al reggimento viene affidata la difesa del sottosettore centrale della divisione.
Esso si porta in val Duole inviando alternativamente i battaglioni XXXVII e XLIII nelle trincee di
prima linea dal rio Volzana al bivio Ciginj - Volzana.
Il 27 maggio cede la linea al 1° fanteria e col XLIII battaglione si trasferisce a Dago; il XXIX trovasi a Molino di Klinac, mentre il XXXVII resta nelle trincee di
S. Maria.
Destinato ad assumere la difesa del M. Mrzli (q. 1186), nella notte sul 30 sostituisce col XXIX battaglione il 160° reggimento fanteria, passando alla dipendenza dell'8a
divisione.
I battaglioni XXIX e XLIII si alternano nella difesa della prima linea scendendo a riposo alle "Roccette" ed a Kamno.
Il XXXVII che trovasi ancora nelle trincee di S. Maria, il 26 giugno passa a riposo ad Idersko da
dove, il 3 luglio, si sposta a Kamno.
Dall'11 al 14 luglio, il reggimento lascia la difesa del settore Mrzli per assumere quella dello Sleme (XXIX battaglione nel sottosettore Leskovca; XXXVII in quello
centrale dello Sleme; il XLIII a riposo ad Idersko).
I battaglioni si alternano nelle difese della prima linea rafforzandola con opportuni lavori.
Il 7 agosto, il XXIX si trasferisce a Serpenizza, il 9 prosegue, in autocarri, per Slaunicco, il 10 raggiunge Plava (3a divisione) ed il 14, destinato
nella zona di Zagora, va ad occupare il tratto di prima linea tra il saliente del Kuk e le case basse di Zagora. Con i riparti del 5° reggimento fanteria, per tre volte nello stesso giorno, 14
agosto, attacca le difese nemiche, ma lo slancio e l'ardimento dei bersaglieri non è coronato da successo, causa la viva reazione avversaria.
Le perdite del battaglione in questa giornata ammontano a circa 100 uomini.
Nella notte sul 27, sostituito dal 128° fanteria, scende a Venco ed il 27 stesso, a mezzo
autocarri, viene trasportato a Caporetto, indi prosegue per Idersko ed il giorno successivo raggiunge Libussina.
Fino alla fine dell'anno i battaglioni si alternano nelle posizioni di prima e seconda linea del settore Sleme, prendendo parte ad avvenimenti che non sono di grande
importanza.
(1) E' il XXVI bis, che, come si è detto, torna a numerarsi
XLIII.
ANNO 1917.
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Dal 17 al 21 gennaio, il reggimento cede la difesa del settore Sleme al 224° fanteria ed assume quella del sottosettore val Doblar - S.
Peter - Canale, sostituendovi il 12° fanteria e permanendovi fino al maggio (47a divisione).
Il 5 maggio viene ritirato dalla prima linea e si trasferisce a Liga.
Nella seconda metà di maggio, dovendo la 47a divisione attaccare la linea Semmer - q. 856 - Jelenik, affida al reggimento il compito di puntare verso
Semmer.
Il XXIX ed il XLIII destinati per l'attacco si trasferiscono sin dal 14 nel vallone di Kotec Potok, mentre il XXXVII, messo a rincalzo del battaglione alpini Cervino,
deve costituire con esso una testa di ponte sul tratto Loga - Bodrez.
Esso infatti, il 15, dopo che la 14a compagnia del genio pontieri ebbe terminato la costruzione del ponte, passa rapidamente il fiume e raggiunta la sponda opposta, ove
già trovavasi un suo nucleo di arditi, riesce a spingere pattuglie verso il Semmer e verso il Fratta e ad occupare il costone di Loga media, rafforzandosi nelle posizioni raggiunte.
Nel pomeriggio il nemico comincia a dimostrare una certa attività; piccoli nuclei di tiratori minacciano il fianco sinistro del battaglione nei pressi di Loga bassa,
molestando con fuoco di fucileria la 7a compagnia e più tardi anche l'artiglieria inizia nutrito fuoco dalla testata del vallone di Loga media e di Loga alta.
Nel contempo viene avvistato l'avanzarsi di forti riparti per cui il battaglione, minacciato di fronte e di fianco, retrocede sulla strada Loga - Bodrez con la destra, appoggiata alla collina del Diavolo e con la sinistra, al roccione del saliente di Loga.
Il giorno seguente, 16 maggio, la nuova linea viene consolidata ed il XXXVII battaglione è rinforzato da riparti del XLIII.
Nella notte il nemico tanta di attaccare le nostre difese, ma viene respinto.
Il 17 maggio, pattuglie del XXXVII battaglione, spintesi a Loga media e trovato l'abitato occupato, impegnano un accanito corpo a corpo col nemico che annidato nei boschi
antistanti attacca, su tutta la linea; ma la energica reazione del battaglione vale a ricacciarlo infliggendogli numerose perdite.
Nella notte sul 19, il reggimento ha ordine di ritirare le sue truppe sulla destra dell'Isonzo e di accamparsi nel vallone Kotec Potok.
Nella notte sul 26 maggio, sostituito dal 258° fanteria, si trasferisce a Debenje per fruire
di un breve periodo di riposo.
Il 10 giugno è nuovamente chiamato in prima linea nel tratto S. Paul - Nekovo, ove destina i battaglioni XXVII e XLIII in sostituzione del 258° fanteria, mentre il
XXIX si trasferisce nella notte a Zagomilla alla dipendenza della brigata Teramo (53a divisione).
Il 18 giugno il reggimento costituisce col 21° la V brigata bersaglieri colla quale combatte fino al 6 novembre(1).
Scioltasi detta brigata, il 6 novembre, il reggimento, il 19, viene assegnato alla 29a divisione e nello stesso giorno giunge in val Capra.
Il 20 si trasferisce sulle pendici del Badenecche e sul rovescio del Tondarecar ed il 22 occupa il settore orientale della divisione (Badenecche - Tondarecar)
respingendo, nello stesso giorno, un violento attacco.
Il reggimento passa a far parte della I brigata bersaglieri.
Il 4 dicembre il nemico, dopo furioso bombardamento contro i punti più sensibili della nostra fronte, sferra due poderosi attacchi; uno contro le posizioni di M. Zomo -
Casare Melette Davanti e l'altro contro le posizioni di M. Tondarecar - Badenecche.
Il XXXVII battaglione, che in un momento di sosta dell'artiglieria avversaria si è schierato nelle sconvolte trincee per meglio battere il terreno antistante, viene
investito da una successiva e più violenta raffica e perde gran parte dei suoi uomini.
Creatisi così larghi varchi, gli Austriaci irrompono in massa dalle trincee antistanti alla Cima Badenecche, ma i superstiti del reggimento riescono ad arrestarli
alla selletta di q. 1441, passando poscia al contrattacco.
Poco dopo però, aggirati da riparti nemici che dilagano per il rovescio del Badenecche, devono
sottrarsi all'accerchiamento retrocedendo, anche perchè verso la selletta, l'attacco nemico viene ripreso con forze fresche e più numerose.
Padrone della selletta e della cresta del Badenecche, l'avversario si spinge a sud del Tondarecar attaccandolo audacemente, mentre da nord continua fortissima la
pressione di numerosi riparti che, favoriti dal bosco, sono riusciti a portarsi fin sotto le nostre linee.
Malgrado che il nemico abbia conseguito tale successo dalla parte del Badenecche, esso non
può dilagare perchè contenuto dai superstiti del 4°, col concorso di riparti alpini.
Il 5 dicembre la minaccia di nuovi attacchi, e la mancanza di rincalzi consigliano la sostituzione dei riparti tanto provati. Il reggimento, che ha perduto quasi tutti i
suoi effettivi, 61 ufficiali e 2043 uomini di truppa, viene, il 9 dicembre, disciolto.
Si ricostituirà l'11 gennaio 1919.
(1) Per questo periodo vedere la V brigata bersaglieri.
BATTAGLIONE CICLISTI.
ANNO 1915. |
Da Torino, il battaglione parte il 3 giugno per la zona di operazioni giungendo, il giorno seguente, a Pordenone e l'indomani a Spilimbergo.
E' assegnato alla 4a divisione di cavalleria.
Il 13 agosto, destinato nella zona di Monfalcone (14a divisione), si trasferisce a S. Valentino e, posto alla temporanea dipendenza della 27a divisione, prosegue per
Ronchi.
Fino alla seconda metà di settembre permane in tale zona inviando i suoi riparti ad Aris, a
Staranzano ed a Dobbia, per lavori.
Il 19 settembre, assegnato alla difesa mobile della costa compresa fra la foce dell'Isonzo e Porto Rosega, dislocasi tra molino Reis, Alberone, molini della Madonna e
Marcilliana.
Il 25 si sposta a S. Canziano ed il 27 ritorna a Ronchi (14a divisione) ove passa a disposizione del comando della testa di ponte di Pieris.
Ivi permane fino al 30 settembre, alla quale data, un successivo ordine lo trasferisce a
Terzo.
Costituitasi, nella secondà metà di ottobre, la colonna speciale "Paolini", il battaglione, unitamente ad altri riparti ciclisti, è destinato a farne parte per la
prossima offensiva.
Compito di questa colonna sarà quello di attaccare di fianco e di rovescio M. Cosich e il Debeli Vrh, sboccando fra q. 65, sopra le cave di Selz, e q. 70 ad est di Selz, protetta sulla sinistra dalla 14a divisione e sulla destra dalla 16a.
