8° REGGIMENTO BERSAGLIERI
(BATTAGLIONI III, V, XII E VIII CICLISTI)
L'8º Reggimento Bersaglieri è un'unità dell'esercito italiano di stanza a Caserta e fa parte della Brigata bersaglieri "Garibaldi".
Il suo motto è «Velox ad Impetum» (in italiano: "pronto all'assalto!").
Reggimento bersaglieri si compone di un comando di reggimento, una compagnia di supporto logistico e un battaglione bersaglieri, pedina operativa dell'unità.
Reggimento fra i primi della Forza Armata a essere interamente alimentato con personale volontario, è di stanza a Caserta.
Più volte rischierato all'estero è uno dei reggimenti con maggior esperienza fuori area.
La Bandiera di Guerra è decorata di un Ordine Militare d'Italia, due Medaglie d'Oro al Valor Militare e una al Valore dell'Esercito, una d'Argento al Valor Militare, una d'Argento al Valore
dell'Esercito, una d'Argento al Valor Civile, cinque di Bronzo al Valor Militare ed una d'Argento di Benemerenza.
La festa del reggimento, come per tutti i reggimenti bersaglieri, cade il 18 giugno, anniversario della costituzione della specialità (1836).
LA STORIA
L'8° Reggimento viene costituito il 1°
gennaio 1871, con quattro battaglioni, tutti provenienti dal 3° Reggimento, dei quali assomma le gloriose tradizioni e le relative ricompense alla bandiera di guerra che già conta tre Medaglie di
Bronzo al Valor Militare.
Fornisce personale per la campagna
d'Eritrea (1895 - 96) per il Contingente Internazionale a Candia (Creta 1897 -98) e per il Corpo Internazionale in Cina (1900 - 1901).
Impegnato nel 1908 in soccorso alle
polazioni di Calabria e Sicilia, viene decorato di Medaglia d'Argento di Benemerenza.
Tra il 1911 e il 1912 prende parte alla
guerra Italo-Turca dove si guadagna una Medaglia di Bronzo al Valor Militare.
Partecipa alla Grande Guerra battendosi
nel Cadore e poi sul Piave. Per il comportamento dei suoi bersaglieri merita, oltre all'Ordine Militare d'Italia, assegnato a tutte le unità dell'arma base, una Medaglia d'Argento ed una di
Bronzo al Valor Militare.
Coinvolto con un battaglione nella
controversa esperienza fiumana, dal 1924 al 1936 opera come Reggimento Ciclisti. Inquadrato nel 1937 nella Brigata Celere "Principe Amedeo Duca d'Aosta" passa nel '38 nella II Brigata Corazzata
che dal 1° febbraio 1939 si trasforma in Divisione Corazzata "Ariete" (132^).
Nel 1938 il reggimento sostituisce il
labaro con la Bandiera di guerra. Con l'Ariete, nel 1939, partecipa all'occupazione dell'Albania. Segue il ciclo operativo della divisione in Africa Settentrionale ed esce quasi distrutto dalla
battaglia di El Alamein (1942).
Riordinato con battaglioni di altri
reggimenti bersaglieri, è assegnato alla Divisione Corazzata "Giovani Fascisti", con la quale si batte in Tunisia. Sciolto il 13 maggio del '43 dopo la battaglia di Enfidaville, si ricostituisce
il 15 luglio 1943 a Verona dove, il 9 settembre cessa di esistere a seguito dell'armistizio.
Per il tributo di sangue la Bandiera del
reggimento merita due Medaglie d'Oro al Valor Militare.
Si ricostituisce il 15 settembre del
1949 su due battaglioni bersaglieri arrivando ad essere ordinato su due battaglioni bersaglieri ed uno carri, inquadrato nella ricostituita Divisione Ariete.
Di nuovo impegnato in soccorso alla
popolazione civile merita la Medaglia d'Argento al Valor Civile per i soccorsi portati nel 1964 in seguito al disastro del Vajont.
Nel '75 il reggimento si scioglie dando
vita al Comando 8^ Brigata Meccanizzata "Garibaldi" ed ai suoi battaglioni: 3° bersaglieri "Cernaia" che conserva la Bandiera e le tradizioni dell'8°, 11° bersaglieri "Caprera", 26° bersaglieri
"Castelfidardo", 7° Carri "Di Dio".
Coinvolto nel terremoto del Friuli del
1976, la Bandiera dell'8° riceve una Medaglia d'Argento al Valore dell'Esercito.
Nel 1983 - 1984 prende parte alla prima
missione oltremare condotta dall'Esercito Italiano nel dopoguerra schierandosi a difesa di campi profughi palestinesi in Libano.
Dal 30 giugno 1991, in conseguenza del
trasferimento della Brigata in meridione, prende sede in Caserta.
Il battaglione partecipa dal dicembre
1992 al gennaio 1993, all'Operazione "Vespri Siciliani" in concorso al mantenimento dell'ordine pubblico nella zona di Palermo.
Nell'ambito del riordinamento della
Forza Armata dal 26 giugno 1993 è inquadrato nell'8° Reggimento Bersaglieri che si ricostituisce in Caserta.
Trasformato in unità completamente
alimentata da Volontari, viene impiegato in tutte le missioni oltremare a cominciare dai balcani dove merita la Medaglia d'Oro al Valore dell'Esercito.
L'8° Reggimento bersaglieri ha
partecipato a tutte le missioni fuori area che hanno visto impegnata la Brigata Garabaldi. Numerosi i turni operativi nei Balcani, che però non rappresentano l'unico teatro d'intervento della
prestigiosa Unità.
LO STEMMA
Scudo: D'azzurro alla banda
nebulosa d'argento, accostata a sinistra da un silfio reciso d'oro, alla campagna di rosso alla croce d'argento (Novara); il tutto abbassato al capo d'oro.
Ornamenti esteriori: sullo
scudo corona turrita d'oro, accompagnata sotto da dieci nastri annodati nella corona, scendenti e svolazzanti in sbarra e in banda al lato dello scudo, rappresentativi delle ricompense al Valore.
Nastro dai colori dell'Ordine Militare d'Italia accollato alla punta dello scudo e su lista bifida d'oro, svolazzante, con la concavità rivolta verso l'alto, il motto "Velox
ad impetum".
IL MEDAGLIERE
Ordine Militare d'Italia
Decreto 5 giugno 1920
Nei duri cimenti della guerra, nella tormentata trincea o nell'aspra battaglia,conobbe ogni limite di sacrificio e di ardimento; audace e tenace , domò infaticabilmente i luoghi e le fortune,
consacrando con sangue fecondo la romana virtù dei figli d'Italia (1915 - 1918) (All'Arma di Fanteria).
Medaglia d'Oro al Valor Militare
Decreto 31 dicembre 1947
Strumento di guerra, nel quale agilità e potenza sono contemperate e fuse, animi e corpi protesi in ferreo blocco al sacrificio ed alla gloria, in circa due anni di guerra sanguinosa in
territorio desertico ha dato prove fulgidissime di eroico valore. In continuo contatto con il nemico più forte ed implacabile ha opposto alla maggiore forza il coraggio, all'implacabilità la
fermezza stoica e ne ha avuto, in ogni confronto, schiacciante ragione. Mai arrestato dal piombo avversario nelle sue marce vittoriose ha sempre saputo, opponendo le sue armi ed i suoi petti,
stroncare inesorabilmente le iniziative del nemico. Il sangue generoso dei suoi Ufficiali, Sottufficiali, Bersaglieri, continuatori eroici di una tradizione che non ha macchia, ha irrorato e
fecondato le sabbie del deserto: El Mechili, Tobruk, Passo Halfaja, Sollum, Capuzzo, Bir El Gobi, Dakar El Aslagh, nomi legati alle glorie della Patria, sono le tappe gloriose del reggimento, due
volte sacrificatosi nell'estremo olocausto, due volte risorto nel nome dei suoi eroici figli caduti. Lo stesso nemico, ha espresso la stupita ammirazione per i fanti piumati del reggimento,
espressione purissima delle virtù guerriere dell'italica stirpe - Africa Settentrionale, Aprile 1941-settembre 1942.
Medaglia d'Oro al Valor Militare
Decreto 28 luglio 1950
Dopo aver data all'azione comune eccezionale contributo di fede e di sangue, in sette giorni di titaniche gesta, respingeva le preponderanti forze avversarie e manteneva le proprie posizioni
oltre i limiti delle possibilità umane- Battaglia del Mareth (Tunisia) marzo-aprile 1943
Medaglia d'Oro al Valore dell'Esercito
Decreto 14 maggio 1999
Reggimento inquadrato nel contingente ITALFOR nell'ambito dell'operazione multinazionale Joint Endeavour in Bosnia Erzegovina, operava fin dall'inizio della missione e per oltre cinque mesi con
indefettibile impegno, straordinaria capacità ed ammirevole spirito di sacrificio per assicurare il buon esito dell'operazione, in un contesto di generalizzato pericolo di degrado della
situazione tra le fazioni in lotta, reso ancor più difficile dalle proibitive condizioni climatiche. Con il generoso slancio tipico della specialità, i bersaglieri dell'8° reggimento superavano
ogni difficoltà e, agendo con costante equilibrio, senso di responsabilità ma anche con giusta determinazione, imponevano ai contendenti il rispetto degli accordi internazionali, meritando sul
campo la fiducia di tutte le fazioni. Il modo di operare dell'8° reggimento nel settore di responsabilità non solo consentiva la piena applicazione del piano di pace ma contribuiva in misura
notevole al graduale ritorno a normali condizioni di vita della popolazione locale, grazie al senso di sicurezza che i soldati italiani sapevano infondere con la loro presenza vigile e
qualificata. Nella gestione delle delicate attività nel distretto di Vogoska- primo quartiere di Sarajevo interessato al trasferimento di autorità tra le opposte fazioni- come nella scorta ai
convogli umanitari lungo l'insidioso corridoio di Goradze o come ancora in occasione dell'esodo di circa seimila Serbi verso la Repubblica Serba di Bosnia, o nella tutela di vite umane e di
infrastrutture e in tutte le altre innumerevoli circostanze che li hanno visti impegnati, i soldati di ogni ordine e grado dell'8° reggimento davano prova di indiscusse capacità, grande spirito
di abnegazione ed eccezionale sensibilità umana, cogliendo risultati di altissimo pregio, ampiamente riconosciuti tanto in ambito internazionale quanto dalle popolazioni locali. Chiaro esempio di
elevatissima professionalità, costante saldezza morale e sicuro valore militare, che esalta il prestigio dell'Esercito italiano e della Patria. - Bosnia Erzegovina, 18 dicembre 1995- 22 maggio
1996
Medaglia d'Argento al Valor Militare
Decreto 5 giugno 1920
Sulle ardue vette del Cadore, in sanguinosi combattimenti, fu esempio di forza e di saldezza. Nella mirabile difesa del Piave, con il fulgido ardimento e gravi sacrifici di sangue, sbarrò il
passo all'imbaldanzito nemico. Avanguardia di una Divisione speciale di bersaglieri, nella suprema battaglia della riscossa, irruppe impetuosamente oltre il Piave, offrendo all'ultima ora della
lotta, alla radiosa Vittoria della Patria, il fiore dei suoi ardenti bersaglieri - 4 novembre 1918
Medaglia d'Argento al Valore dell'Esercito
Decreto 4 gennaio 1978
Interveniva tempestivamente con uomini e con mezzi nelle zone del Friuli devastate dal violente terremoto, prodigandosi per più giorni in una instancabile e generosa opera di soccorso alla
popolazione duramente colpita. Affrontava, con alto senso del dovere e con spirito di solidarietà umana incombenti pericoli per il ripetersi delle scosse telluriche, contribuendo a ridurre le
conseguenze del disastroso evento. L'aiuto offerto con tenacia e fraterna generosità riscuoteva riconoscenza ed apprezzamento, con riflessi nell'affermazione del prestigio dell'Esercito - Friuli,
6 maggio 1976-30 Aprile 1977.
