DIVISIONE SPECIALE BERSAGLIERI
(BORIANI)
Giuseppe Boriani (Caorso, 18 maggio 1868 – Roma, 28 dicembre 1943) è stato un militare e politico italiano. | |
Costituita il 24 ottobre 1917 col comando della disciolta 47a divisione e colle brigate bersaglieri I (regg. 6° e 12°) e V (regg. 4° e 21°). Il 7 novembre successivo, sciolti la V brigata ed il 21° reggimento, il 4° reggimento passa a far parte della I brigata. La divisione, che ha appartenuto al XXVIII corpo d'armata dal 24 al 27 ottobre e poi al XXIV, è disciolta il 18 novembre 1917. |
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Magg. gen. BORIANI Giuseppe, dal 24 ottobre al 18 novembre 1917 |
Nelle immediate circostanze di Caporetto venne ricostituita la 47a divisione con personale già in servizio e incarico che passo agli ordini del Magg. Gen. Giuseppe Boriani
(la componevano la Ia brigata (6-12° Bersaglieri) del Col. Brigadiere Leoncini Adolfo,
la Va (4-21° Bersaglieri) gia del Col. Brigadiere Giuseppe Boriani
e la Brigata Elba 261° e 262° Fanteria Col Brig Spiller Gaetano
http://www.lagrandeguerra.info/articoli.php?i=34 Monte Kum e la difesa della brigata Elba
che ripiegherà sul Torre decimata e verrà sciolta il 20/11 assieme alla Divisione Speciale. L'Elba (47a div.)
con la 23a faceva parte del XIV C.d.a.
La Va Brigata che intanto ha perso il 21° si è sciolta il 7/11 cedendo il 4° reggimento alla Ia.
La 47a/2 sarà anche chiamata Div. Speciale Bersaglieri Boriani dipendeva dal XIV cda in origine ma passò via via che la tragedia si compiva al XXVIII C.d.A poi al XXIV.
La IVa brigata bersaglieri (14-20°) dipendeva invece dal IV cda (ma non tutti concordano) insieme ai reggimenti bersaglieri 2° e 9°.
Con la IIIa armata il 3° Rgt..
Sugli altopiani il 5°, in Cadore l'8° e la II brigata (Coralli 7° e 11° rgt) proiettata verso la Carnia dal Cadore.
In Carnia col XII Cda autonomo in quel momento il 15° bersaglieri in Val Dogna e il 16° e 19° reggimento nella Carnia occidentale.
Il Generale Capello, stante sua indisponibilità e risultati, venne destituito e sostituito da Montuori che era persona molto limitata.
I fatti raccontati da Rommel in altra sezione vengono in parte ridimensionati in "Piume al vento" (pagg.164-166) pur non trascurandone il pericolo e la gravità.
La IV Brigata, pur fra notevoli perdite, si era ritirata combattendo a 360 gradi.
La divisione speciale Boriani, ex 47a, la mattina del 25 ottobre era ancora padrona del Globocak dove aveva rinvenuto 18 nostri cannoni intatti.
Alle 18,30 del 27 ottobre, a situazione ormai compromessa, viene emanato l'ordine di ritirata sulla prima linea di arresto il Tagliamento:
La divisione Boriani costituirà retroguardia del II Cda portando i resti dei reggimenti oltre il Piave.
Entra in accademia nel 1886.
Sottotenente nel 1888 nel 12º reggimento Bersaglieri, promosso tenente e aiutamente maggiore in seconda nel mandamento di Cortemaggiore.
Contemporaneamente alla scuola di guerra si laurea anche in medicina e chirurgia.
Capitano nel 7º reggimento fanteria (1904), viene comandato a prestare servizio presso il comando del corpo di Stato maggiore, assegnato al 43º reggimento fanteria.
Maggiore nel 1913, comanda l'8º reggimento bersaglieri e come tale parte per il fronte per la prima guerra mondiale nel 1915.
Partecipa all'avanzata da Ciprianisce a Verbiba, combatte sul fronte di Gorizia, sulle alture di San Marco e sull'Altopiano della Bainsizza.
Più volte ferito e decorato per atti di eroismo e benemerenze, promosso tenente colonnello sul campo e maggiore generale per meriti di guerra, dopo il conflitto assume dal novembre 1918 il comando della 7ª divisione ceco-slovacca e inviato in Boemia fino al giugno 1919.