Il 21 ottobre, dopo intensa preparazione di artiglieria, viene iniziata la nostra avanzata, contrastata subito dal micidiale fuoco di artiglierie e di mitragliatrici che affievolisce lo slancio dei nostri.
Purtuttavia, con nuova e vigorosa puntata la colonna speciale consegue, nel pomeriggio, qualche
successo occupando i trinceramenti sopra le cave di Selz.
Ulteriori tentativi vengono eseguiti nei giorni successivi ed il battaglione, il 23 ottobre, riesce a portarsi all'altezza della brigata Pinerolo, che opera alla sua
sinistra, tentando di aprirsi un varco nei reticolati.
Nella notte sul 24, viene ritirato dalla prima linea ed inviato a Terzo quale riserva del VII
corpo d'armata.
Il 9 novembre si trasferisce a Carlino (sud-ovest di San Giorgio di Nogaro) ed il 20, posto alla dipendenza della brigata Trapani, si alterna con altri due
battaglioni ciclisti (III ed VIII) nelle posizioni di prima linea, tenute dal I/144°, nella zona di Vermegliano.
Nei giorni 27 e 28 novembre il battaglione partecipa, col III/149°, ad un'azione dimostrativa contro le posizioni del "Rivellino" allo scopo di assecondare quella
risolutiva svolta da truppe operanti alla sua sinistra.
Sino alla fine dell'anno si alterna con altri riparti in periodi di linea e di riposo.
ANNO 1916.
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Il battaglione permane nella zona di Vermegliano alla dipendenza
delle brigate Cremona (16a divisione) e Pinerolo (14a divisione), fruendo dei consueti turni di riposo, senza compiere che azioni di pattuglie e piccoli colpi di
mano, allo scopo di tenere in continuo allarme l'avversario.
Il 27 marzo partecipa, col 14° fanteria, ad un'azione dimostrativa per appoggiare la "Acqui" che attacca, in detto giorno, la trincea "Z" a q. 70 di
Selz.
L'azione prosegue il giorno seguente, la trincea nemica cade in nostre mani ed è saldamente mantenuta.
Al successo ha validamente concorso il battaglione ciclisti con l'azione aggressiva di pattuglie
che sono riuscite a spingersi fin sotto i reticolati a N. E. di Vermegliano.
Il nemico che mal sopporta la perdita della trincea "Z", importante posizione, tenta invano il 1° aprile di riconquistarla, perdendo uomini ed armi.
Il 25 però, dopo aver furiosamente bombardato le nostre linee dalla testata del valloncello di Selz, al ridottino di q. 70 ed i camminamenti sul rovescio di detta
quota, numerose truppe si lanciano all'attacco.
Avviene una lotta violenta, corpo a corpo, specie sulla sinistra del ridottino presidiato dal battaglione ciclisti e dal II/88°, sulla fronte del quale, il nemicoè riuscito ad infiltrarsi, minacciando il fianco ed il tergo della 12a compagnia ciclisti.
Dopo due ore di accanito combattimento, le nostre truppe non solo resistono all'impeto dell'avversario, ma lo ricacciano con gravi perdite.
Verso mezzanotte il nemico desiste dal suo proposito ed il battaglione, sostituito da truppe fresche, viene riunito nelle sottostanti cave di Selz.
Le perdite sono sensibili: esse ammontano a 6 ufficiali e 112 uomini di truppa.
Il giorno successivo si trasferisce a S. Polo e nella notte sul 27 a Staranzano, ove inizia il suo riordinamento.
Il 5 maggio subisce un nuovo spostamento verso Murucis di Terzo ove occupa gli alloggiamenti
lasciati dall'VIII ciclisti, col quale si alterna nella difesa del ridottino a nord di q. 70.
Iniziatasi il 15 maggio, l'offensiva nel Trentino, il nemico svolge un'azione dimostrativa nella zona di Monfalcone.
Nelle prime ore del mattino, preceduto da bombardamento assai intenso, sferra un attacco di sorpresa ed occupa le trincee di q. 12 e di Adria presidiate da squadroni della 4a divisione di cavalleria appiedata.
Il IV battaglione da Terzo ha ordine di raggiungere Monfalcone e di contrattaccare risolutamente
in direzione di q. 93, ove il nemico è riuscito a strapparci alcuni elementi difensivi.
La 10a e la 11a compagnia lanciatesi al contrattacco riescono, con bello slancio, a rigettare l'avversario, che dopo aver lasciato nelle nostre mani armi e
prigionieri, ripiega per q. 93 e si trincera presso una nostra opera difensiva detta "Tamburo".
Con impeto travolgente i nostri lo costringono ad abbandonare la posizione occupata, finchè
giunti sulle pendici di q. 121 vi si affermano. Il 18 maggio il battaglione passa, quale riserva di sottosettore, a Monfalcone ed il 22 raggiunta la destra dell'Isonzo a Campolongo, è messo
alla dipendenza del 121° fanteria (brigata Macerata) portandosi a difesa del settore di sinistra del XIII corpo d'armata nella zona di Castelnuovo (trincee delle "Frasche", dei "Razzi", dei
"Morti"). A presidio della prima linea resta fino al 21 luglio, indi si trasferisce a Fogliano, successivamente a Castions di Mure e Beligna.
Il 31 luglio ha ordine di spostarsi a S. Canziano.
Iniziatesi, il 4 agosto, le operazioni per la conquista del tratto di fronte tra q. 85 e q. 121 (Monfalcone), il battaglione, riserva di corpo d'armata, viene
avvicinato alla linea di combattimento a Staranzano.
Le operazioni, in questo giorno, non ci consentono, causa la reazione avversaria, di conseguire successi tangibili.
Sono riprese il 6 ed il battaglione, che costituisce con il III e l'XI ciclisti la colonna centrale d'attacco, ha per obbiettivo la q. 85. Preceduto da efficace tiro
della nostra artiglieria, detta colonna irrompe, con ammirevole slancio, nei trinceramenti avversari e dopo aver sostenuto viva la lotta, se ne impossessa. Il battaglione, benchè decimato, oltre
a mantenere saldo il possesso del terreno conquistato, completa l'occupazione di q. 85 finchè alla sera dell'11, dopo aver resistito a continui contrattacchi, viene ritirato dalla prima linea ed
inviato a Staranzano quale riserva divisionale (14a). Esso ha perduto 8 ufficiali e 265 uomini di truppa. La sua condotta in queste aspre giornate è menzionata nella motivazione della
medaglia d'argento concessagli e ricordata sul bollettino di guerra del Comando Supremo.
In Staranzano, sino al 20 agosto, provvede al proprio riordinamento, quindi si trasferisce a Pieris.
Il 31, passato alla dipendenza del XIII corpo d'armata, ha l'incarico di sostituire truppe della 16a divisione che occupano lo sbarramento
meridionale del "Vallone", dalle pendici di q. 208 sud, al lago di Doberdò (31a divisione).
Il battaglione viene impegnato in lavori di rafforzamento.
Nella notte sul 9 settembre, sostituito dal XLIX bersaglieri, si trasferisce a Vermegliano.
Ripresa verso la metà di settembre la nostra offensiva, il 13 ha ordine di raggiungere nuovamente il "Vallone", ove rileva il XLIX battaglione, e passa alla
dipendenza del 15° bersaglieri.
Compito affidato a detto reggimento è quello di sfondare le linee nemiche in corrispondenza della parte nord di q. 208 sud, per raggiungere, come primo obbiettivo, le
pendici orientali di detta quota.
I bersaglieri del 15° occupano, nella giornata del 14 settembre, con uno sbalzo rapidissimo gran
parte delle linee austriache, sulle alture nord e sud di q. 208; ma alla sera un denso concentramento di artiglieria li costringe a ripiegare.
Il giorno successivo è chiamato in azione il IV battaglione che, in concorso di riparti del 15° reggimento, deve occupare le posizioni di q. 208.
L'attacco, preceduto da tiro di bombarde e di artiglieria, viene sferrato con slancio dalla
12a compagnia.
Sul terreno scoperto, il fuoco avversario decima quasi completamente le file del riparto.
Allo scopo di trascinare avanti i superstiti e di rinforzare la linea occupata è lanciata in avanti la 10a compagnia; ma anche su questa si rovescia il fuoco incrociato
delle mitragliatrici avversarie che ne arresta l'impeto.
Le due compagnie sono quasi completamente distrutte, di nove ufficiali, tre cadono sul campo e gli altri sei sono feriti.
Un contrattacco nemico, viene arrestato dalla 11a compagnia e dalla sezione mitragliatrici.
Causa le gravi perdite sofferte, il battaglione, rilevato dal I/122°, si trasferisce nella notte a Vermegliano.
Esso ha perduto 11 ufficiali e 183 uomini di truppa. Il 22 settembre si sposta a Scodovacca.
In breve tempo si riordina ed ai primi di ottobre è nuovamente in efficienza.
Assegnato alla 33a divisione, ha ordine di raggiungere, nella notte sul 9 ottobre, Doberdò e di restarvi quale riserva.
Compito della divisione è di attaccare, il giorno seguente, per allargare l'occupazione di q. 208
sud ed eventualmente spingersi innanzi per raggiungere la q. 235 a nord-est di Jamiano.