Medaglia d'Argento al Valor Civile
Decreto 18 maggio 1964
Temprato ad ogni arditezza e sacrificio, l'8° reggimento bersaglieri, in nobile e fraterna gara con altri reggimenti dell'Esercito, ha scritto, nel soccorrere, tra insidie e disagi innumeri, le
popolazioni colpite dal disastro del Vajont, fulgide pagine di generoso altruismo e di eroica abnegazione - Longarone 10-15 ottobre 1963
Medaglia di Bronzo al Valor Militare
Decreto 13 luglio 1849
Per essersi distinta alla battaglia di Novara - 23 marzo 1849 (alla 9^ compagnia del III battaglione).
Medaglia di Bronzo al Valor Militare
Decreto 13 luglio 1849
Per essersi distinta alla battaglia di Novara - 23 marzo 1849 (al V battaglione).
Medaglia di Bronzo al Valor Militare
Decreto 12 luglio 1859
pel modo distinto con cui perdurò nel combattimento, per cui ebbe un terzo del suo effettivo messo fuori combattimento - Madonna della Scoperta, 24 maggio 1859 (alla 9^ compagnia del III
battaglione)
Medaglia di Bronzo al Valor Militare
Decreto 15 aprile 1915
Per la bella condotta tenuta dal reggimento, nei combattimenti di Mergheb, 28 ottobre 1911 e 27 febbraio 1912, di Lebda (Sidi Barcù), Libia - 2 maggio 1912
Medaglia di Bronzo al Valor Militare
Decreto 5 giugno 1920
In rincalzo all'XI battaglione bersaglieri ciclisti, mantenne con incrollabile valore, nella notte dal 20 al 21 luglio 1915, la conquistata posizione di Monte San Michele. Il mattino del 21, con
energici contrattacchi e gravi sacrifici di sangue, permise alle truppe impegnate e minacciate d'accerchiamento, di ripiegare ordinatamente dalla posizione. Monte San Michele - 21 luglio 1915
(all'VIII battaglione).
Medaglia d'Argento di Benemerenza
Decreto 5 giugno 1910
Per l'opera da esso data nella occasione del terremoto del 28 dicembre 1908 in Calabria e in Sicilia
STORIA DEL REGGIMENTO
All'inizio della guerra, poichè il III battaglione è in Libia, il reggimento forma il XXXVIII.
Sede del reggimento in pace: Verona.
Distretti di reclutamento: Aquila, Avellino, Castrovillari, Cremona, Cuneo, Forlì, Voghera.
Distretti di mobilitazione: Belluno, Padova, Treviso, Venezia, Verona, Vicenza.
ANNO 1915.
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Il 24 maggio, il reggimento su tre battaglioni V, XII,
XXXVIII, è schierato sui M. Lessini, ove trovasi fin dai primi del mese di aprile.
Ad ostilità iniziate, assegnato alla 4a armata, si trasferisce il 26 maggio, per ferrovia, da Verona a Perarolo, nella valle del Piave.
Transitando per Tai, raggiunge il giorno seguente con i battaglioni XII e XXXVIII Lozzo, mentre il V, messo alla dipendenza della 10a divisione, va
prima a S. Stefano di Cadore poi, il 31, a Campolongo.
Dopo un nuovo cambiamento nella dislocazione dei riparti, in seguito al quale il XII il 2 giugno è a Calalzo ed il XXXVIII ad Auronzo, l'8° raggiunge il 7 Zuel.
Il reggimento, il giorno successivo, s'incontra per la prima volta col nemico.
La 2a divisione va svolgendo le operazioni iniziate in precedenza per l'attacco di Malga Son Pauses; l'8° bersaglieri riceve ordine di portarsi con due
battaglioni a Cianderaù, di puntare con uno di essi su Ponte Alto e Podestagno e di sbarrare con l'altro la valle Travenanzes e la strada di Fanes Grande.
L'azione, commessa ai battaglioni XII e XXXVIII, non riesce, sia per la vivace resistenza opposta dall'avversario, sia per il materiale valore delle sue posizioni, dalle
quali esso domina sicuro.
Non avando raggiunti gli obbiettivi assegnati, il reggimento è costretto a fermarsi a cavaliere
della val di Fiorenza, col XII sulle pendici nord della Tofana ed il XXXVIII su quelle occidentali di Col Rosa.
Il V battaglione, che è distaccato intanto a S. Stefano di Cadore, inizia pur esso le operazioni, compiendo un'ardita avanzata in val Visdende, allo scopo di riconoscere
la vasta e difficile vallata che è in possesso del nemico.
Ad un suo riparto viene affidata la difesa della linea fronteggiante il M. Peralba.
Il mattino dell'11 giugno gruppi avversari attaccano di sorpresa lo schieramento difensivo del passo Sesis, alle quote 2670 - 2600 - 2500 e, dopo furiosa lotta, riescono
a respingere le nostre piccole guardie, mettendo piede nei trinceramenti.
I nostri però, subito riavutisi, in uno slancio supremo li contrattaccano ricacciandoli.
Il 13 giugno, riparti del reggimento puntano verso le posizioni nemiche site tra lo sbocco di val Travenanzes e le falde meridionali di Cima Becchei di Sotto, riuscendo
solo a conseguire lievissimi vantaggi.
Dal 25 al 26 giugno l'8° bersaglieri, rilevato dalla "Como", si trasferisce, con i battaglioni XII e XXXVIII, a Ronco, ed il 28 accampa fra C. Orsolina e Pause
(Auronzo).
Il V battaglione, dopo averlo raggiunto il 4 luglio, dislocandosi a Cima Gogna, il 7 va a S. Stefano di Cadore, dove è a sua volta seguito il giorno dopo dal comando del
reggimento e dal XXXVIII.
Si trasferisce poi in val Digon per rientrare il 12 a S. Stefano.
Il 18 luglio l'8° bersaglieri alla dipendenza della "Basilicata", prende parte con la 10a divisione all'attacco della forcella di M. Cavallin.
Il suo V battaglione dovrà risalire lo sperone compreso fra rio Pian Formaggio e rio Cavallin ed impossessarsi delle trincee nemiche site a sud della forcella
del Cavallin, mentre il XXXVIII rimarrà in riserva presso C. Pian Minoldo.
A destra opereranno gli alpini del battaglione Fenestrelle ed a sinistra riparti del 91° fanteria.
Dopo aver lasciato, il giorno 16, S. Stefano di Cadore, il comando di reggimento si porta, il 17, col V battaglione nel bosco di Silvella ed invia il XXXVIII a C.
Pian Minoldo.
A sera s'inizia la marcia d'avvicinamento, ostacolata dalla tormenta ed il mattino successivo i riparti giungono a contatto del nemico.
Non essendo però riuscita l'azione, i battaglioni ripiegano riunendosi a Sega del Digon.
Il giorno 19 luglio, il XXXVIII battaglione si trasferisce a S. Stefano di Cadore, ove è raggiunto, il 22, dal V mentre il XII (2a divisione) è sempre a
Pause (Auronzo), che aveva abbandonato solo per una breve permanenza a Campitello.
Il 15 agosto, elementi scelti del reggimento costituiscono una compagnia che, unitamente a riparti di alpini e di fanteria, scavandosi la via nel ghiaccio, compie una
difficile ascensione giungendo sulla cima del M. Cristallo.
Il 16 un'abbondante nevicata sospende però l'azione.
Nella notte fra il 17 e il 18 agosto le truppe di attacco, con manovra combinata, giungono di sorpresa, attraverso molte difficoltà, sul Cristallino e se ne impadroniscono.
Minacciando, poi, di fianco il nemico trincerato sulla Cresta Bianca, lo obbligano a sgombrare
occupando saldamente anche tale vetta.
Dopo vari spostamenti l'8° bersaglieri, il 20 agosto, è così dislocato: comando e V battaglione in val Marzòn; XXXVIII a Cima Tre Croci; XII a Pian di Cengia.
Il 1° settembre, passa alla dipendenza della 2a divisione e dal giorno 20 due sue compagnie si alternano alla forcella Lavaredo ed alla forcella
Cengia.
Dislocatosi, poi, nelle regioni Lavaredo e Cengia il suo comandante assume la difesa della zona, alla dipendenza della brigata Marche.
Il 31 ottobre, una colonna nemica di circa duecento uomini, vestita di bianco per rendersi meno visibile, attacca di sorpresa le posizioni di Sexten Stein e riesce
ad impadronirsene, riperdendola al sopraggiungere di nostri rinforzi; due nuovi tentativi sono respinti il 2 ed il 28 novembre.
ANNO 1916.
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Il reggimento trascorre l'inverno rigidissimo sulle
posizioni di prima linea del settore Lavaredo - Oberbacher. Di frequente ardite pattuglie si portano presso le opere dell'avversario per disturbarne i lavori di rafforzamento.
Numerose valanghe distruggono difese e baraccamenti, obbligando a continui lavori di riattamento e mietendo numerose vite umane.
Il 23 marzo i battaglioni sono così dislocati: il XXXVIII a Casone della Crociera; il XII a forcella Pian di Cengia - Kanzel - Zsigmondy; il V a Longere -
Lavaredo - val d'Acqua.
Essi si sostituiscono in dette località in turni di riposo e di linea.
Il 6 giugno il XII si trasferisce a S. Marco ed a Federavecchia; il giorno seguente va ad accamparsi a Pale di Misurina e l'11 è a Ponte dell'Ancona a disposizione della
"Basilicata".
Nei giorni 13 e 14 sostituisce riparti del 92° fanteria sulla selletta della Croda dell'Ancona e
nella ridotta T. 4.
Il 15 giugno, proseguendosi per parte della "Basilicata" (1a divisione) le operazioni contro la fronte Son Pauses - M. Cadini - Croda dell'Ancona, il
battaglione vi prende parte.
Viene formata una colonna composta da due compagnie (5a e 6a), da
riparti alpini e da fanti dei reggimenti 91° e 92°.
La colonna, che ha per obbiettivo il "Costone Verdeggiante" sito ad oriente del torrente dell'Ancona, inizia il movimento nella notte stessa, ma, trovandosi di fronte a
terreno inaccessibile, è costretta a sostare ed a ripiegare; passa quindi in riserva di brigata.
Le altre due compagnie (7a e 8a), riunite nella selletta di Croda dell'Ancona, hanno intanto tentato di conquistare le posizioni
avversarie, ma sono state respinte con gravi perdite.
Nelle notti sul 21 e sul 22 giugno, riparti, pure del XII, ripetono il tentativo senza peraltro conseguire alcun buon risultato.
Il 29 giugno il XII si porta in val Marzòn, ritornando alla dipendenza del proprio reggimento ed entrando in turno con gli altri battaglioni nel presidiare la prima
linea.
Ai primi di settembre l'8° lascia la zona Lavaredo - Oberbacher e viene trasferito in quella del M. Forame.
Tra il 1° e il 3 settembre il XXXVIII si porta sulle pendici occidentali di detto monte, sostituendovi il II/50° e respingendo tentativi d'irruzione da parte del nemico.