Promosso generale di divisione nel 1923 e posto al comando della 6ª divisione di fanteria di Padova fino al 1926, quando viene collocato a riposo per raggiunto il numero minimo di anni di servizio e collocato nella riserva.
Nominato il 30 giugno 1926 ispettore generale comandante della milizia forestale, Resta comandante della milizia fino al gennaio 1928 quando è posto nella riserva e si congeda nel 1930 col grado di generale di corpo d'armata e nominato vicepresidente dell'Unione Militare nazionale ufficiali in congedo d'Italia.
Richiamato temporaneamente in servizio dal 1931 al 1933.
Nominato senatore del Regno nel 1939.
Dopo il 25 luglio 1943 fu nominato Presidente della Croce Rossa Italiana
(1º agosto-1º ottobre 1943).
Cavaliere dell'Ordine di San Maurizio e Lazzaro | |
Ufficiale dell'Ordine di San Maurizio e Lazzaro | |
Commendatore dell'Ordine di San Maurizio e Lazzaro | |
Grande Ufficiale dell'Ordine di San Maurizio e Lazzaro | |
Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia | |
Ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia | |
Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia | |
Grande Ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia decorato di Gran Cordone | |
Medaglia d'argento al valor militare | |
«Mirabile esempio di calma e di coraggio ai suoi dipendenti, benché due volte ferito, continuava a reggere il comando del reggimento.» — 10 agosto 1916 |
Medaglia d'argento al valor militare | |
«Comandante di brigata, preparò moralmente e militarmente le dipendenti truppe, in modo da ottenere risultati eccezionalmente brillanti e vantaggiosi in azione offensiva durata parecchi giorni.
Dividendo con i propri dipendenti i disagi, le fatiche e i pericoli, in un terreno insidioso diede mirabile esempio di valore alle sue truppe, che seppe guidare in vittoriose
azioni.» |
Cavaliere dell'Ordine militare di Savoia | |
«Al nemico, che violentemente attaccava una importante posizione a lui affidata, seppe opporre tenacissima difesa, nella quale rifulse, col suo, il valore delle truppe da lui
edudcate, animate da suo spirito, infiammate dalla sua fede, dal suo ascendente e dalla sua sicurezza di comando, Ferito, volle conservare la direzione del combattimento, e lo tenne
fermo e sereno, esempio di stoico valore, per altre dieci ore, mostrando dolore solamente quando ebbe ordine categorico di cedere il comando del reggimento perché seriamente
minacciato dai pregressi della emorragia.» — 14 novembre 1917 |
Ufficiale dell'Ordine militare di Savoia | |
«Assunto il comando di un settore in un momento assai critico per l'ostinazione e la violenza degli attacchi nemici, con coraggio, con perizia, con fede ne dirigeva la difesa, che
lo stesso avversario riconobbe condotta con capacità e sostenuta con eroismo.» — 16 novembre 1917 |
Medaglia d'argento al valor militare | |
«Durante varie giornate di combattimento, superando difficoltà di ogni genere, seppe quale comandante di brigata prima, poi quale comandante di divisione, assolvere pienamente il
suo compito, dando prova di perizia, di energia e di grande coraggio personale.» — 3 luglio 1919 |
Croce al merito di guerra | |
Medaglia commemorativa della guerra 1915-1918 | |
Medaglia interalleata della vittoria | |
Medaglia commemorativa dell'Unità d'Italia | |
Medaglia d'argento al merito di lungo comando di reparto | |
La storia è racconto attraverso i libri
I testi che accompagnano la presentazione sono in genere quelli diffusi dall'editore, dalla libreria o da critici che vengono
indicati |
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L' ultima retroguardia |
Giuseppe Boriani
Gaspari Ed. 2001 Pagine: 166
Collana: Le battaglie della ritirata
Gli avvenimenti narrati in questo libro con stile asciutto consentono al lettore di penetrare l'epica vicenda della Divisione Speciale Bersaglieri nei primi giorni successivi alla rotta di Caporetto sul Globocak, sul Korada e, nucleo ormai isolato e distaccato dall'armata, a Castelmonte, a Pradamano e Mortegliano. La descrizione degli scontri sui monti della Slavia veneta, e il generale Giuseppe Boriani che entra a Udine a mezzogiorno del 28 ottobre in macchina per andare al Comando Supremo a chiedere notizie e non c'è più nessuno, rappresentano, nello stile secco e scevro di enfasi del generale, le pagine più "moderne" della diaristica di guerra. Fonte: catalogo dell'editore