Iniziatasi, il giorno 10, la nostra offensiva, il battaglione, posto alla dipendenza della brigata Modena, è schierato lungo l'avvallamento Jamiano - lago di Doberdò, ove
resiste agli attacchi nemici e lavora alacremente per organizzarvi una solida difesa.
Il giorno successivo rioccupata, da parte del I/41°, la q. 208 sud, due compagnie del battaglione vengono poste a rincalzo delle truppe di prima linea.
Il 12 ottobre, poichè risulta che il nemico ripiega abbandonando la trincea nel vallone antistante a Jamiano, viene ordinato al I/41°, sulla destra, ed al battaglione
ciclisti, sulla sinistra, di avanzare su due colonne e di occupare le posizioni avversarie antistanti a Jamiano. Malgrado il fuoco intenso avversario, i nostri raggiungono le linee nemiche sulle
quali si rafforzano.
Il 17 ottobre, il battaglione cede ad altri riparti la difesa delle posizioni e si trasferisce a Scodovacca per riordinarsi. Verso la fine del mese, infatti, esso è
nuovamente chiamato in azione nella zona di q. 208 per partecipare, con la 33a divisione, alla nostra ripresa offensiva.
Portatosi dapprima a Selz, quale riserva divisionale, il 2 novembre viene posto alla dipendenza della brigata Padova, che fin dal giorno precedente è fortemente
impegnata per la conquista dell'obbiettivo: strada ad est di q. 238 e q. 235.
Portatosi subito in linea, viene posto a rinforzo del XLIX battaglione bersaglieri che, pur avendo avanzato di circa 200 metri, si trova con l'ala destra battuta dalle mitragliatrici di q. 208 sud.
Col suo mirabile contegno, il IV ciclisti trascina avanti il XLIX ed un trinceramento avanzato austriaco può essere occupato.
Raddoppiati gli sforzi, per espugnare la linea principale avversaria, essi riescono infruttuosi,
causa le robuste difese ed il violento fuoco. Sopravvenuta la sera le truppe si rafforzano sulle posizioni raggiunte.
Durante la notte due attacchi nemici vengono respinti.
Dopo aver apprestata a difesa la nuova linea, il 9 novembre il battaglione ritorna a Scodovacca per riposarsi. Ivi trascorre il resto dell'anno.
ANNO 1917.
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Il 3 gennaio il battaglione inizia il trasferimento alla volta di Ronchi ed il 17, con altri ciclisti, è inviato alla dipendenza
del "comando occupazione avanzata frontiera nord".
Si disloca Comerio e Montegrino (zona di Varese) attendendo a lavori di fortificazioni, costruzioni di strade e ricognizioni verso quella frontiera.
Ai primi di maggio, per via ordinaria, si porta nuovamente alla fronte isontina, tra Cormons e Subida (3a armata).
E' in pieno sviluppo l'offensiva di primavera ed il battaglione è chiamato a concorrervi. Destinato, il 24 maggio, alla dipendenza della
16a divisione, che dal giorno precedente ha iniziato con successo le operazioni per la conquista degli obbiettivi: Jamiano q. 92, linea di Flondar, nel tratto a
nord della strada Flondar - Medezza, si porta in bicicletta fino a Pieris.
Il 25 maggio viene assegnato alla II brigata bersaglieri che, dopo aver conquistato Jamiano, prosegue nella sua avanzata per assicurare il possesso di Flondar.
L'attacco contro le robuste difese nemiche viene rinnovato dalla brigata bersaglieri con maggiore accanimento il giorno 27; mentre riparti dell'11° si scaglionano alla
destra per mantenere il contatto con la 61a divisione e coprire il fianco sinistro della nostra linea, il IV ciclisti attacca con slancio la q. 219 in direzione di Selz.
La 10a compagnia, sotto un furioso bombardamento procede verso la quota, mentre la 11a spintasi audacemente avanti, raggiunge, attraverso
il fondo valle, le vicinanze di Brestovizza.
Essa, causa le perdite sofferte, è ridotta a pochi uomini; rimasta interamente isolata dal battaglione, combatte disperatamente finchè, sopraffatta, cade
prigioniera.
Sulle nuove posizioni raggiunte, il battaglione, sempre alla dipendenza della II brigata, si rafforza e respinge i contrattacchi avversari, finchè il 1° giugno viene
ritirato dalla prima linea ed inviato a Ronchi, quindi a Zompicchia, alla dipendenza del Comando Supremo.
Il 14 si sposta, unitamente agli altri battaglioni ciclisti, nella zona di Sacile e Francenigo permanendovi fino al 15 agosto; il giorno successivo si disloca a Sammardenchia, restandovi fino al 26 agosto, giorno in cui raggiunge Buttrio.
Il 1° settembre torna ad accantonarsi a Sammardenchia ed alla metà del mese, passato alla
dipendenza della 6a armata, si trasferisce in val Cismon, a Lamon, per spostarsi nella zona di Bassano, a Fellette, ove trovasi il 24 ottobre, allo inizio dell'offensiva
austro-tedesca.
Nello stesso giorno, il battaglione ha ordine di dirigersi verso il Tagliamento, sulla cui riva permane fino al giorno successivo.
Il 27 passa alla dipendenza della 2a divisione di cavalleria, dalla quale riceve ordine di raggiungere Colloredo (pressi di Tricesimo) e l'indomani perlustra la zona Buttrio - Manzano e le relative direttrici Buttrio - Cividale e Manzano - Cividale.
La 12a compagnia ha il compito di recarsi a Tarcento per esplorare gli sbocchi delle varie strade che vi convergono.
Verso le prime ore del mattino, però, il battaglione prende contatto, a mezzo di pattuglie, col nemico nella pianura di Udine (prati di Buttrio) e nello stesso giorno 28 si porta ad ovest di Tavagnacco.
Con l'avanzare del nemico, verso sera, avvengono episodi di pattuglie.
Il 29, il IV è schierato lungo il ciglio della strada S. Marco - Blessano, ove unitamente ad altri
riparti della 2a divisione di cavalleria resiste all'incalzare dell'avversario, finchè ha ordine di ripiegare per prendere posizione fra S. Daniele ed Arcano.
Al mattino successivo, 30, si trasferisce a Ragogna e nella notte sul 31 per il ponte di Pinzano si porta a Lestans e quindi a Tesis.
Il 2 novembre passa alla dipendenza del corpo d'armata speciale "Di Giorgio" e raggiunge Travesio. Il 3, lasciate le biciclette, ha ordine di raggiungere Paludea ove
prende posizione sulle alture a nord ed a nord-ovest di detta località.
Il 4 novembre, poichè il nemico avanza minacciando il fianco ed il tergo dei nostri, con rapido spostamento il battaglione si porta sulle alture nord di Travesio, dalle quali trattiene temporaneamente con vivo fuoco una forte colonna austriaca che però aggirando l'abitato, riesce egualmente ad avanzare.
Minacciato di accerchiamento, il IV, al quale è preclusa la via della ritirata, piega verso ovest,
nord - ovest.
Dopo marcia faticosa giunge a Meduno, proseguendo poscia verso Novarons. Ivi passa temporaneamente alla dipendenza della 26a divisione, dalla quale ha
ordine di formare una testa di ponte sul torrente Meduna.
Mentre si accinge a prendere posizione viene accolto da fuoco di mitragliatrici.
Controbattute queste e ridotte al silenzio, i ciclisti si affermano sulla posizione.
Il 5 novembre il battaglione ha ordine di ripiegare a Novarons.
Il movimento è compiuto sotto il fuoco violento delle mitragliatrici, mentre il nemico avanza numeroso verso il paese. I ciclisti proseguono per Poffabro, ove si schierano presso il cimitero.
Il nemico, dopo aver battuto il terreno con nutrito fuoco, attacca il fianco destro del battaglione, costringendolo a ripiegare ancora verso Andreis e quindi su Barcis, ove prende posizione sulle falde di M. Lupo (Pradaia). Nuovamente minacciato di accerchiamento, il battaglione, il giorno 7, è costretto a ripiegare, in condizioni molto difficili, verso il torrente Cellina.
Il giorno successivo, poichè gli Austriaci incalzano, si ritira ancora verso il Piave. Giunge in
tal giorno, per Cimolais, a S. Osvaldo, località in cui trova le truppe della 26a divisione. Si unisce ad esse costituendo la retroguardia durante la marcia verso Longarone.
Giuntovi, il battaglione prosegue per Fortogna ed il 9 novembre ripiega in direzione di Belluno, arrestandosi a Cusighe, nello stesso giorno si porta a Mean.
L'indomani ha ordine di schierarsi sulla riva destra del torrente Cordevole, presso Fornaci, e, poi per Villa di Pria, Cesio Maggiore, Villabruna, Foen, Pedavena, raggiunge Arten, proseguendo il giorno 11 per Cismon, il 12 per Nove di Bassano ed il 13 per Carmignano di Brenta.
Il 15 novembre subisce un nuovo spostamento verso Rossano Veneto, ove accantona provvedendo al
proprio riordinamento.
Il 24, destinato nella zona del Monfenera, ha ordine di portarsi prima a Casa Patriarca, quale riserva della brigata Calabria, poi in prima linea in sostituzione di
riparti di fanteria e di alpini.