Il 5 il comando del reggimento è a S. Blasius.
La regione è assai difficile per asperità di terreno e per situazione tattica.
Le nostre trincee sono tutte dominate e completamente battute dall'artiglieria; anche il transito nei camminamenti d'accesso e nelle retrovie è pericolosissimo.
Per togliersi da queste critiche condizioni occorre conquistare le pendici del M. Forame e l'azione è affidata ad un riparto del reggimento.
Nella notte sul 13 settembre, i nostri riescono ad arrampicarsi piombando di sorpresa sulle
posizioni della balza superiore del M. Forame e, prima che il nemico possa orientarsi e reagire, già sono sistemati a difesa.
Tutto il V battaglione segue in rincalzo e l'occupazione diviene definitiva.
Nella notte sul 16, il XII rileva il IV/50° nelle posizioni delle pendici est di Croda dell'Ancona.
Durante gli ultimi giorni del 1916 l'avversario tenta più volte di scacciarci dal M. Forame, ma sempre
inutilmente.
ANNO 1917.
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Il reggimento trascorre gran parte del nuovo anno nelle posizioni di rio Bosco, Croda d'Ancona, Padeon, rio Felizon e val Grande, tutte nella regione di M. Cristallo e di M. Forame.
Non si verificano avvenimenti importanti ed i suoi riparti, superando gravi difficoltà opposte
dalla neve e dalle intemperie, sono impagnati in lavori per il rafforzamento della linea di difesa.
Il 26 ottobre, in seguito all'offensiva austriaca, si opera un primo arretramento ed il reggimento si porta sulle posizioni: pendici M. Fiammes - Col degli Stombi -
Testaccio, ove rimane fino alla notte del 3 novembre per permettere lo sgombero delle artiglierie e delle munizioni.
In seguito l'8°, che costituisce l'estrema retroguardia del I corpo d'armata, ripiega: il comando si trasferisce da val Grande a Osp. Tre Croci; il XXXVIII si porta a
Vodo.
Il giorno seguente, mentre il V arretra dietro la linea difensiva di Zuel, il comando si sposta a Venas e indietreggia il 5 a Valle di Cadore con i battaglioni V e XII.
Il XXXVIII, passato a disposizione della fortezza Cadore - Maè, prende posizione nel tratto Vinigo - Peaio - Coll'Alto.
Il 7 novembre il V e XII si trasferiscono a Rivalgo, il giorno successivo raggiungono Termine di Cadore; l'altro battaglione (XXXVIII) si porta, a sua volta, a Rivalgo
respingendo con successo i primi nuclei avversari che, armati di mitragliatrici, tentano infiltrarsi fra le nostre linee.
Durante le prime ore del 9, il comando del reggimento, il V ed il XII battaglione raggiungono Ponte nelle Alpi; il XII si distende a protezione della testa di ponte,
passando alla dipendenza del comando delle truppe che difendono la depressione di Fadalto e successivamente, nella notte, si schiera sulle colline di Farra d'Alpago.
Il XXXVIII, giunto a Termine nelle prime ore del 9 novembre, riprende nel pomeriggio la marcia su Longarone; ma non appena pervenutovi la strada Longarone - Belluno viene fortemente battuta da mitragliatrici avversarie appostate sulla sponda sinistra del Piave.
Il nemico ha già occupato l'abitato di Villa Faé. Il battaglione tenta aprirsi la via per non rimanere tagliato fuori; due compagnie attaccano l'abitato sotto vivo fuoco di fucileria e mitragliatrici riuscendo a sfondare un primo sbarramento nemico ed a catturare alcuni prigionieri.
Si trovano quindi di fronte ad altri ostacoli, che del pari superano, ma i già decimati resti del
XXXVIII, fatti segno ad un improvviso ed insostenibile fuoco, proveniente dalle case prospicienti la strada e ad un violento assalto, dopo aver sostenuto una impari lotta corpo a corpo, finiscono
coll'essere travolti.
Il giorno 10 novembre il comando di reggimento ed il V battaglione riprendono da Ponte nelle Alpi la marcia di ripiegamento su Feltre;
il XII, appena messosi in marcia da Farra d'Alpago, ove si era schierato a difesa della posizione
di Fadalto, viene attaccato e circondato da forti nuclei nemici e dopo sanguinoso combattimento, in cui trova gloriosa morte lo stesso comandante di battaglione, solo un'esigua parte di esso
riesce a disimpegnarsi ed a congiungersi alle truppe di copertura.
Durante la notte sul 12 si riprende la marcia verso Bassano, sostando i giorni 12 e 13 a S. Nazario ed Altivole.
Il 15 il comando ed il nucleo del XII battaglione si trasferiscono a Falzè di Campagna; il V passa a disposizione del comando della 1a divisione e va
prima a Giavera, poi, il 21, sul Montello per lavori.
Il 27 novembre, in seguito ad ordine del comando del I corpo d'armata, il comando di reggimento ed i battaglioni XII e XXXVIII si trasferiscono a Volpago, indi, tra il 30
novembre ed il 2 dicembre, ad Onè, la Contea, S. Ambrogio.
Da questa località l'8°, compreso il V battaglione proveniente dal Montello, va ad accasermarsi a
Treviso, passando alla dipendenza della 45a divisione (XI corpo d'armata) ed ivi provvede alla sua riorganizzazione.
Messo a disposizione della brigata Veneto, il 26 dicembre si disloca nel settore compreso tra il Montello e Ponte di Piave.
ANNO 1918.
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Dopo aver ivi trascorso i primi giorni del nuovo anno, il 7 gennaio il reggimento si porta sulla fronte della
31a divisione (XI corpo d'armata), passando alla dipendenza di questa; sostituisce il 267° fanteria sul Piave, da C. Voltarello a C. Armellini e pone sede di comando a C.
Corazza.
Il 24 gennaio, rilevato in linea dallo stesso 267°, va a dislocarsi tra Breda di Piave e Vacil, per trascorrervi un periodo di riposo, durante il quale i suoi riparti
attendono ad istruzioni e ad esercitazioni tattiche.
Il 19 marzo si porta nuovamente in linea nel settore delle Grave di Papadopoli, dislocandosi dalla Grave Zoccoletti a C. Penico, con sede di comando a C. Lazzaris;
presidia le isole Stromboli, Procida e Maggiore.
Alcuni suoi riparti hanno, il giorno 29, ordine di occupare l'isola Caserta fronteggiante le nostre posizioni; l'operazione ha il doppio scopo di raggiungere una sicura e
salda base di partenza per future azioni in grande stile al di là del fiume e di far cessare le molestie e le perdite quotidiane che il nemico, ci infligge.
Eseguito con slancio il passaggio a guado del filone d'acqua che ci separa dall'isola, i nostri riescono a conquistarla e vi lasciano un piccolo presidio.
Il giorno 30, sostituito dal 268° fanteria, il reggimento passa in riserva divisionale e si fraziona fra C. Spineda - Varago e zona Ronchi - Candelù.
Torna in linea il 9 aprile, rilevandovi un reggimento della "Veneto" (255°) e dislocandosi tra C. Palazzina e Grave Zoccoletti, presidiano le isole: Caserta, Bella, Senza
Nome, Cosenza.
Il giorno 15 il nemico, aperto un violento fuoco d'artiglieria, attacca i pochi difensori dell'isola Caserta con un forte riparto.
I nostri gagliardamente respingono tre volte l'assalitore, ma dopo aver subito forti perdite e
quasi completamente accerchiati sono costretti a ripiegare sull'isolotto Capri ed a ritornare poi nelle vecchie linee.
Il 18 il reggimento, ricevuto il cambio dal 256° fanteria, va a riorganizzarsi tra Breda di Piave e Vacil.
Alla dipendenza della 45a divisione, nei giorni dal 21 al 24 maggio sostituisce il 202° fanteria ("Sesia") nel tratto di fronte C. Davanzo - Fagarè
(Piave) ed il 30, rilevato dal 201°, si trasferisce a Zero Branco (Treviso).
Il 1° giugno va a formare col 13° la VI brigata (1).(1)
Per il seguito vedere la VI brigata bersaglieri.
BATTAGLIONE CICLISTI.
ANNO 1915. |
Nei primi mesi dell'anno, il battaglione lascia Verona per concentrarsi con altri della sua specialità nei pressi di Udine; nel corso del mese d'aprile passa a disposizione della 1a divisione di cavalleria.
Successivamente si trasferisce a S. Maria la Longa, Trivignano, Palmanova, Sottoselva ed il 24
maggio, all'aprirsi delle ostilità, compie, con la grande unità di cui fa parte, il primo sbalzo offensivo nella pianura friulana oltre il confine.
Procede all'occupazione di Visco, fa tappa a Tapogliano e la sera del 28 maggio è a Romans, unitamente al reggimento lancieri di Novara ed all'XI ciclisti.
Sue pattuglie, spintesi sulle rive dell'Isonzo ne tentano il passaggio ma, accolte da violentissime scariche di fucileria, sono costrette a ritirarsi.
Il 2 giugno, spostatasi la 1a divisione di cavalleria, il battaglione la segue a Palmanova.
Il 4, si porta a Villesse, vi sostituisce un riparto da fanteria, provvedendo, in unione ad altri, alla sicurezza dei gruppi di batterie che tengono sotto il loro
fuoco le pendici occidentali del Carso ed alla vigilanza di un intervallo formatosi fra la destra della 21a divisione e la sinistra del VII corpo d'armata.
L'8, messo alla dipendenza della brigata Acqui, si porta a Cassegliano giungendovi nel pomeriggio; prosegue, poi, subito per Fogliano dove, con riparti del VII
ciclisti e dei "lancieri di Mantova", forma un gruppo di truppe celeri.
Il mattino successivo, questo dovrà tentare l'occupazione di Sagrado, per facilitare il passaggio del fiume alla 21a divisione che svolge la sua azione sulla fronte Sagrado - Gradisca.
Lasciata la cavalleria nei pressi di Fogliano, per guardare gli sbocchi meridionali del paese e
sorvegliare il fianco sinistro della "Acqui", il comandante del gruppo si dirige col battaglione verso Sagrado e giunto, dopo violento combattimento, a poca distanza dal ponte è
costretto ad arrestare il magnifico slancio dei suoi di fronte a forti trinceramenti blindati e protetti da fitto e profondo reticolato; di conseguenza l'azione è sospesa.
Dopo alcuni trasferimenti a S. Pietro dell'Isonzo, Cavenzano e Dolina, il 16 giugno il battaglione va ad occupare il tratto Biasiol - Villesse ed il 25 quello Biasiol -
Gradisca che lascia durante la notte dal 2 al 3 luglio per portarsi a Sagrado. Si sposta indi a Romans da dove quasi ogni sera è costretto a recarsi a Biasiol a protezione dell'ala sinistra della
21a divisione.
Durante la seconda quindicina di luglio la 3a armata riprende le iniziate operazioni per l'occupazione dell'altopiano carsico.
La 21a divisione opera contro il M. S. Michele. La sera del 18 luglio, ad azione iniziata, l'VIII e l'XI ciclisti lasciano Romans, passando sulla sinistra
dell'Isonzo.
Dapprima accompagnano i numerosi prigionieri nelle retrovie, poi, devoluto tale incarico ad altri riparti, costituiscono la riserva divisionale.
Il giorno seguente, sono messi entrambi a disposizione del settore di sinistra per rinvigorirne l'azione che tende a proseguire la iniziata conquista del costone sovrastante al valloncello e quella del monte.
Dopo violento bombardamento la 21a divisione dà principio con energia all'attacco.