I ciclisti iniziano alacremente lavori di difesa, resistendo al continuo fuoco avversario, finchè
il 5 dicembre, sostituiti da riparti della brigata Re, si trasferiscono in autocarri a Rossano Veneto, da dove proseguono, il 9, per Quinto di Treviso ed il 12 dicembre per S. Giuseppe di
Treviso.
In tale località il battaglione provvede al proprio riordinamento finchè, il 24, un nuovo ordine lo trasferisce a Villa Cucca presso il Piave, passando alla dipendenza
della 54a divisione (XIII corpo d'armata).
Il 28 dicembre, è chiamato nuovamente in prima linea nella zona di Ponte di Piave, ove trascorre il resto dell'anno.
ANNO 1918.
|
Fino al 18 gennaio, si alterna col XII battaglione ciclisti nella difesa della prima linea.
In tale giorno sostituito dal II/153° si trasferisce a Mirano (4a divisione), attendendo ad un intenso periodo di istruzione. Il 6 febbraio si sposta a Casier, il 19 a Biancade.
Il 5 aprile, destinato alla difesa costiera del lago di Garda, si mette in movimento
alla volta di Peschiera ove giunge l'indomani.
Il 18 maggio si porta a Pacengo, il 30 nella zona di Treviso ed il 2 giugno è a Biban (23a divisione).
Sferratasi l'offensiva austriaca, il battaglione, che col V e XII costituisce il I gruppo ciclisti, raggiunge Rovarè (45a divisione).
Prende posizione in quel caposaldo, collegandosi a destra col 42° reggimento fanteria ed a sinistra col XII ciclisti. Si sposta quindi a Cavriè alla dipendenza della brigata Sesia.
Appena giuntovi ha ordine di occupare il paese di San Bartolomeo di Piave, tenuto dal nemico, iniziando il movimento dalla località "le Crosere".
L'operazione viene condotta con brillante successo dalla 11a compagnia che riesce
ad occupare il paese catturandovi un centinaio di prigionieri.
Il 16 essa viene rilevata a S. Bartolomeo dalla 10a che trovavasi di riserva alle "Crosere" rinforzata dalla 12a. Più tardi la
11a compagnia, allo scopo di mantenere il collegamento con la brigata Sesia, viene inviata sulla fronte di C. Pastori - Mulinetto.
Un violento attacco si sviluppa in detta zona ove mirabilmente resistono riparti del XII ciclisti, che trovansi alla sinistra e della 11a compagnia che, minacciata di accerchiamento, si batte eroicamente senza cedere terreno.
A sera, l'attacco si delinea a S. Bartolomeo verso la fronte tenuta dalla
10a compagnia, che subisce molte perdite cagionate dall'artiglieria.
Il 17 giugno il battaglione tiene saldamente la fronte assegnata passando alla dipendenza della "Potenza".
Nello stesso giorno partecipa all'offensiva sferrata per occupare l'argine Regio.
Malgrado il tiro di sbarramento dell'avversario, che in più punti arresta l'avanzata delle nostre fanterie, il battaglione riesce ad occupare Casa del Bosco ed a tenerla benchè la posizione sia pressochè isolata.
Verso l'imbrunire improvvisamente l'artiglieria nemica batte con estrema violenza San Bartolomeo, cagionando forti perdite al riparto ciclisti.
Il giorno successivo, 18, un nuovo bombardamento, che va assumendo proporzioni sempre più vaste, precede un forte attacco avversario.
I nostri benchè decimati resistono, ma poi, di fronte alle forze preponderanti, sono costretti ad
indietreggiare, finchè con sforzo deciso, l'avversario è arrestato.
Sul mattino del 19 il battaglione in unione a riparti della "Potenza" e di arditi occupa, dopo brillante assalto, Molino Nuovo divenuto nido di mitragliatrici
avversarie.
Il 21 giugno, viene inviato in riserva a Cavriè ed il giorno seguente rientra ai proprii accantonamenti a Biban.
Il 23 è nuovamente chiamato in azione a Bocca di Callalta col compito di puntare su C. Pasqualin.
A mezzo di pattuglie inizia il rastrellamento, facendo prigionieri e riesce ad avanzare in
direzione dell'argine Regio, catturando armi e materiali.
Dopo breve azione di fuoco e di pattuglie occupa l'argine stesso.
A sera si trasferisce a S. Biagio di Callalta, dove passa la notte.
Il 25 giugno, poichè il nemico battuto si ritira, il battaglione ha ordine di spostarsi verso Bocca di Callalta per effettuare, nella notte, il passaggio del
fiume.
Le imbarcazioni incontrano immense difficoltà ad attraversare il Piave a causa della impetuosa corrente.
I primi scaglioni riescono a mettere piede su qualche isolotto ed a spingersi verso la riva opposta.
Il nemico, accortosi del movimento, apre con le sue mitragliatrici nutrito fuoco contro le imbarcazioni, ostacolando lo sbarco delle rimanenti truppe.
La situazione si rende critica; i nostri, senza alcun riparo, sottoposti al fuoco di mitragliatrici e di artiglieria fanno sforzi per tornare sulla riva destra, ma le barche vanno alla deriva.
L'operazione viene quindi abbandonata ed il battaglione, sempre accompagnato dal fuoco d'artiglieria che batte la strada Bocca di Callalta - S. Biagio di Callalta, raggiunge Biban ove provvede a riordinarsi.
Il suo contegno in queste giornate viene citato sul bollettino di guerra del Comando
Supremo.
Il 18 settembre passa alla dipendenza del comando della difesa mobile costiera e si trasferisce dapprima a Copparo e poscia ad Ariano Polesine e Codigoro.
Il 15 ottobre, destinato a far parte della 1a divisione di cavalleria, raggiunge
Marano.
Nell'imminenza della battaglia di Vittorio Veneto, il battaglione, che fa parte del I gruppo bersaglieri ciclisti (IV, V e XII), ha ordine di raggiungere il
23 Porcellengo, ed il 29, passato alla dipendenza della I brigata di cavalleria, deve portarsi a Castagnola e per Candelù raggiungere la riva sinistra del Piave e precisamente Cà Vendrame
(Grave di Papadopoli).
Nello stesso giorno viene effettuato il passaggio del fiume, sotto vivo fuoco di
sbarramento.
A Cà Vendrame il battaglione sosta, in attesa che la cavalleria effettui il passaggio a guado.
Indi la 10a compagnia è posta alla dipendenza dei "cavalleggeri di Roma" (20°)
quale avanguardia e la 11a, dei "cavalleggeri di Monferrato" (13°), per lo stesso scopo, mentre la 12a compagnia rimane in riserva.
Le avanguardie devono puntare su Tezze - Ramera e raggiungere in giornata il Monticano.
Sul fiume, il battaglione prende contatto col nemico.
Al mattino del 30 ottobre gli viene affidato il compito di marciare su Conegliano.
Ivi giunto, due compagnie e quella mitragliatrici avanzano in direzione di Colle Umberto - S. Martino - Mescolino - Cordignano - S. Pietro per attaccare l'avversario che sembra punti su Vittorio Veneto da Colle Umberto.
Nei pressi di Stavenà il battaglione s'impegna col nemico che con fuoco di mitragliatrici e di
fucileria cerca di ritardare l'avanzata.
Inviato un riparto ciclisti a Villa di Villa, la località viene subito occupata, mentre la 11a compagnia punta decisamente su Stavenà e lungo la
linea ferroviaria Vittorio Veneto - Sacile.
Il tiro di numerose mitragliatrici ostacola l'avanzata del battaglione che, sostenuto dal I e II/37°, dopo una vivace azione di fuoco, ha ragione del nemico il quale
nella fuga abbandona armi e materiali. Nello stesso giorno, il IV ha ordine di riunirsi alla I brigata di cavalleria a Cordignano.
Il 31 deve portarsi a Fiaschetti per infrangere gli ulteriori ostacoli della nostra avanzata.
Giunto a Caneva, la 10a compagnia invia delle pattuglie, che, dopo breve
combattimento, riescono ad occupare "l'Officina Elettrica" sulla riva destra della Livenza, catturando prigionieri.
Il 1° novembre il battaglione muove da Cordignano alla volta di Vittorio Veneto - Fadalto - Ponte nelle Alpi - Pieve di Cadore - Passo della Mauria, ma, appena
oltrepassato Vittorio Veneto, viene fermato in attesa di ordini.
Il giorno successivo, infatti, raggiunge S. Giacomo di Veglia per unirsi agli altri del gruppo e
costituire l'avanguardia della divisione che per Polcenigo - Budoia - Marsure deve raggiungere Maniago.
La marcia, alquanto faticosa, è compiuta in perfetto ordine e nello stesso giorno i bersaglieri dopo aver guadato il Cellina, nei pressi di S. Leonardo, raggiungono
Maniago.
Il 3 novembre il battaglione con altri del gruppo, con l'8a squadriglia autoblindomitragliatrici e la 2a compagnia motomitragliatrici,
lascia Maniago col compito di occupare Tolmezzo e tagliare la ritirata agli Austriaci.
Giunto al ponte di Flagogna, l'avversario, appostato sulle montagne adiacenti, apre fuoco di mitragliatrici, ma è controbattuto dal XII battaglione ciclisti e dalle autoblindomitragliatrici.
Nella notte, il IV battaglione è a Clauzetto, l'indomani, 4 novembre, prosegue per Pielungo - Tolmezzo - Stazione per la Carnia, costituendo l'avanguardia dei "cavalleggeri di Roma" con lo scopo di arrestare la marcia delle truppe nemiche sulla strada di Pontebba. Ad Amaro, il battaglione viene arrestato dall'armistizio "Badoglio".
XXVI E XXXI BATTAGLIONE.
I
due battaglioni, già a Rodi fin dal 4 maggio 1912, durante il periodo bellico 1915 - 1918 attendono al servizio territoriale, con distaccamenti nelle isole di Cos, Leros, Calimno, Simi e
Patmo.
Durante il suddetto periodo non partecipano ad alcun fatto d'arme.
RICOMPENSE. |
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Al Reggimento: | |
“Sotto violento fuoco attraversava l'Isonzo irrompendo nelle trincee
nemiche, in quattro giornate di aspra lotta validamente concorreva, con slancio intrepido e fulgido valore, al conseguimento della Vittoria. (Boll. Uff. anno 1922, disp. 68). |
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Al Battaglione Ciclisti: | |
“Con indomita tenacia ed irresistibile slancio irruppe nelle trincee nemiche di quota 85 sino allora invano attaccate, mantenendole con tenace valore contro i furenti contrattacchi nemici, pure con forze assotigliate dalla lotta sanguinosa. (Monfalcone, 6 agosto 1916)”. (Boll. Uff. anno 1920, disp. 47). |
CITAZIONI SUI BOLLETTINI DI GUERRA DEL COMANDO SUPREMO. |
Reggimento.
BOLLETTINO DI GUERRA N. 824 (26 agosto 1917, ore 13).
"La battaglia incomincia a rivelarsi nella grandiosità delle sue
linee.
L’azione a nord di Gorizia dal 19 in poi può così riassumersi:
Le valorose truppe della 2a Armata, gettati 14 ponti sotto il fuoco nemico, varcavano l’Isonzo nella notte sul 19 e procedevano all’attacco dell’altopiano
di Bainsizza.
Puntando decisamente sulla fronte Jelenik - Vrk, aggiravano le tre linee difensive nemiche del
Semmer, del Kobilek e di Madoni, ivi annodantisi, e contemporaneamente attaccavano le stesse linee anche di fronte e le rompevano malgrado l’ostinatissima difesa del nemico.
Conseguenza dell'ardita manovra fu la caduta di M. Santo.
Le truppe dell’Armata continuano ora ad avanzare verso il margine orientale dell’altopiano di Bainsizza incalzando il nemico che oppone vivacissima resistenza con forti
nuclei di mitragliatrici e di artiglierie leggere.
Nei combattimenti dal 19 al 23 si sono fra tutti distinti per valore ed ardire: le brigate Livorno (33° e 34°), Udine (95°, 96°), Firenze (127°, 128°),
Tortona (257°, 258°), Elba (261°, 262°); il 279° reggimento fanteria (brigata Vicenza); la 1a e la 5a brigata bersaglieri (reggimenti: 6° e 12° - 4° e
21°); il 9° e 13° raggruppamento bombardieri; il II e IV battaglione pontieri del genio.
Sul Carso la battaglia ha ieri momentaneamente sostato.
Nostre brevi avanzate rettificarono e consolidarono le posizioni conquistate; tentativi
nemici di contrattacco fallirono sotto il nostro fuoco.
I prigionieri finora affluiti ai campi di concentramento sommano a circa 600 ufficiali e 23.000 uomini di truppa.
Il numero dei cannoni tolti al nemico è salito a 75, tra i quali 2 mortai da 305 e molti medi calibri.
Abbiamo preso inoltre un gran numero di cavalli, un aeroplano intatto, molte bombarde e
mitragliatrici ed ogni sorta di materiale, comprese parecchie autotrattrici cariche di munizioni.
L'enorme difficoltà del vettovagliamento delle nostre truppe attraverso una zona priva di strade viene in parte superata mercè i grossi depositi di viveri
abbandonati dal nemico nella sua ritirata".
Generale CADORNA.
BATTAGLIONE CICLISTI.
BOLLETTINO DI GUERRA N. 440 (7 agosto 1916, ore 16).
"Fra Adige ed alto Isonzo, persistente attività delle artiglierie.
Sull'altipiano di Asiago il nemico distrusse mediante brillamento di mine un nostro trinceramento sulle pendici di Monte Zebio; indi lanciò un attacco, che fu nettamente
arrestato dal fuoco delle nostre artiglierie.
Nella zona della Tofana, le nostre truppe si impadronirono di una forte posizione a dominio della comunicazione tra il vallone di Travenanzes ed il R. Sarè (valle
Gader).
Continua il bombardamento nemico sugli abitati dell'alto Dogna e nostro sugli edifici militari di Tarvis e Raibl e nella piazza di Tolmino.
Sul basso Isonzo, le nostre truppe attaccarono ieri in vari punti le forti posizioni dell'avversario, mentre nel settore di Monfalcone proseguivano nella vigorosa
offensiva cominciata il giorno 4 verso le qq.85 e 121.
Dopo preparazione di fuoco, di artiglierie e bombarde, mirabile per rapidità e precisione, le
nostre fanterie avanzarono con superbo impeto all'assalto, conquistando varie e successive linee di trinceramenti nemici.
Nella zona di Monfalcone, in lotta cruenta, sostenuta con raro valore, i bersaglieri ciclisti dei battaglioni III, IV e XI si impadronirono di
quasi tutta l'altura di q. 85 e la mantennero saldamente contro violenti ritorni offensivi del nemico.
Furono presi circa 3600 prigionieri, dei quali un centinaio di ufficiali e di essi un colonnello comandante di reggimento ed un maggiore di stato maggiore.
Ci siamo anche impadroniti di ricco bottino, comprendente una batteria di 3 pezzi, alcune diecine
di mitragliatrici, grande numero di fucili e di munizioni e altro materiale da guerra.
Una squadriglia di nostri Caproni in condizioni atmosferiche avverse bombardò ieri il nodo ferroviario di Opcina, ricacciando idrovolanti nemici che tentavano di opporsi
ed abbattendone uno.
Un nostro velivolo non è più rientrato: gli altri sono incolumi".
Generale CADORNA.
BOLLETTINO DI GUERRA N. 1125 (23 giugno 1918, ore 13).
“Lungo la fronte di battaglia le nostre artiglierie continuano a battere intensamente l’avversario.
Sul Montello e sul Piave le fanterie, mantenendo ovunque forte pressione sul nemico, hanno
eseguito nella giornata di ieri, con successo, piccoli colpi di mano ed azioni di pattuglie; ad occidente di Fagarè l’avversario tentò ritorni offensivi immediatamente repressi.
Un riparto britannico con energica sorpresa irruppe nelle opposte linee a sud di Asiago e dopo vivace lotta, ucciso un centinaio di nemici, rientrò con 31
prigionieri ed una mitragliatrice.
Gli aviatori nostri ed alleati proseguono con non diminuito ardore la lotta. Ieri hanno eseguito anche grandi efficaci bombardamenti sulle immediate retrovie
dell’avversario.
Dieci velivoli nemici vennero abbattuti. Il tenente Flavio Baracchini raggiunse la sua 29a vittoria.
Le perdite aeree subite dall’avversario dal giorno 15 assommano a 95 velivoli e 6 palloni
frenati.
Per il valoroso contegno tenuto nella battaglia meritano l'onore di speciale citazione il III° fanteria (brigata Piacenza) che ha sostenuto con grande bravura sei
giorni interi di asprissima lotta, le brigate Perugia (129°, 130°), ed Avellino (231°, 232°), i reggimenti di fanteria 41° (brigata Modena), 58° (brigata Abruzzi), 60° (brigata Calabria), 239°
(brigata Pesaro), il I° gruppo bersaglieri ciclisti (IV, V, XII battaglione), 1’8°, il 41° ed il 51° reggimento artiglieria da campagna, le batterie da campagna:
3a del 34° reggimento e 5a del 37°, la 14a batteria obici pesanti campali, la 462a batteria d’asedio, il 90° battaglione zappatori
del genio, la 1a squadriglia autoblindomitragliatrici.
Le sezioni fotoelettriche hanno reso utili servizi compiendo con abnegazione il loro dovere".
Generale DIAZ.