Mentre le truppe dei settori di centro e di destra stanno svolgendo la loro azione, il 10°
fanteria avanza da q. 170 verso M. S. Michele ed il 9° lo coadiuva operando verso q. 197 (nord di S. Martino); i due battaglioni bersaglieri seguono, pronti ad intervenire.
Il movimento è però talmente ostacolato dal fuoco di artiglieria, mitragliatrici e fucileria proveniente dal M. S. Michele e dal Bosco Cappuccio, che, verso sera le
truppe sono costrette a ripiegare sulle posizioni di partenza. L'VIII è sul poggio di q. 170 e sulle sue pendici sino all'Isonzo, fronteggiando le provenienze da Peteano.
Durante la notte, i riparti dei settori, ove è stato possibile realizzare progressi, si rafforzano sulle posizioni conquistate e due violenti contrattacchi
vengono respinti.
Il 20 il comando dell'XI corpo d'armata ordina che sia proseguita l'azione.
Al settore vengono assegnate, oltre le truppe menzionate, due battaglioni del 29°
reggimento.
Il pieno giorno le fanterie riprendono l'avanzata abbattendo ogni ostacolo e l'VIII, seguendo dappresso l'XI ciclisti, conquista a sua volta, alla baionetta, formidabili
trinceramenti.
Dopo quattro ore di combattimento asprissimo e di violenti corpo a corpo, le truppe più avanzate giungono sulla dorsale del M. S. Michele.
Fra esse è l'VIII bersaglieri, che ha seguito a poca distanza l'eroico XI nel porre piede sulla contrastata altura. All'alba del giorno seguente però, il nemico, con rinforzi giunti da Gorizia, pronuncia sulla sinistra, con provenienza da Cotici, un attacco violentissimo, mentre batterie di ogni calibro eseguono fuoco tambureggiante sulla nostra linea.
Vinta la resistenza delle compagnie del 10° fanteria e di un riparto del 29°, lo sforzo si rivolge impetuoso contro i due battaglioni bersaglieri, i cui rincalzi portati alla riconquista del "Mamelon" perduto lo riprendono con sbalzo fulmineo.
Il loro contegno permette alle altre truppe di ripiegare ordinatamente. Ma nuove colonne nemiche
accorrono e, dopo una lotta gloriosa, i pochi superstiti circondati ed isolati sono costretti a retrocedere.
L'VIII si è in quest'occasione assai ben comportato e la medaglia di bronzo premia l'olocausto di numerose vite: 11 ufficiali e 270 uomini di truppa.
Fra i dispersi figura l'eroe Francesco Rismondo, l'irredento dalmata.
Prima dell'imbrunire del giorno 21 i resti dell'VIII e dell'XI ciclisti ripassano l'Isonzo per trasferirsi a Romans.
Tornato alla dipendenza della 1a divisione di cavalleria, dovendo questa sostituire la 3a della stessa arma nel servizio di vigilanza e difesa
costiera della zona F. Ausa - F. Corno - Porto di Cortellazzo, dopo vari trasferimenti il battaglione, per Aiello - Strassoldo e S. Giorgio di Nogaro, il 13 agosto giunge a Latisana;
si disloca poscia a Cesarolo - S. Michele al Tagliamento - Le Grazie - Fraforeano - Muzzana del
Turgnano - Latisanotta.
Il 26 settembre, messo a disposizione del VII corpo d'armata, parte alla volta di S. Martino di Terzo.
Durante il mese di ottobre, nei giorni tra il 20 ed il 23, prende parte alle operazioni svolte dalla colonna "Paolini", su Selz e Sei Busi, prodigandosi con
incomparabile spirito di sacrificio contro le posizioni nemiche di q. 65 (Selz) e soffrendo ingentissime perdite inadeguatamente compansate dalla conquista di pochi metri di terreno.
Il 24 ottobre è a Staranzano, da dove si trasferisce successivamente a S. Martino di Terzo - Muzzana del Turgnano - Papariano.
Passato alla dipendenza tattica della 23a divisione, il 20 novembre è con la "Trapani", tra q. 11 e S. Zanut; si porta indi nelle trincee di M. Sei Busi
per sostituire il I/144° fanteria.
Un suo riparto esegue il 25 novembre un'azione dimostrativa contro il trinceramento nemico detto "Rivellino" subendo forti perdite; il giorno 30 il
battaglione ritorna a Muzzana del Turgnano a riposo.
Portatosi i primi di dicembre a Vermegliano, rileva, il 14, sul M. Sei Busi, il III ciclisti, rimanendo in quelle trincee fino al 21, giorno in cui fa ritorno a
Vermegliano;
il 27, avuto il cambio dall'XI ciclisti è di nuovo a riposo a Muzzana del Turgnano, ove trascorre gli ultimi giorni dell'anno.
ANNO 1916.
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Sino ai primi di agosto il battaglione, passando da una grande unità
all'altra, trascorre frequenti turni di trincea sul M. Sei Busi, alle Cave di Selz, alle "Frasche" e di riposo a Palazzolo dello Stella, S. Polo, Cavenzano, Fogliano, Villesse.
Non si verificano in tal periodo importanti avvenimenti se si eccettui il concorso prestato dal battaglione il 13 marzo alla brigata Friuli in un'azione contro la trincea
"Z".
Iniziatasi la battaglia per la conquista di Gorizia e passato alla dipendenza del VI corpo d'armata, va a Pubrida; il 6 agosto è nei trinceramenti di Villanella ed
il 7 in quelli del "Fosso" (Lucinico - Villa Fausta).
Il giorno 8 si forma il gruppo speciale "Barattieri" composto di truppe celeri; il battaglione che ne fa parte, a sera, osteggiato da violento fuoco di artiglieria passa
l'Isonzo, appostandosi sulla riva sinistra per proteggere il gittamento di un ponte di barche.
Prima dell'alba del giorno successivo inizia l'avanzata occupando Savogna. Sosta poi lungo la ferrovia Rubbia - Gorizia inviando pattuglie in ricognizione verso S.
Pietro. A sera occupa Merna.
Il giorno 10 un suo riparto passa il Vippacco, raggiunge Gabrije gorenje e, preso contatto coll'avversario, gli cattura prigionieri, mantenendo la posizione sino
all'arrivo della "Lombardia".
Dall'11 al 13 il battaglione è a Merna da dove spinge pattuglie sul tratto Vertojba - Pec, mantenendo il collegamento con la "Lombardia" che deve attaccare q.
221.
Dopo essere passato il 12, dal gruppo speciale "Barattieri" all'VIII corpo d'armata, il 14, ricevuto ordine dal comando della 46a divisione di conquistare
i trinceramenti nemici della Vertojba, con magnifica foga si lancia all'attacco.
I reticolati ancora intatti ed il violento fuoco nemico impediscono però ogni progresso ed il battaglione è costretto a sostare.
Il giorno seguente, passato alla dipendenza della 24a divisione, raggiunge la località "Al Ponte" rimanendovi in riserva.
Trasferitosi il 16 agosto nelle vicinanze di Borgo Carinzia (Gorizia), vi rimane fino al 21, per portarsi poi a S. Valentino a disposizione del VII corpo d'armata.
Il 23 è a Pieris e quattro giorni dopo sostituisce, nelle trincee di seconda linea a sud del lago di Doberdò, il I gruppo del "Genova cavalleria" appiedato.
Passato, il 6 settembre, nei ricoveri del canale Dottori il 10 è di nuovo in trincea sulle falde occidentali del Debeli.
Nell'ottobre si disloca ancora a Pieris ed a Staranzano ed il 10 viene rinviato alla 6a divisione, che sta completando l'iniziata conquista di q.
144.
Il giorno 31 da Pieris, muove insieme agli altri ciclisti del III, del V dell'XI, dislocandosi con essi ad est della strada Selz - Doberdò (fra le quote 88 - 73 - 53
- 65).
Il 2 novembre è con la 6a divisione sul rovescio di q. 144; l'8 si trasferisce a S. Canziano ed a
Pieris in riserva di corpo d'armata.
Trascorre in tale località anche l'intero mese di dicembre.
ANNO 1917.
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Dopo essersi trasferito il 4 gennaio a Portogruaro, il 17, unitamente ad altri battaglioni della specialità che sono alle dirette
dipendenze del Comando Supremo, è messo a disposizione del "comando occupazione frontiera nord" e dislocato fra Larzago - Lucino - Rebbio (zona di Varese). Ivi attende a lavori di
fortificazione, costruzione di strade e ricognizioni.
Ai primi di maggio si porta nei pressi di Pordenone, il 6 è ad Azzano, il 19 a Bertiolo; poi, essendo in pieno sviluppo l'offensiva di primavera, è chiamato a
concorrervi.
Destinato al VI corpo d'armata, raggiunge il 22 Dolganijva e durante la notte sul 23 si reca, per le pendici occidentali, sul M. Santo.
Il giorno medesimo viene costituito un forte nerbo di truppe che, posto agli ordini del comandante della "Palermo", dovrà attaccare le posizioni nemiche del prefato
monte.
Nove Battaglioni ed una batteria da montagna sono destinati a compiere la difficile
operazione che si svolgerà nel modo seguente:
- una colonna forte di tre battaglioni del 67° fanteria e di uno del 33° dovrà, per il rovescio del costoneSkalnica, puntare a nord della sommità di q. 682, impadronirsi
di questa accerchiandola e scendere poscia lungo il costone sud fino al di là dell'ultimo ordine di trincee;
- una colonna composta di due battaglioni bersaglieri ciclisti (VIII e X) e da una compagnia mitragliatrici del 33° fanteria dovrà puntare direttamente sulla q. 611 di M.
Santo, mantenendosi cillegata colla precedente, onde far fronte a qualsiasi eventuale attacco avversario che tentasse frapporsi alle due colonne;
- due battaglioni del 237° fanteria rimarranno a disposizione del comando di brigata in opportuna posizione per coprire il fianco sinistro delle truppe di attacco ed un
altro battaglione dello stesso reggimento si terrà sulla destra, verso la sella di Dol, a guardia delle provenienze da sud e da est ed a copertura del nostro fianco destro.
Inoltre, a disposizione del comando della "Palermo", vi saranno due battaglioni del 43°
fanteria.
Nelle ore pomeridiane ha inizio l'azione ed i riparti si lanciano impetuosamente verso i loro obbiettivi.
Le prime pattuglie della colonna del 67° riescono a raggiungere, in un sol sbalzo, il cocuzzolo sul quale si erge il convento; ivi trovano però le trincee avversarie
occupate in forza e la difesa sapientemente organizzata.
Durante il breve periodo di titubanza che ne consegue, fulmineo si scatena lo sbarramento di fuoco delle artiglierie nemiche che frappongono una barriera insormontabile tra le truppe di irruzione e quelle di rincalzo.
Si cerca di far affluire sul posto altri riparti, ma ciò non riesce ed i nostri, contrattaccati da
ogni parte, ripiegano.
La testa della colonna bersaglieri (VIII e X) è pervenuta nel contempo brillantemente sulla vetta di q. 611, catturando numerosi prigionieri e tutto
travolgendo.
Anche qui però il successo è momentaneo; il concentramento di fuoco si pronunzia immediato, abbattendosi furioso sulle ondate dei rincalzi, appena esse, uscite dalla vicina boscaglia, tentano di salire sul ripido e nudo pendio che, con un dislivello di quasi 200 metri porta alla cresta.