UFFICIALI MORTI IN COMBATTIMENTO, IN SEGUITO A FERITE O IN PRIGIONIA. | ||||
N° | Grado | Cognome e Nome | Luogo di nascita | Luogo e data di morte |
Reggimento. |
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1 | Ten. Col. | *Russo Tommaso | Messina | Osp. Vicenza 07-01-1918 |
2 | Maggiore | Isasca Giuseppe | Saluzzo | M. Badenecche 04-12-1917 |
3 | Id. | Sereno Enrico | Torino | Selo 26-11-1915 |
4 | Capitano | Arena Salvatore | Caserta | M. Badenecche 04-12-1917 |
5 | Id. | Barbieri Ettore | Vicenza | Id. |
6 | Id. | Baruffi Ezio | Lizzano in Belvedere | Ajba 19-05-1917 |
7 | Id. | *Ferrero Sergio | Cagliari | Somma Lombardo (inc. aviat.)17-10-1917 |
8 | Id. | Zaniboni Dante | Casola Valsenio | M. Badenecche 04-12-1917 |
9 | Tenente | Bonaventura Umberto | Torino | Ajba 29-10-1915 |
10 | Id. | *Casoni Bruno | Montremoli | Osp. Adria (inc. aviat.) 24-11-1918 |
11 | Id. | Cestari Giuseppe | Rota Greca | M. Badenecche 04-12-1917 |
12 | Id. | Frazza Raziero | Compinas (Brasile) | Ajba 21-08-1917 |
13 | Id. | *Gaffi Assuero | Roma | In prigionia 10-11-1917 |
14 | Id. | Gastone Mario | Torino | Bainsizza 14-10-1917 |
15 | Id. | *Guagnini Francesco | Pontecurone | In prigionia 17-01-1918 |
16 | Id. | Parodi Francesco | Casale | Loga 09-05-1917 |
17 | Id. | Ramacci Umberto | Roma | Pradamano 31-10-1917 |
18 | Id. | Sardini Ivo | Camerino | Globocak 30-10-1917 |
19 | Id. | Severini Rino | Acqualunga | M. Badenecche 04-12-1917 |
20 | Id. | Sciolotto Pasquale | Villafranca | Nekovo 12-04-1917 |
21 | Id. | Suglia Giuseppe | Bari | 228° Rep. Som. 22-11-1917 |
22 | S. Ten. | Amato Liborio | Alcamo | 84a Sez. Sanità 23-08-1917 |
23 | Id. | Arcagni Erminio | Pozzaglio | M. Vodice 09-06-1917 |
24 | Id. | Arduin Ettore | Ceccano | S. Lucia 26-11-1915 |
25 | Id. | Bay Cesare | Bergamo | Id. |
26 | Id. | Bracco Demetrio | Vercelli | M. Sisemol 06-12-1917 |
27 | Id. | Celegato Sergio | Borgo S. Giacomo | Volnik 15-09-1917 |
28 | Id. | Chessa Luigi | Sassari | M. Badenecche 04-12-1917 |
29 | Id. | Cipparone Francesco | Cosenza | Osp. d. c. 121, 07-04-1916 |
30 | Id. | Della Torre Enrico | Masnago | M. Fratta 19-08-1917 |
31 | Id. | Felcino Decio | Iesi | Loga 18-05-1917 |
32 | Id. | Greco Filippo | Corleto | M. Tondarecar 28-11-1917 |
33 | Id. | Norza Renato | Castellamare Adriatico | Loga 17-05-1917 |
34 | Id. | *Paci Gino | Senigallia | Bodrez (per annegamento) 20-12-1915 |
35 | Id. | Piccinelli Ugo | Vergato | M. Mrzli 27-06-1916 |
36 | Id. | Picone Stefano | Grotte | M. Badenecche 04-12-1917 |
37 | Id. | Sacchi Alfredo | S. Michele | S. Lucia 17-03-1916 |
38 | Id. | *Scotto Domenico | Savona | Mirafiori (inc. aviat.) 13-06-1916 |
39 | Id. | Vitale Antonio | Treviglio | M. Badenecche 04-12-1917 |
40 | Id. | Vitari Francesco | Cosenza | S. Lucia 27-11-1915 |
41 | Aspir. | Ricci Farcisio | Montopoli | M. Globocak 25-10-1917 |
Ufficiali morti per malattia. |
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1 | S. Ten. | Daniele Giovanni | Verolengo | Osp. Cividale 24-04-1916 |
2 | Id. | Piccinini Gualtiero | ............ | Osp. Faenza 01-02-1916 |
Battaglione Ciclisti. |
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1 | Capitano | De Paolis Emilio | Roma | Novarons 05-11-1917 |
2 | Tenente | Corbelli Mario | Torino | Cave di Selz 25-04-1916 |
3 | Id. | Ferro Pietro | Remanzacco | Q. 208 sud 15-09-1916 |
4 | Id. | Forlani Federico | S. Vito Chietino | M. Tondarecar 28-11-1917 |
5 | S. Ten. | Bacigalupo Ernesto | Rapallo | Cave di Selz 25-04-1916 |
6 | Id. | Bressan Emilio | Cologna Veneta | Id. |
7 | Id. | Costanzo Arduino | Lusciano | 42a Sez. San. 16-05-1916 |
8 | Id. | Ceci Alfredo | Carrara | Q. 208 sud 15-09-1916 |
9 | Id. | *Crespi Carlo | Busto Arsizio | Osp. Torino 23-01-1917 |
10 | Id. | Ferrari Giovanni | S. Fedele Intelvi | Osp. d. c. 45, 29-05-1917 |
11 | Id. | Massa Edoardo | Caserta | Q. 208 sud 15-09-1916 |
12 | Id. | *Masserini Valentino | Civitanova | Osp. Padova 06-11-1916 |
13 | Id. | Roberti di Castelvero Luigi | Torino | Q. 208 sud 03-11-1916 |
14 | Id. | Valfrè Adolfo | Torino | Q. 219, 25-05-1917 |
Ufficiali morti per malattia. |
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1 | Capitano | Sprovieri Giuseppe | ........ | Rodi 18-12-1918 |
2 | S. Ten. | Allagosta Torquato | Ruosina | Osp. Massa 18-02-1918 |
20 | Id. | Lizzani Osvaldo | Rovigo | Osp. Rovigo 10-09-1916 |
MILITARI DECORATI CON MEDAGLIA D’ORO AL VALOR MILITARE. |
BATTAGLIONE CICLISTI.
|
Aiutante di Battaglia PAGGI GIUSEPPE, da Sale Vercellese (Novara):
“Ardito fra gli arditi, temprato dal pericolo più volte impavidamente affrontato, volontario nelle imprese più rischiose, trasfondeva con l'eroico suo contegno forza e vigore nei suoi dipendenti.
Con pochi uomini valorosamente affrontava il nemico asseragliato in una casa e faceva ben 40 prigionieri.
Ferito, rinunciava ad ogni cura, animato dal solo pensiero di rimanere coi suoi bersaglieri.
Visto che l'avversario aggirava una nostra mitragliatrice, lo contrattaccava col proprio plotone, e dopo un furioso corpo a corpo salvava l'arma.
Mentre poi la postava per aprire di nuovo il fuoco, cadde colpito a morte da pallottola nemica: fulgido esempio di elette virtù militari. - Cà del Bosco (Piave) 18 giugno 1918".
(Boll. Uff., anno 1919, disp. 34)
MILITARI DECORATI CON L’ORDINE MILITARE DI SAVOIA. |
DEAMBROSI CARLO, tenente colonnello - cavalier - Cavriè - Villanova (Piave), 15 - 22 giugno 1918. Uffiziale - Alto Tagliamento, 2 - 4 novembre 1918.
MILITARI DECORATI CON MEDAGLIA D’ARGENTO E DI BRONZO AL VALOR MILITARE. |
MEDAGLIA D’ARGENTO. |
Battaglioni XXIX, XXXVII e XLIII: Ufficiali, n. 55 - Truppa, n.
51.
Battaglione Ciclisti: Ufficiali, n. 42 - Truppa, n. 48.
MEDAGLIA DI BRONZO. |
Battaglioni XXIX, XXXVII e XLIII: Ufficiali e militari di truppa, n.
173.
Battaglione Ciclisti: Ufficiali e militari di truppa, n. 124.
COMANDANTI DEL REGGIMENTO. |
Colonnello PASQUALE Francesco, dal 24 maggio al 12
agosto 1915.
Colonnello SIMONCELLI Antonio, dal 23 agosto al 4 dicembre 1915.
Ten. Colonnello ROBINO Aurelio, dal 5 dicembre 1915 al 3 gennaio 1916 (interinale).
Colonnello GOTTI Enrico, dal 4 gennaio 1916 al 4 giugno 1917.
Ten. Colonnello GILLIO Alessandro, dal 6 giugno al 5 settembre 1917.
Ten. Colonnello RUSSO Tommaso, dal 10 settembre al 27 novembre 1917 (ferito).
Colonnello ANSELMI Pietro, dal 29 novembre al 4 dicembre 1917 (ferito).
UFFICIALI SUPERIORI E CAPITANI COMANDANTI DI BATTAGLIONE |
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XXVI° Battaglione |
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Grado | Casato e Nome | Data di assunzione | Data di Cessazione | Annotazioni |
Maggiore | Cartia Guglielmo | 24/05/15 | 02/05/16 | |
Id. | Giustiniani Carlo | 03/05/16 | 23/09/16 | |
Id. | De Torrebruna Giuseppe | 24/09/16 | 24/08/18 | |
Id. | Cocilovo Francesco | 25/08/18 | al termine della guerra. | |
XXIX° Battaglione |
||||
Ten. Col. | De Negri G. Battista | 24/05/15 | 28/07/15 | |
Maggiore | Poncini Provino | 05/08/15 | 05/06/16 | Ferito. |
Id. | Cicu Duilio | 16/07/16 | 28/09/16 | Ferito. |
Id. | Ottanelli Domenico | 29/09/16 | 09/12/17 | |
XXXI° Battaglione |
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Ten. Col. | Donzelli Antonio | 24/05/15 | 23/09/16 | |
Maggiore | Bozzino Giuseppe | 24/09/16 | al termine della guerra | |
XXXVII° Battaglione |
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Ten. Col. | Robino Aurelio | 24/05/15 | 01/02/17 | Ferito. |
Capitano | Tosi Angelo | 25/04/17 | 30/10/17 | Prigioniero. |
Maggiore | Isasca Giuseppe | 08/11/17 | 04/12/17 | Caduto sul campo. |
XLIII° Battaglione |
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Maggiore | Coradazzi Alessandro | 24/05/15 | 05/08/15 | |
Capitano | Gilberti Pietro | 06/08/15 | 29/10/15 | Ferito. |
Maggiore | Brioschi Gustavo | 30/10/15 | 31/10/15 | |
Id. | Sereno Enrico | 08/11/15 | 26/11/15 | Caduto sul campo. |
Capitano | Zino Francesco | 27/11/15 | 05/12/15 | |
Id. | Rosa Uliana Rustolo Aldo | 06/12/15 | 14/02/16 | |
Maggiore | Talenti Pietro | 15/02/16 | 14/09/17 | |
Id. | Penaglia Enrico | 17/11/17 | 04/12/17 | Prigioniero. |
Battaglione Ciclisti |
||||
Ten. Col. | Bartoli Perugino | 24/05/15 | 19/09/15 | |
Maggiore | Marazzina Alberto | 05/10/15 | 06/08/16 | |
Capitano | Penaglia Enrico | 12/08/16 | 27/09/16 | |
Maggiore | Deambrosi Carlo | 28/09/16 | 31/10/17 | |
Capitano | Montemurro Ugo | 01/11/17 | al termine della guerra. |
SERVIZI PRESTATI IN LINEA ED IN ZONA DI RIPOSO |
REGGIMENTO.