Ivi mitragliatrici e armi da trincea inchiodano al terreno i nostri che vi si sostengono per quasi
un'ora, finchè, dopo una lotta sovrumana, decimati e senza speranza di aiuto, ripiegano lentamente.
L'azione non ha seguito.
I due battaglioni bersaglieri hanno perduto complessivamente 25 ufficiali e 547 militari di truppa.
Nella notte sul 24 e durante la mattina del 25 i loro resti, rilevati da riparti del 257°
fanteria, passano in riserva presso La Cava fra le q. 107 e 287, poi, riuniti al II ciclisti, prendono parte ad altro combattimento che si svolge nella stessa zona.
Dopo alcuni trasferimenti, il 27 maggio, l'VIII è a Morano col l'VIII corpo d'armata ed il 1° giugno a Bertiolo, alla dipendenza della direzione battaglioni
bersaglieri ciclisti.
Il 14 luglio si trasferisce a C. Brandolin (Sacile), rimanendovi fino al 15 agosto: il 16 è a Polzin, alla dipendenza del VII corpo d'armata, ed il 7 settembre nei pressi
di Pozzuolo del Friuli.
Destinato alla 6a armata, arriva a Feltre il 12 settembre e prosegue per Lamon ove sosta.
Dopo successivi spostamenti derivanti dalle operazioni in corso nella conca di Borgo, l'VIII si trasferisce a Segusino permanendovi fino al 24 ottobre.
Allo sferrarsi dell'offensiva austriaca, nei giorni 25 e 26 ottobre, dopo lunga marcia per Castions di Zoppola e Venzone si porta a Resiutta, da dove due compagnie (3a e mitragliatrici) si avviano verso M. Staulizze e M. Plagna giungendovi il 27 e due (1a e 2a) vanno in posizione sul Cerni Patok appoggiando la loro destra al M. Pleghiè.
Le compagnie di M. Plagna la sera del 27 si spostano per presidiare la linea di M. Posar, ove sono
messe alla dipendenza del comandante il VII ciclisti; la 3a stabilisce il collegamento tra la 1a e la 3a del VII ed i punti più vulnerabili della zona.
Le due compagnie del Cerni Patok (1a e 2a) col comando di battaglione hanno raggiunto intanto il M. Pleghiè, ove ricevono ordine d'impedire che
colonne nemiche puntino su Resiutta.
Il mattino del giorno 28, forti gruppi nemici provenienti dalla valle Resia, attaccano il centro della 3a/VII ma, per la tenace resistenza incontrata e per il
pronto impiego di riparti mitraglieri dell'VIII, vengono respinti.
Più tardi, riuscito l'avversario a sfondare in corrispondenza dell'estrema sinistra, ove trovasi il 35° fanteria, tutta la linea viene fatta arretrare.
Il ripiegamento è seguito ordinatamente per scaglioni sotto la protezione delle mitragliatrici dell'VIII, ma gli Austriaci, protetti dalla nebbia bassissima e dalla pioggia battente verso la nostra linea, riescono a gettarsi sulle armi che sono accanitamente difese.
Una di queste viene tagliata fuori col suo personale che riesce a portarla in salvo muovendo per la val Fella verso Chiusaforte.
Contemporaneamente un plotone della 3a/VIII ed una sezione mitragliatrici rimangono appostati nella gola tra q. 849 e q. 941 di M. Posar, per impedire che il nemico raggiunga i nostri che si ritirano ordinatamente.
Su q. 849 viene costituita un'altra linea di resistenza. Durante le ore pomeridiane i ciclisti sono costretti nuovamente a ripiegare; dal m. Posar per M. Plagna (q. 857), Stalli Ruschis giungono a M. Staulizze (q. 821), ove, a cavallo dell'altura, viene costituita altra linea di difesa guardante le provenienze della valle Resia.
Il 29, le due compagnie, 3a e mitraglieri, hanno ordine di ripiegare su Resiutta ove arrivano nel pomeriggio.
Le altre due compagnie (1a e 2a), che erano dislocate su M. Pleghiè, ormai tagliate fuori, circondate da ogni parte da profondi burroni e nell'impossibilità di ricevere ordini, cercano una via per sfuggire alla cattura;
vi riescono e per uno stretto sentiero costeggiato da precipizi, dopo una marcia faticosissima attraverso gli aspri terreni siti a sud di Pleghiè e dopo essersi battute con riparti nemici che in località Povici tentavano di opporsi, si congiungono nel pomeriggio del 29 agli altri riparti a Resiutta.
Il battaglione riunito prosegue per Tolmezzo e per Mena, dove, lasciate le macchine, si reca sulla
destra del Tagliamento, trattenendovisi tutto il 30, per impedire un eventuale tentativo di passaggio del nemico.
Il 31, parte alla volta di Maniago ed il giorno seguente giunge a S. Martino di Campagna.
Il 3 novembre è nei pressi di Lestans ed il 4 riceve ordine di impadronirsi, con la cooperazione del VI ciclisti, del paese di Valeriano.
Per l'intensità del fuoco nemico, l'azione però non ha buon esito e più tardi, essendo riuscito un
riparto austriaco a sfondare la linea a sinistra di Lestans, i nostri ripiegano su Sequals, barricandovisi.
Ripetuti tentativi dell'avversario di penetrare nell'abitato sono sventati, finchè gruppi nemici, favoriti dall'oscurità, s'infiltrano tra le case della periferia e si
avvicinano al centro del paese.
Dato l'esiguo numero dei difensori le condizioni dei nostri si fanno sempre più critiche; tuttavia l'energia dei capi ed il lodevole contegno della truppa fanno sì
che la situazione possa essere sostenuta fino al mattino del 4, quando cioè giunge l'ordine di ripiegare.
Trovato il ponte sul Meduna già occupato dall'avversario, il torrente viene attraversato a guado.
Il battaglione si porta a Fanna, indi a S. Leonardo ed a Sedrano dal quale ricaccia l'avversario, dando tempo ad altri riparti di ritirarsi.
Prosegue poi per Roveredo in Piano ed accodatosi ai battaglioni I, VI e VII giunge a Sacile. Dopo breve sosta riparte per la Livenza ove rimane tutta la giornata dal 6 novembre in linea a sud di Fiaschetti.
Durante le ore pomeridiane, pattuglie della 1a compagnia inviata a S. Giovanni di
Polcenigo, prendono contatto coll'avversario verso Vigonovo e sulla strada di Budoia.
Il 7 novembre, dopo aver protetto da posizioni site a sud-est di Fiaschetti il ripiegamento di alcune colonne di fanteria, l'VIII si porta prima a Cordignano poi a
Parè ed il giorno seguente è a S. Vendemiano.
Invia una compagnia (2a) a S. Fior di rinforzo al III ciclisti, che difende il paese,
ma, giunto l'ordine di ripiegare, essa si sposta a Visnadello; in seguito, per nuove disposizioni ritorna verso S. Martino a costituirvi una linea avanzata di resistenza.
Accortosi il nemico che tal riparto è isolato, ne tenta l'aggiramento, che non riesce per il pronto intervento di alcune autoblindo-mitragliatrici.
La compagnia si ritira sulla ferrovia respingendo violenti attacchi ed a sera si riunisce al
battaglione che va ad accantonarsi a Varè.
Il 9 novembre, dopo aver transitato per Ramera, l'VIII passa il Piave sul ponte della Priula e giunge a Camalò, sostandovi fino al 12, giorno in cui, per via ordinaria,
raggiunge Vallà.
Trasferitosi il 16 a Pove, inizia lavori per la costruzione di reticolati e sbarramenti per la difesa del paese, poi, il 5 dicembre, ricevuto il cambio dal I/42°
fanteria, parte per Preganziol, ove giunge il giorno seguente.
Il 25 si porta a Meolo trascorrendovi gli ultimi giorni dell'anno.
ANNO 1918.
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Ai primi di gennaio, lasciato Meolo unitamente al III gruppo
ciclisti, di cui fa parte, il battaglione raggiunge le trincee di prima linea di Capo Sile, ove un riparto del 2° granatieri è riuscito, con brillante azione, ad avanzare allargando la nostra
occupazione.
Il nemico il giorno 16, nell'intento di riprendere le perdute posizioni, costringe i nostri, contrattaccando con numerose forze, a ripiegare in qualche punto, sulla
propria destra.
Il momento è critico, sia per le conseguenze che può portare la sorpresa, sia perchè qualche nucleo nemico spintosi avanti è già arrivato alla passerella che, unendo la
testa di ponte alla linea retrostante, costituisce l'unica via di comunicazione.
Granatieri e bersaglieri del I, VII e VIII ciclisti si lanciano allora contro l'avversario, riuscendo in breve a ricacciarlo e ristabilendo completamente la
situazione.
Il 21 gennaio, rilevato dal I/226°, il battaglione per via fluviale raggiunge Portegrande; indi Meolo e Dolo sostando in quest'ultima località fino al 31 marzo.
Dal 1° aprile al 27 maggio è a S. Pelagio, nei pressi di Treviso ed il giorno 28, passato il III gruppo alla dipendenza della brigata Veneto
(31a divisione), l'VIII si porta nella zona di Maserada, sostituendo a Cà de' Forti un battaglione del 256°.
Il 3 giugno è in linea e nella notte dal 6 al 7 a Breda in riserva dell'XI corpo d'armata.
Si trasferisce il 9 a S. Maria della Rovere, indi, allo sferrarsi dell'offensiva austriaca,
accorre nei punti minacciati combattendo a Fossalta di Piave il 16, a Losson ed a Zenson il 17; di nuovo a Losson ed a Fossalta nei giorni seguenti. Nei giorni 23 e 24 lotta a Capo d'Argine
ed a Croce, dove, quasi completamente circondato, si apre una via alla baionetta.
Dopo altri trasferimenti, prende parte ai combattimenti che la 33a divisione svolge durante i primi di luglio tra Piave Nuova e Piave Vecchia.
Dal 20 luglio al 25 agosto il battaglione è nelle trincee di Cortellazzo (54a divisione) od a riposo nei pressi di Cavallino. Il 26 si trasferisce a
Casale sul Sile (XXVI corpo d'armata) ed il 16 settembre torna in linea sulla Piave Vecchia (fraz. Z. 10). Dopo aver trascorso la prima quindicina di ottobre a Cavazuccherina, il 16 è di nuovo a
Casale sul Sile.
Iniziatasi la nostra offensiva finale, durante la notte sul 30 ottobre, passa il Piave al ponte della Priula, raggiungendo al mattino Borgo Malanotte.
Posto alla dipendenza della VII brigata di cavalleria, riceve ordine da questa di trasferirsi
a Visnà e di puntare verso la Livenza, sulle località Brugnera - Albina - Portobuffolè, onde costituire piccole teste di ponte al di là del fiume.
Verso sera il battaglione inizia il movimento, spingendosi al di là del Monticano sebbene il ponte sul medesimo sia già stato fatto saltare; avanza poi celermente su
Fontanelle.
Il mattino dopo riprende la marcia e, giunto a Gajarine, invia due compagnie (1a e 3a), rinforzate da mitragliatrici, rispettivamente su Brugnera - Albina e sul ponte di Portobuffolè, mentre un'altra costituirà riserva.
Dopo accanito combattimento il tratto di trincee compreso fra Brugnera e Portobuffolè viene
conquistato ed il nemico respinto al di là della Livenza. Ingente bottino cade in nostra mano.
Il mattino del 1° novembre il battaglione varcato il fiume muove sulla strada di Tamai. Assicuratosi il fiancheggiamento sulla destra con elementi esploranti in direzione
di Prata di Pordenone - Capo di Villa e sulla sinistra lungo la ferrovia Sacile - Pordenone, punta decisamente su Palse e per Porcia giunge a sera nell'abitato di Pordenone.
Il 2, attraversato il Meduna è a Orcenigo di Sotto ed il giorno successivo arriva al Tagliamento
che passa a guado.
Il 4 come avanguardia della VII brigata di cavalleria, riceve ordine, d'inseguire celermente il nemico in ritirata lungo l'itinerario: Flaibano - Pozzuolo -
Sammardenchia - Risano - Lauzzacco - Percotto - Manzano - Cormons.
Rinforzato da tre sezioni mitragliatrici di cavalleria, raggiunge la testa della colonna nelle immediate vicinanze di Pasian Schiavonesco.
Fatto momentaneamente sostare, riprende poscia l'avanzata ed è informato da pattuglie
esploranti della presenza di forze numerose in Carpeneto.
Sbarrate allora con mitragliatrici le località più importanti, una compagnia (2a) entra decisamente in paese, travolgendo la tenace resistenza avversaria e catturando
anche una colonna carreggio che muoveva sulla strada proveniente da Sclaunicco.
Procede poi per Pozzuolo del Friuli e Sammardenchia, ove hanno luogo nuovi scontri.
Al bivio della strada di Lumignacco la testa del battaglione è accolta dal fuoco di numerose mitragliatrici avversarie che difendono i margini esterni del caseggiato di
Risano.
Un'abile manovra, alla quale partecipano il battaglione, un riparto dei "lancieri di Vercelli" e
riparti mitraglieri della brigata di cavalleria, fa sì che l'avversario, asseragliato in paese, dopo una ultima tenace resistenza sia costretto a ritirarsi.
L'armistizio "Badoglio" sospende l'inseguimento.
III BATTAGLIONE.
Durante la guerra italo-austriaca, il III battaglione dell'8° bersaglieri trovasi dislocato in Cirenaica, ove non ha avuto occasione di partecipare a fatti d'arme di grande rilievo.
Il 28 maggio 1918, unitosi in Tobruch ad altre truppe metropolitane, s'imbarca per il rimpatrio sul piroscafo Taormina. Giunto in Italia, dopo breve periodo di permanenza presso il deposito in Verona è assegnato, il 29 giugno, al IV gruppo della 2a divisione d'assalto (1).
(1) Il seguito delle vicende del riparto sarà narrato nel volume concernente le unità d'assalto.
RICOMPENSE. |
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Al Reggimento: | |
“Sulle ardue vette del Cadore, in sanguinosi combattimenti, fu esempio di forza e di saldezza. Nella mirabile difesa del Piave, con fulgido ardimento e gravi sacrifizi di sangue, sbarrò il passo all'imbaldanzito nemico. Avanguardia d'una divisione speciale di bersaglieri, nella suprema battaglia della riscossa, irruppe oltre il Piave impetuosamente, offrendo fino all'ultima ora della lotta, alla radiosa vittoria della Patria, il fiore dei suoi ardenti bersaglieri. (Cadore - Piave - Livenza - Tagliamento - Ariis - Paradiso, 1915 - 4 novembre 1918)”. (Boll. Uff. anno 1920, disp. 47). |
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Al Battaglione Ciclisti: | |
"In rincalzo al II battaglione bersaglieri ciclisti, mantenne, con incrollabile valore, nella notte dal 20 al 21 luglio 1915, la conquistata posizione del Monte S. Michele. Il mattino del 21, con energici contrattacchi e gravi sacrifici di sangue, permise alle altre truppe impegnate e minacciate di accerchiamento di ripiegare ordinatamente dalla posizione". (Boll. Uff., anno 1920, disp. 47). |
CITAZIONI SUI BOLLETTINI DI GUERRA DEL COMANDO SUPREMO. |
Reggimento.
BOLLETTINO DI GUERRA N. 1120 (18 giugno 1918, ore 13).
"La violenza della battaglia, attenuata alquanto sulla fronte
montana, va crescendo al Piave.
Nella giornata di ieri la 3a Armata ha sostenuto il poderoso sforzo nemico con l'usato valore.
Di fronte a Maserada e a Candelù rinnovati tentativi di stabilire nuovi sbocchi sulla destra del fiume sono stati sanguinosamente respinti.
Da Fossalta a Capo Sile la lotta ha imperversato fierissima e senza posa.
Formidabili attacchi nemici si sono alternati con nostri contrattacchi; inizi di vigorose avanzate
sono stati frantumati dalla nostra resistenza o arrestati da nostre azioni controffensive.
La lotta ha sostato soltanto a tarda notte, le valorose truppe dell'Armata sono state strenuamente provate, ma l'avversario non ha potuto aumentare la breve profondità
della fascia entro la quale da quattro giorni il combattimento imperversa.
1550 prigionieri sono restati nelle nostre mani.
Gli aviatori hanno continuato a prodigarsi instancabili intervenendo efficacemente nella battaglia sotto la pioggia dirotta.
Sul margine settentrionale del Montello rinsaldammo la nostra occupazione sul fiume fino a Casa Serena.
Nel pomeriggio il nemico, dal saliente nord-orientale del monte, sferrò due attacchi in direzione
di sud-ovest e di sud-est: il primo venne nettamente arrestato ad oriente della linea Segnale 279-nord-est di Giavera; il secondo fu contenuto immediatamente a sud della ferrovia S. Mauro -
S. Andrea.
Nella regione del Grappa respingemmo attacchi parziali nemici ed eseguimmo riusciti colpi di mano.
Venne preso un centinaio di prigionieri.
In fondo Val Brenta e ad oriente della Val Frenzela puntate nemiche furono prontamente arrestate.
Al margine orientale dell'Altopiano di Asiago truppe nostre strapparono all'avversario il Pizzo Razea e le alture a sud-est di Sasso prendendovi circa 300
prigionieri; riparti nostri e del contingente francese attaccarono fortemente, guadagnando terreno, il Costone di Costalunga e vi catturarono alquanti nemici.
Numerosi altri prigionieri vennero fatti più ad occidente da truppe britanniche.
Il contegno delle truppe nostre ed alleate nella battaglia è ammirevole.
Dallo Stelvio al Mare ognuno ha compreso che il nemico non deve assolutamente passare; ciascuno dei nostri bravi che difendono il Grappa ha sentito che ogni palmo dello
storico monte è sacro alla Patria.
Per le grandi giornate del 15 e del 16 giugno e per l'attacco al Tonale del giorno 13, fallito tentativo d'inizio dell'offensiva nemica, meritano speciale menzione ad
esponente di tutti gli altri riparti: la 45a divisione di fanteria, le brigate di fanteria Ravenna (37°, 38°), Ferrara (47°, 48°), Emilia (119°, 120°), Sesia (201°, 202°),
Bari (139°, 140°), Cosenza (243°, 244°), Veneto (255°, 256°), Potenza (271°, 272°);
la 6a brigata bersaglieri (8°, 13°); il 78° reggimento di fanteria francese e particolarmente il primo battaglione;
i reggimenti britannici Northumberland Fusiliers, Sherwood Foresters, Royal Warwick, Oxford and Bucks Light Infantry;
il 13° reggimento di fanteria italiano (brigata Pinerolo);
il 117° (brigata Padova); il 266° (brigata Lecce);
il 2° battaglione del 108° fanteria francese;
il 9° reparto d'assalto, i battaglioni alpini M. Clapier, Tolmezzo e M. Rosa e la 178° compagnia
mitragliatrici.
A tutte le artiglierie nostre ed alleate spetta particolarmente il vanto di avere spezzata la prima foga dell'assalto nemico.
Speciale onore va reso alla 7a e 8a batteria del nostro 56°
reggimento da campagna che, restate imperterrite sul Col Moschin circondato, si opposero al nemico sopra un'unica linea nella quale, a lato dei cannoni, artiglieri e fanti gareggiarono in
bravura.
Generale DIAZ.
BOLLETTINO DI GUERRA N. 1260 (31 ottobre 1918, ore 12).
"Il successo delle nostre armi si delinea grandioso.
Il nemico è in rotta ad oriente del Piave e riesce stentatamente a contenere la incalzante
pressione delle nostre truppe sulla fronte montana.
Nella pianura e sulle prealpi venete le nostre armate puntano irresistibilmente sugli obbiettivi loro assegnati.
Le masse avversarie si incanalano tumultuariamente nelle valli montane e cercano di raggiungere i passaggi sul Tagliamento.
Prigionieri, cannoni, materiali, magazzini e depositi pressochè intatti, cadono nelle nostre
mani.
La 12a armata ha completato il possesso del massiccio del Cesen e combatte per espugnare la stretta di Quero.
L'8a, continuando a svolgere con magnifico slancio la manovra affidatale, ha conquistato la dorsale tra la conca di Follina e la valle del Piave, ha occupato
la stretta di Serravalle, avanzando verso il piano del Cansiglio e tende nella pianura verso Pordenone.
La 10a ha portato il suo fronte alla Livenza.
La 3a si spinge avanti travolgendo e catturando il nemico che di fronte ad essa si accanisce nella resistenza. Truppe czecoslovacche partecipano
all'azione.
Nella regione del Grappa le nostre truppe, rinnovato l'attacco, hanno espugnato stamane il Col Caprile, il Col Bonato, l'Asolone, il M. Prassolan, il saliente del
Solarolo ed il M. Spinoncia.
Sull'altopiano di Asiago l'avversario, molestato da riusciti colpi di mano nostri ed alleati, mantiene una sensibile aggressività di fuoco.
La brigata Campania (135° - 136°), la 6a brigata bersaglieri (8° - 13° reggimento): l'11° reparto d'assalto hanno meritato l'onore di
particolare citazione.
L'attività aerea nel cielo della battaglia si mantenne intensa nonostante le sfavorevoli condizioni di visibilità. Due apparecchi nemici ed un pallone frenato vennero
abbattuti.
Il numero dei prigionieri accertati supera i 50.000. Sono stati finora contati 300 cannoni".
Generale DIAZ.