Permanenza in linea |
Permanenza in zona di riposo, lavori, trasferimenti, ecc. | ||||||
Dal 24 maggio al 28 luglio (Altopiano dei Sette Comuni - Costa Alta - Castelloni di S. Marco - Gallio - Marcesina - Tezze - Osteria Palù - Filippini - Primolano - Malga Agaro - Pralongo - Valle Vanoi - Cima Mezzogiorno - Imer - Mezzano). Dal 18 ottobre al 4 novembre (Vallone Kotec potok - Costone S. Peter - Attacco alla linea Bodrez - Fratta). Dal 29 novembre al 2 dicembre (Settore di S. Lucia - Case Cemponi - Bosco dei Pini - Selo - QQ. 588 - 510). Dal 6 al 17 dicembre (Settore di S. Lucia). Dal 24 al 31 dicembre (Settore di S. Lucia).
Dal 9 al 16 gennaio (Settore di S. Lucia). Dal 31 gennaio al 1° febbraio (Case Rute - Case Bertini - Krad Vrh - Costone di Case Cemponi). Dal 13 febbraio al 27 maggio (S. Maria di Tolmino - Linea tra Volzana - Ciginj - Val Kamenca - Trincea sulla destra del ponte di S. Daniele [Casa Bianca] - Rio Volzana - Bivio Ciginj - Volzana). Dal 31 maggio al 31 dicembre (Settore Mrzli - Q. 1186 - Settore Sleme - Sottosettore Leskovca - Zona di Zagora [Saliente del Kuk - Case basse di Zagora]).
Dal 1° gennaio al 5 maggio (Settore Sleme - Sottosettore Val Doblar - S. Peter - Canale). Dal 14 al 26 maggio (Vallone Kotec potok - Azione per la conquista del Semmer - Fratta - Costone Loga media). Dal 10 giugno al 20 luglio (Nekovo - S. Paul - Settore Globocak - Q. 674 M. Vodice - Q. 652 - Krav Vrh - Cukli Vrh - Doblar). Dal 30 luglio al 13 agosto (Battaglia della Bainsizza - Attacco al Semmer - Q. 856 - QQ. 300 - 400 - Fratta - QQ. 675 - 507 - Attacco alla linea Ossoinca - Q. 856 - Oscedrih - Q. 856). Dal 3 al 20 settembre (Zona di Ravna - Q. 875 - Q. 920). Dal 24 ottobre al 9 dicembre (Offensiva austro-tedesca - Operazioni di ripiegamento: Greben - Kumar - Kambresko - Globocak - Sperone di Sdrenje Rog - Zona del Korada [S. Jakob] - Alture di Debenje - Zapotoc - Brazzano - Pradamano - Torre - Latisana - Tagliamento - Passaggio del Piave - Selva - Val Capra - M. Badenecche - M. Tondarecar - Selletta di q. 1441). |
Dal 29 luglio al 17 ottobre (Trasferimento sulla fronte Carsica: Feltre - S. Giorgio di Nogaro - Palmanova - Meretto di Capitolo - Cervignano - Scodovacca - Gagliano - Valle dell'Judrio - Kambresko - Podresca - Podravna). Dal 5 al 28 novembre (Valle Judrio - Kambresko - Liga - Britof). Dal 3 al 5 dicembre (Case Rute). Dal 18 al 23 dicembre (Case Bertini - Case Rute - Pusno).
Dal 1° all'8 gennaio (Case Bertini - Case Rute - Pusno). Dal 17 al 30 gennaio (Case Bertini - Case Rute - Pusno). Dal 2 al 12 febbraio (Molino di Ruchin - Molino di Klinac - Casoni Solarje). Dal 28 al 30 maggio (Dago - Molino di Klinac).
Dal 6 al 13 maggio (Liga). Dal 27 maggio al 9 giugno (Debenje). Dal 21 al 29 luglio (Kambresko - Podbreg - Ponte di Klinac - Podravna). Dal 14 al 16 agosto (Podbreg - Kambresko - Podravna). Dal 23 agosto al 2 settembre (Kambresko - Podbreg). Dal 21 settembre al 23 ottobre (Trusnje - Liga - Melinkt - Kostanjevica - Lovisce).
|
RIEPILOGO | ||||
Linea | Riposo | |||
Mesi | Giorni | Mesi | Giorni | |
Anno 1915 |
3 |
16 |
3 |
22 |
Anno 1916 |
10 |
22 |
1 |
8 |
Anno 1917 |
7 |
22 |
2 |
17 |
TOTALI | Mesi 22 | Mesi 7 e giorni 17 |
BATTAGLIONE CICLISTI.
Permanenza in linea |
Permanenza in zona di riposo, lavori, trasferimenti, ecc. | ||||||||
Dal 21 al 24 ottobre (Cave di Selz). Dal 21 novembre al 3 dicembre (Zona di Vermegliano - Q. 118). Dal 17 al 23 dicembre (Zona di Vermegliano - Q. 118).
Dal 10 al 20 gennaio (Zona di Vermegliano - M. Sei Busi - Cave di Selz). Dal 4 al 24 febbraio (Zona di Vermegliano - M. Sei Busi - Cave di Selz). Dal 17 marzo al 25 aprile (Zona di Vermegliano - M. Sei Busi - Cave di Selz - Azione a Selz - "Ridottino" - Q. 70 - Trincea "Z"). Dal 15 al 21 maggio (Monfalcone - Q. 93 - "Tamburo" - Pendici di q. 121). Dal 5 giugno al 21 luglio (Zona di Castelnuovo [Trincee delle "Frasche" - "Razzi" - "Morti"]). Dal 5 all'11 agosto (Zona di Monfalcone - Azione per la conquista della linea tra le qq. 85 - 121). Dal 31 agosto al 9 settembre (Doberdò - Q. 208 sud). Dal 13 al 15 settembre (Doberdò - Q. 208 sud). Dal 9 al 16 ottobre (Doberdò - Q. 208 sud). Dal 2 al 9 novembre (Doberdò - Q. 208 sud - Azione per il possesso della strada ad est di q. 238 e q. 235).
Dal 25 maggio al 1° giugno (Flondar - Medeazza - Q. 219 - Selo - Brestovizza). Dal 24 ottobre al 13 novembre (Offensiva austro-tedesca - Operazioni di ripiegamento: Tagliamento - Colloredo - Buttrio - Manzano - Tarcento - Tavagnacco - S. Marco - S. Daniele - Arcano - Ragogna - Lestans - Tesis - Travesio - Paludea - T. Meduna - Novarons - Poffabro - Andreis - Barcis - M. Lupo - T. Cellina - Cimolais - S. Osvaldo - Longarone - Fortogna - Belluno - Cusigne - Mean - Villa Pria - Cesio Maggiore - Villabruna - Foen - Pedavena - Arten - Cismon - Nove di Bassano - Carmignano di Brenta). Dal 24 novembre al 5 dicembre (Monfenera - Casa Patriarca). Dal 28 al 31 dicembre (Piave [Ponte di Piave]).
Dal 1° al 18 gennaio (Piave [Ponte di Piave]). Dal 29 ottobre al 4 novembre (Battaglia di Vittorio Veneto: Castagnola - Grave di Papadopoli - Passaggio del Piave - Cà Vendrame - Tezze - Ramera - Monticano - Conegliano - Colle Umberto - San Martino - Mescolino - Cordignano - S. Pietro - Stavenà - Villa di Villa - Cordignano - Caneva - Livenza - Vittorio Veneto - S. Giacomo di Veglia - Maniago - T. Cellina - Tolmezzo - Clauzzetto - Pielungo - Stazione per la Carnia - Amaro). |
Dal 3 giugno al 20 ottobre (Torino. Trasferimento a Pordenone - Spilimbergo - Monfalcone - S. Valentino - Ronchi - Aris - Staranzano - Dobbia - Difesa mobile della costa fra l'Isonzo e Porto Rosega - [Molino Reis - Aberone - Molini della Madonna - Marcilliana] - S. Canziano - Ronchi - Terzo). Dal 25 ottobre 20 novembre (Terzo - Carlino). Dal 4 al 16 dicembre (Terzo). Dal 24 al 31 dicembre (Vermegliano - Terzo).