UFFICIALI MORTI IN COMBATTIMENTO, IN SEGUITO A FERITE O IN PRIGIONIA. | ||||
N° | Grado | Cognome e Nome | Luogo di nascita | Luogo e data di morte |
Reggimento. |
||||
1 | Maggiore | Pecoraro Ercole | Taranto | Farra d'Alpago 10-11-1917 |
2 | Capitano | Adorni Luigi | Labro | Val di Fiorenza 08-06-1915 |
3 | Id. | Ciccone Mario | Ariano di Puglia | Osp. d. c. 076, 10-01-1917 |
4 | Id. | Coppi Alberto | Fiumalbo | Fagarè di Piave 16-06-1918 |
5 | Id. | Gallina Giuseppe | Mira | Rudavoi 02-06-1917 |
6 | Id. | Marchetti Francesco | Roccaraso | Rio Negrisia 27-10-1918 |
7 | Id. | Rabotti Giulio | Castelnuovo dei Monti | Lancenigo 03-02-1918 |
8 | Tenente | *Bernardo Ettore | Marsala | Arsiero (in comb. aereo) 18-11-1917 |
9 | Id. | Cavatorti Pietro | Parma | Conca di Plezzo 22-10-1916 |
10 | Id. | Dotti Roberto | Milano | Fossalta di Piave 02-08-1918 |
11 | Id. | Florida Luigi | Socchieve | Sexten Stein 16-02-1916 |
12 | Id. | Marchitto Antonio | Avellino | M. Forame 06-10-1916 |
13 | Id. | Palumbo Michelangelo | Palermo | Livenza 01-11-1918 |
14 | Id. | Rigatelli Aldo | Cerea | Osp. d. c. 040, 20-09-1916 |
15 | Id. | Trapani Giuseppe | S. Giovanni a Teduccio | Oderzo 13-11-1917 |
16 | S. Ten. | Arena Alfredo | Pizzo | Roncadelle 30-10-1918 |
17 | Id. | Birolini Giuseppe | Nembro | Id. 27-10-1918 |
18 | Id. | De Franco Amerigo | Latiano | M. Forame 04-09-1916 |
19 | Id. | Devitini Giacomo | Brescia | Osp. d. c. 0165 05-02-1918 |
20 | Id. | Gelmi Mario | Milano | Scolo Palombo 19-06-1918 |
21 | Id. | Giovanardi Vittorio | Napoli | Osp. d. c. 040, 29-06-1916 |
22 | Id. | Gnocchi Luigi | Codogno | Croda dell'Ancona 22-06-1916 |
23 | Id. | Parodi Carlo | S. Remo | Roncadelle 27-10-1918 |
24 | Id. | Piccaglia Guido | Torino | Id. |
25 | Id. | Ristori Armando | Firenze | M. Forame 03-09-1916 |
26 | Id. | Riva Villa Santa Alberto | Cagliari | Ariis 04-11-1918 |
27 | Id. | Rotondo Nicola | Bari | Roncadelle 27-10-1918 |
28 | Id. | Sarlo Pasquale | Francica | Osp. d. c. 240, 16-11-1918 |
29 | Id. | Soliani Pietro | Napoli | Roncadelle 27-10-1918 |
30 | Id. | Tenneroni Paolo | Todi | Fossalta di Piave 16-06-1918 |
31 | Id. | Zolli Renato | Firenze | Osp. d. c. 040, 19-01-1917 |
32 | Aspir. | Annechini Ermanno | Benevento | Croda dell'Ancona 21-06-1916 |
33 | Id. | Forcellini Federico | Possagno | S. Andrea di Barbarana 18-06-1918 |
34 | Id. | Marchini Garibaldo | Cecina | 298a Sez. San. 20-08-1917 |
35 | Id. | Masotto ....... | Porcia | Fagarè di Piave 16-06-1918 |
Ufficiali morti per malattia. |
||||
1 | Tenente | Bonomo Giuseppe | Finale Borgo | Osp. d. c. 076, 23-11-1918 |
Battaglione Ciclisti. |
||||
1 | Ten. Col. | *Battinelli Andrea | Avellino | In prigionia 28-09-1915 |
2 | Capitano | *Bentivegna Pietro | Roma | Inc. aviatorio 23-07-1918 |
3 | Tenente | *Boeris Corrado | Torino | Osp. Torino 08-06-1917 |
4 | Id. | Bonaccordi Arturo | Morlupo | Osp. Cassegliano 21-07-1915 |
5 | Id. | Casertano Massimo | Napoli | M. Santo 23-05-1917 |
6 | Id. | Chinzari Gioacchino | Roma | Croce di Piave 16-06-1918 |
7 | Id. | De Nardi Giovanni | Vittorio | Sagrado 04-09-1916 |
8 | Id. | Mander Mariano | Venezia | Losson di Piave 18-06-1918 |
9 | Id. | Marinoni Albino | Rovella | Caposaldo Osteria 16-06-1918 |
10 | Id. | Montorfano Pompeo | Abbiategrasso | 42a Sez. San. 31-10-1918 |
11 | S. Ten. | Baldesi Amleto | Roma | Selz 13-05-1916 |
12 | Id. | Cavaliere Natale | Comacchio | S. Martino 21-07-1915 |
13 | Id. | Cavallo Giuseppe | Spezia | S. Michele 27-07-1915 |
14 | Id. | Dellacà Francesco | Tortona | Merna 14-08-1916 |
15 | Id. | Ianniello Antonio | Fisciano | M. S. Michele 21-07-1915 |
16 | Id. | Lessi Pietro | Gorgo al Monticano | La Fossa 17-06-1918 |
17 | Aspir. | Gelati Cafiero | Piombino | Selz 13-05-1916 |
Ufficiali morti per malattia. |
||||
1 | Capitano | Comesatti Igino | Dignano | Cremona 27-05-1918 |
MILITARI DECORATI CON MEDAGLIA D’ORO AL VALOR MILITARE. |
REGGIMENTO. |
Tenente DE CARLI NICOLò, da Azzano Decimo (Udine):
“Offertosi spontaneamente per una delicatissima e pericolosa missione, riusciva a compierla felicemente attraverso grandissime difficoltà e gravi insidie, dando prova di sapiente spirito di organizzazione, di alto spirito di sacrificio e di freddo coraggio, sostenuto da fede incrollabile nella santità della nostra causa. - Fronte del Piave - Territori invasi, 29 luglio - 2 novembre 1918".
(Boll. Uff., anno 1920, disp. 93)
Sottotenente RIVA VILLA SANTA ALBERTO, da Cagliari:
"Adolescente ancora, trasse volontario alla guerra, assumendone i rischi maggiori. Comandante gli arditi di un reggimento bersaglieri, fu valoroso fra i valorosi. Delle più rischiose imprese, primo a chiedere l'onore, spesso prevenne l'ordine con l'esecuzione, ed al suo reparto, provato ad ogni cimento, fu ognora esempio di sublime eroismo. Con fede ardente nella vittoria, nei giorni che precedettero l'offensiva della riscossa, riuscì a trasfondere nei suoi uomini quella forza ed energia combattiva, che fu consacrata sul campo da una magnifica gara di eroici ardimenti. Nel passaggio del Piave e della Livenza, respinti, con infrenabile ardore, violenti contrattacchi, sempre primo fra i primi, bello di sublime furore, seppe, con audace fermezza, trascinare le sue truppe in vari travolgenti assalti, sbaragliando ovunque il nemico. Pochi istanti prima della cessazione delle ostilità, infrante in un supremo attacco le disperate difese avversarie, cadde gloriosamente sul campo, esempio magnanimo di sacrificio per la grandezza della Patria. - Piave - Livenza - Tagliamento, 27 ottobre - 4 novembre 1918".
(Boll. Uff., anno 1919, disp. 43).
Caporale DE CARLI GIUSEPPE, da Azzano Decimo (Udine):
"Offertosi per una pericolosa e difficilissima impresa, vi portava il contributo di un'alacre intelligenza, di un fervido coraggio e di un altissimo senso del dovere. Caduto in mani nemiche e sorvegliato da guardia speciale riusciva a liberarsi dalla prigionia, ritornando con rinnovato fervore alla sua prima missione. - Fronte del Piave - Territori invasi, 29 luglio - 2 novembre 1918".
(Boll. Uff., anno 1920, disp. 93).
MILITARI DECORATI CON L’ORDINE MILITARE DI SAVOIA. |
CONTI UGO, colonnello - cavaliere - Piave - Monticano - Livenza - Tagliamento - Paradiso, 26 ottobre - 4 novembre 1918.
MILITARI DECORATI CON MEDAGLIA D’ARGENTO E DI BRONZO AL VALOR MILITARE. |
MEDAGLIA D’ARGENTO. |
Battaglioni V, XII e XXXVIII: Ufficiali, n. 123 - Truppa, n.
189.
Battaglione Ciclisti: Ufficiali, n. 9 - Truppa, n. 81.
MEDAGLIA DI BRONZO. |
Battaglioni V, XII e XXXVIII: Ufficiali e militari di truppa, n.
387.
Battaglione Ciclisti: Ufficiali e militari di truppa, n. 141.
COMANDANTI DEL REGGIMENTO. |
Colonnello MARTINELLI Giorgio, dal 24 maggio al 24
agosto 1915.
Colonnello VILMANT Vero, dal 25 agosto al 14 novembre 1915.
Colonnello RIGAULT de la LONGRAIS Augusto, dal 15 novembre 1915 al 1° marzo 1917.
Colonnello BERTOLOTTI Roberto, dal 2 marzo al 24 dicembre 1917.
Colonnello PIRZIO BIROLI Alessandro, dal 25 dicembre 1917 al 15 luglio 1918.
Colonnello CONTI Ugo, dal 16 luglio 1918 al termine della guerra.
UFFICIALI SUPERIORI E CAPITANI COMANDANTI DI BATTAGLIONE |
||||
V° Battaglione |
||||
Grado | Casato e Nome | Data di assunzione | Data di Cessazione | Annotazioni |
Capitano | Baschiera Giovanni | 24/05/15 | 16/07/15 | |
Ten. Col. | Pasini Roberto | 17/07/15 | 23/11/15 | |
Maggiore | Anelli Livio | 24/11/15 | 01/09/18 | |
Id. | Verdinois Mario | 02/09/18 | al termine della guerra. | |
XII° Battaglione |
||||
Capitano | Valvassori Salvatore | 24/05/15 | 08/10/15 | |
Maggiore | Pusateri Salvatore | 09/10/15 | 30/06/16 | |
Id. | Barbieri Taleto | 01/07/16 | 29/08/16 | |
Capitano | Arduino Luigi | 30/08/16 | 11/09/16 | |
Maggiore | Besson Giovanni | 12/09/16 | 09/10/16 | |
Id. | Giustiniani Luigi | 10/10/16 | 28/02/17 | |
Capitano | Arduino Luigi | 06/05/17 | 28/10/17 | |
Maggiore | Giustiniani Luigi | 26/03/17 | 05/05/17 | |
Capitano | Arduino Luigi | 06/05/17 | 28/10/17 | |
Maggiore | Pecoraro Ercole | 29/10/17 | 10/11/17 | Caduto sul campo |
Id. | Bedoni Dante | 11/11/17 | 18/06/18 | |
Capitano | Bellacera Sebastiano | 19/06/18 | 28/06/18 | |
Maggiore | Besozzi Pietro | 29/06/18 | 25/10/18 | |
Id. | Rigat Pier Edoardo | 26/10/18 | al termine della guerra. | |
XXXVIII° Battaglione |
||||
Maggiore | Rigault de la Longrais Augusto | 24/05/15 | 15/11/15 | |
Id. | Foglia Ernesto | 16/11/15 | 16/09/17 | |
Id. | Fidi Ulderico | 17/09/17 | 09/11/17 | |
Id. | Slingher Guido | 10/11/17 | 27/10/18 | |
Capitano | Quaglia Angelo | 28/10/18 | al termine della guerra. | |
Battaglione Ciclisti |
||||
Maggiore | Battinelli Andrea | 24/05/15 | 21/07/15 | Ferito |
Id. | Zamboni Filippo | 22/07/15 | 25/08/17 | |
Capitano | Garroni Gastone | 26/08/17 | 23/10/17 | |
Maggiore | Bondurri Attilio | 24/10/17 | 12/05/18 | |
Id. | Giaccone Bruno | 15/05/18 | al termine della guerra. | |
III° Battaglione |
||||
Ten. Col. | Ferraccioli Eutichiano | 24/05/15 | 18/03/16 | |
Maggiore | Oggioni Ferruccio | 19/03/16 | 24/09/16 | |
Id. | Morozzo della Rocca Marco | 25/09/16 | 19/06/17 | |
Id. | Spernazzati Ettore | 20/06/17 | 30/03/18 | |
Id. | Brogliato Filippo | 31/03/18 | al termine della guerra. |
SERVIZI PRESTATI IN LINEA ED IN ZONA DI RIPOSO |
REGGIMENTO.