Dal 1° al 10 gennaio (Vermegliano - Terzo). Dal 21 gennaio al 3 febbraio (Vermegliano). Dal 25 febbraio al 16 marzo (Vermegliano). Dal 26 aprile al 14 maggio (S. Polo - Staranzano - Murucis di Terzo). Dal 22 maggio al 4 giugno (Campolongo). Dal 22 luglio al 4 agosto (Fogliano - Castions di Mure - Beligna - San Canziano - Staranzano). Dal 12 al 30 agosto (Staranzano - Pieris). Dal 10 al 12 settembre (Vermegliano). Dal 16 settembre all'8 ottobre (Vermegliano). Dal 17 ottobre al 1° novembre (Scodovacca). Dal 10 novembre al 31 dicembre (Scodovacca).
Dal 1° gennaio al 24 maggio (Scodovacca - Ronchi. Trasferimento alla frontiera nord - Zona di Varese - [Comerio - Montegrino]. Trasferimento verso la fronte Isontina - Cormons - Subida - Pieris). Dal 2 giugno al 24 ottobre (Ronchi - Zompicchia - Sacile - Francenigo - Sammardenchia. Trasferimento in Val Cismon [Lamon] - Fellette). Dal 14 al 23 novembre (Rossano Veneto). Dal 6 al 27 dicembre (Rossano - Quinto di treviso - S. Giuseppe - Villa Cucca).
Dal 19 gennaio al 14 giugno (Mirano - Casier - Biancade. Trasferimento:
Peschiera - Pacengo. Trasferimento: Treviso - Biban). |
RIEPILOGO | ||||
Linea | Riposo | |||
Mesi | Giorni | Mesi | Giorni | |
Anno 1915 |
/ |
24 |
6 |
8 |
Anno 1916 |
5 |
7 |
6 |
23 |
Anno 1917 |
1 |
14 |
10 |
16 |
Anno 1918 |
1 |
6 |
8 |
28 |
TOTALI | Mesi 8 e giorni 21 | Mesi 32 e giorni 15 |
RIEPILOGO DELLE PERDITE IN COMBATTIMENTO | ||||||||||||
LOCALITA' E DATA | REGGIMENTO | BATTAGLIONE CICLISTI | ||||||||||
Ufficiali | Truppa | Ufficiali | Truppa | |||||||||
Morti | Feriti | Dispersi | Morti | Feriti | Dispersi | Morti | Feriti | Dispersi | Morti | Feriti | Dispersi | |
ANNO 1915 | ||||||||||||
Altopiano dei Sette Comuni - Costa Alta - Castelloni di S. Marco - Malga Agaro - Pralongo [Valle Vanoi] - Cima Mezzogiorno - Imer - Mezzano (24 maggio - 28 luglio) |
/ |
/ |
/ |
/ |
/ |
/ |
|
|
|
|
|
|
Vallone Kotec potok - Costone S. Peter - Attacco alla linea Bodrez - Fratta (18 ottobre - 4 novembre) |
1 |
6 |
/ |
12 |
79 |
3 |
|
|
|
|
|
|
Settore S. Lucia - Case Cemponi - Bosco dei Pini - Selo - QQ. 558 - 510 (29 novembre - 2 dicembre) |
4 |
11 |
/ |
56 |
378 |
91 |
||||||
Settore di S. Lucia (6 - 31 dicembre) |
/ |
/ |
/ |
19 |
41 |
/ |
||||||
Cave di Selz (21 - 24 ottobre) |
/ |
3 |
/ |
3 |
52 |
/ |
||||||
Zona di Vermegliano - Q. 118 (21 novembre - 23 dicembre) |
/ |
2 |
/ |
5 |
31 |
/ |
||||||
Totale anno 1915 | 5 | 17 | / | 87 | 498 | 94 | / | 5 | / | 8 | 83 | / |
ANNO 1916 | ||||||||||||
Settore Santa Lucia (9 - 16 gennaio) |
/ |
1 |
/ |
21 |
61 |
/ |
|
|
|
|
|
|
S. Maria di Tolmino - Linea tra Volzana - Ciginj - Val Kamenca - Rio Volzana - Bivio Ciginj - Volzana (13 febbraio - 27 maggio) |
2 |
3 |
/ |
12 |
44 |
9 |
|
|
|
|
|
|
Settore Mrzli - Sleme - Zona di Zagora (31 maggio - 31 dicembre) |
1 |
4 |
/ |
32 |
173 |
/ |
||||||
Zona di Vermegliano - Q. 110 - Cave di Selz - Q. 70 - (11 gennaio - 25 aprile) |
3 |
5 |
1 |
10 |
108 |
3 |
||||||
Monfalcone - Q. 93 - "Tamburo" (15 - 21 maggio) |
1 |
5 |
/ |
6 |
69 |
4 |
||||||
Zona di Castelnuovo - Trincee delle "Frasche", "Razzi", "Morti" (5 giugno - 21 luglio) |
/ |
/ |
/ |
/ |
/ |
/ |
||||||
Zona di Monfalcone - Azione per la conquista della linea tra le QQ. 35 - 121 (5 - 11 agosto) |
/ |
8 |
/ |
12 |
265 |
12 |
||||||
Doberdò - Q. 208 sud (31 agosto - 9 novembre) |
4 |
15 |
2 |
22 |
280 |
49 |
||||||
Totale anno 1916 | 3 | 8 | / | 65 | 278 | 9 | 8 | 33 | 3 | 50 | 722 | 68 |
ANNO 1917 | ||||||||||||
Settore Sleme - Sottosettore Val Doblar - S. Peter - Canale (1 gennaio - 5 maggio) |
1 |
1 |
/ |
5 |
8 |
/ |
|
|
|
|
|
|
Vallone Kotec potok - Azione per la conquista del Semmer - Costone Loga Medio (14 - 26 maggio) |
4 |
5 |
2 |
25 |
145 |
15 |
|
|
|
|
|
|
Nekovo - S. Paul - Settore Globocak - M. Vodice - Krad Vrh - Cukli Vrh - Doblar (10 giugno - 20 luglio) |
1 |
3 |
/ |
22 |
145 |
/ |
|
|
|
|
|
|
S. Paul - S. Peter - Colenca - Nekovo dolenje (31 luglio - 13 agosto) |
/ |
4 |
/ |
7 |
121 |
/ |
|
|
|
|
|
|
Battaglia della Bainsizza - Attacco al Semmer ed alla linea Ossoinca - Q. 856 - Oscedrih (17 - 22 agosto) |
3 |
17 |
/ |
62 |
506 |
/ |
|
|
|
|
|
|
Zona di Ravna - Q. 875 - Q. 920 (3 - 20 settembre) |
1 |
5 |
/ |
11 |
89 |
/ |
||||||
Offensiva austro-tedesca - Operazioni di ripiegamento (24 ottobre - 18 novembre) |
4 |
3 |
38 |
/ |
9 |
1598 |
||||||
Val Capra - M. Tondarecar - M. Badenecche (19 novembre - 9 dicembre) |
12 |
/ |
55 |
/ |
/ |
2043 |
||||||
Flondar - Medeazza - Q. 219 - Selo - Brestovizza (25 maggio - 1° giugno) |
2 |
2 |
/ |
2 |
95 |
/ |
||||||
Offensiva austro-tedesca - Operazioni di ripiegamento (24 ottobre - 13 novembre)(a) |
/ |
/ |
/ |
/ |
/ |
/ |
||||||
Monfenera - C. Pastori - (24 novembre - 5 dicembre) |
2 |
1 |
/ |
/ |
15 |
/ |
||||||
Piave [Ponte di Piave] (28 - 31 dicembre) |
/ |
/ |
/ |
/ |
/ |
/ |
||||||
Totale anno 1917 | 26 | 38 | 95 | 132 | 1023 | 3656 | 4 | 3 | / | 2 | 110 | / |
(a) Le perdite subite dal IV battaglione ciclisti per il periodo del ripiegamento sono incluse tra quelle subite dal 4° reggimento. | ||||||||||||
ANNO 1918 | ||||||||||||
Piave [Ponte di Piave] (1° - 18 gennaio) |
|
|
|
|
|
|
/ |
5 |
/ |
20 |
114 |
70 |
Battaglia di Vittorio Veneto (29 ottobre - 4 novembre) |
|
|
|
|
|
|
/ |
/ |
/ |
/ |
/ |
/ |
Totale anno 1918 | / | 5 | / | 20 | 114 | 70 | ||||||
RIEPILOGO GENERALE | ||||||||||||
Anno 1915 |
5 |
17 |
/ |
87 |
498 |
94 |
/ |
5 |
/ |
8 |
83 |
/ |
Anno 1916 |
3 |
8 |
/ |
65 |
278 |
9 |
8 |
33 |
/ |
50 |
722 |
68 |
Anno 1917 |
26 |
38 |
95 |
132 |
1023 |
3656 |
4 |
3 |
/ |
2 |
110 |
/ |
Anno 1918 |
|
|
|
|
|
|
/ |
5 |
/ |
20 |
114 |
70 |
TOTALE GENERALE | 34 | 63 | 95 | 284 | 1799 | 3759 | 12 | 46 | 3 | 80 | 1029 | 138 |