Permanenza in linea |
Permanenza in zona di riposo, lavori, trasferimenti, ecc. | ||||||||
Dal 7 al 25 giugno (Cianderaù - Ponte Alto - Podestagno - Val Travenanzes - Val di Fiorenza - Val Fanes - Col Rosa - Tofana - Casina di Pragoi - M. Peralba - Passo Sesis - Pendici sud di Cima Becchei di Sotto - Trincea Rossa - Q. 1934). Dal 17 al 18 luglio (Bosco Silvella - C. Pian Minoldo - M. Cavallin). Dal 4 agosto al 31 dicembre (Dosoledo - Cima Sappada - Pian Minoldo - Pian della Molla - Valbona - Val Marzon - Pian di Cengia - Cima tre Croci - M. Cristallo - Laghi Boden - Cima Lavaredo - Croda Rossa - Passo della Sentinella - Longere - Toblinger Riedel - Forcella Lavaredo - Kanzel - Zsingmondy - Sexten Stein - Alto Felizon - Val Grande - Pendici nord del Forame).
Dal 1° gennaio al 31 dicembre (Settore Lavaredo - Oberbacher - Pendici nord del Forame - Val Bacher - Valle del Boden - Laghi di Boden - Forcella Pian di Cengia - Kanzel - Zsingmondy - Longere - Lavaredo - Val dell'Acqua - Ponte dell'Ancona - Croda dell'Ancona - Val Marzon - Sexten Stein - Pianoro di Kanzel - Forcella fra l'Einser e l'Oberbacher - Toblinger - Pian di Cavallo - Pale di Misurina - Ponte dell'Ancona - Selletta della Croda dell'Ancona - Col Forca - Rudavoi - Val Padola - Cima Canale - S. Blasius - Alvera - Val Grande - Sorgente di Felizon).
Dal 1° gennaio al 14 novembre (Rio Bosco - S. Blasius - Val Grande - Pecol - Tre Croci - Majon - Rio Felizon - Val Rufreddo - Vallone della Neve - Balze superiori del Forame - Padeon sup. e Padeon inf. - Croda dell'Ancona - Strada Allemagna - Posizioni di Punta di Naso - Punta Felletta - Dosso del Cammello - Offensiva austriaca dell'ottobre: Pendici M. Fiammes - Col degli Stombi - Testaccio - Vado - Linea difensiva di Zuel - Venas - Valle di Cadore - Vinigo - Peaio - Coll'Alto - Revelago - Termine del Cadore - Ponte nelle Alpi - Colline di Farra d'Alpago - S. Nazario - Altivole).
Dal 7 al 23 gennaio (Piave: C. Rui - Argine Ronchi - Candelù - C. Rui - C. Ferrari - C. Corazza - Isola Procida - C. Formaggio - Cascina Scarabel - C. Campagna - Varago). Dal 19 al 29 marzo (Piave: Settore Grave di Papadopoli - Grave Zoccoletti e C. Persico - C. Lazzaris - Isole Stromboli, Procida, Maggiore). Dal 9 al 18 aprile (Piave: C. Palazzina - Grave Zoccoletti). Dal 21 al 30 maggio (Piave: C. Davanzo - Fagarè). Dal 15 al 17 giugno (Offensiva austriaca: S. Biagio di Callalta - C. Ninni - Capisaldi di S. Biagio di Callalta e Rovarè - Trivio C. Ninni - Canale la Fossa - Argine di S. Marco - C. Verduri - Fagarè - C. Lina - S. Andrea di Barbarano - C. Onesti). Dal 15 luglio al 15 agosto (Argine Regio - Candelù - C. Spineda - C. Ferrari - C. Pastori - C. Postioma - C. Visentin - C. Rui - Isole Lipari, Procida, Ischia - C. Zonta - C. Corazza - Isole Lecce, Torino, Vittoria, Sesia, Caserta, Capri). Dal 19 settembre al 20 ottobre (Piave: Sette Casoni - C. Frassetto - C. Sernagiotto - Molino Vecchio - Molinetto - C. Cappelletto - C. Frassetto). Dal 24 ottobre al 4 novembre (Offensiva Finale - Argine Regio del Piave - C. Vecellio - C. Corazza - C. Zonta - I. Caserta - I. Maggiore - Grave di Papadopoli - C. Stringhelle - Roncadelle - Torrente Bidoggia - Borgo del Molino - Ferrovia Oderzo - Ponte di Piave - Piavon - Livenza - Palazzo Ancillotto - Annone - Pravisdomini - Villotta - Sesto al Reghena - Savorgnano - Gleris - Bando - Tagliamento - Revignano - Ariis - Fiume Stella - Torsa - Paradiso). |
Dal 24 maggio al 6 giugno (Val Pantena [M. Lessini] - [Grezzana - Lugo - Bellori] - Verona - Perarolo - Tai - S. Stefano di Cadore -Lozzo - Campolongo - Calalzo - Auronzo - Zuel - Borca). Dal 26 giugno al 16 luglio (Ronco - Tre Croci - Auronzo - [Case Orsolina e Pauses] - Cima Gogna - S. Stefano di Cadore - Val Digon - Campolongo). Dal 19 luglio al 3 agosto (Sega del Digon - S. Stefano - Pauses).
Dal 15 novembre al 31 dicembre (Falzè di Campagna - Giavera - Volpago - Onè - Treviso - Maserada).
Dal 1° al 6 gennaio (Maserada). Dal 24 gennaio al 18 marzo (Breda di Piave - Vacil - Palazzo del Vesco - C. Baratto - C. Scarabel - C. Zangrande - C. Pierotto - C. Rossetto - C. Biasi - C. Sponchiado - C. Lorenzon). Dal 30 marzo all'8 aprile (C. Spineda - Varago - Argine fra Ronchi e Candelù). Dal 19 aprile al 20 maggio (Breda di Piave - Vacil). Dal 1° al 14 giugno (Marcon - Zero Branco - S. Martino - Valdrigo - C. Sartori - S. Andrea di Riul - Treviso - S. Biagio di Callalta). Dal 18 giugno al 4 luglio (Carità - S. Caterina di Schio - Vallortigara - Campo Armò - Contrada Cumerlati - Valle di Naso [Molino] - Magrè - Schio - Treviso). Dal 16 agosto al 18 settembre (Limbraga [Villa Broida]). Dal 21 al 23 ottobre (Pero).
|
RIEPILOGO | ||||
Linea | Riposo | |||
Mesi | Giorni | Mesi | Giorni | |
Anno 1915 |
5 |
18 |
1 |
21 |
Anno 1916 |
12 |
/ |
/ |
/ |
Anno 1917 |
10 |
15 |
1 |
16 |
Anno 1918 |
4 |
15 |
5 |
20 |
TOTALI | Mesi 32 e giorni 18 | Mesi 8 e giorni 27 |
BATTAGLIONE CICLISTI.
Permanenza in linea |
Permanenza in zona di riposo, lavori, trasferimenti, ecc. | ||||||||
Dal 24 maggio al 9 giugno (Visco - Isonzo - Sagrado). Dal 16 giugno al 21 luglio (Biasiol - Villesse - Gradisca - Sagrado - M. S. Michele). Dal 20 al 24 ottobre (Cave di Selz - M. Sei Busi - Q. 65). Dal 20 al 29 novembre (Q. 11 e S. Zanut - Trincee di M. Sei Busi). Dal 14 al 27 dicembre (M. Sei Busi).
Dal 28 gennaio al 17 febbraio (M. Sei Busi). Dal 9 al 22 marzo (M. Sei Busi). Dal 6 al 27 aprile (M. Sei Busi). Dal 5 al 21 maggio (Cave di Selz [Q. 70]). Dal 5 al 20 giugno (Trincea delle Frasche). Dal 6 al 15 agosto (Trincee di Villanella - Fosso - Lucinico - Villa Fausta - Savogna - Merna - Vippacco - Vertojba - Pec). Dal 27 agosto al 5 settembre (Trincee del lago di Doberdò). Dal 10 al 30 settembre (Trincee Dolina Debeli). Dal 10 al 17 ottobre (Trincee Adria - Dolina Debeli). Dal 31 ottobre all'8 novembre (Q. 144).
Dal 23 al 26 maggio (M. Santo). Dal 25 ottobre al 9 novembre (Ripiegamento: Castion di Zoppola - Venzone - Resiutta - M. Staulizze - M. Plagna - Cerni Patok - M. Posar - M. Pleghiè - Tolmezzo - Mena - Maniago - S. Martino di Campagna - Lestans - Valeriano - Sequals - Meduna - Sacile - Livenza - S. Martino - Piave).
Dal 2 al 21 gennaio (Trincee di Capo Sile). Dal 15 giugno al 25 agosto (Fossalta di Piave - Losson - Zenson - Capo d'Argine - Croce - Zona tra Piave Vecchia e Piave Nuova). Dal 16 al 30 settembre (Piave Vecchia [frazione Z. 10]). Dal 16 ottobre al 4 novembre (Casale sul Sile - Visnà - Livenza - Monticano - Pordenone - Meduna - Tagliamento - Pasian Schiavonesco - Carpeneto - Pozzuolo del Friuli - Risano). |
Dal 10 al 15 giugno (S. Pietro dell'Isonzo - Cavenzano - Dolina). Dal 22 luglio al 19 ottobre (Romans - Aiello - Strassoldo - S. Giorgio di Nogaro - Latisana - Cesarolo - S. Michele al Tagliamento - Le Grazie - Fraforeano - Muzzana del Turgnano - Latisanotta - S. Martino di Terzo). Dal 25 ottobre al 19 novembre (S. Martino di Terzo - Muzzana del Turgnano - Papariano). Dal 30 novembre al 13 dicembre (Muzzana del Turgnano). Dal 28 al 31 dicembre (Muzzana del Turgnano).
Dal 1° al 27 gennaio (Muzzana del Turgnano). Dal 18 febbraio all'8 marzo (Destra Isonzo). Dal 23 marzo al 5 aprile (Palazzolo dello Stella). Dal 28 aprile al 4 maggio (Palazzolo dello Stella). Dal 22 maggio al 4 giugno (Cavenzano - Campolongo). Dal 21 giugno al 5 agosto (Cavenzano - Villesse - Fogliano - Pubrida). Dal 16 al 26 agosto (Borgo Carinzia - S. Valentino - Pieris). Dal 6 al 9 settembre (Canale Dottori). Dal 1° al 9 ottobre (Pieris - Staranzano). Dal 18 al 30 ottobre (Pieris). Dal 9 novembre al 31 dicembre (S. Canziano - Pieris).
Dal 1° gennaio al 22 maggio (Pieris - Portogruaro - Zona di Varese - Larzago - Lucino - Rebbio - Azzano - Bertiolo - Dolganijva). Dal 27 maggio al 24 ottobre (Morano - Bertiolo - C. Brandolini - Polzin - Pozzuolo del Friuli - Feltre - Lamon - Segusino). Dal 10 novembre al 31 dicembre (Camalò - Vallà - Pove - Preganziol - Meolo).
Dal 1° al 2 gennaio (Meolo). Dal 7 al 14 giugno (Breda - S. Maria della Rovere). Dal 26 agosto al 15 settembre (Casale sul Sile). Dal 1° al 15 ottobre (Cavazuccherina). |
RIEPILOGO | ||||
Linea | Riposo | |||
Mesi | Giorni | Mesi | Giorni | |
Anno 1915 |
2 |
21 |
4 |
17 |
Anno 1916 |
4 |
20 |
7 |
10 |
Anno 1917 |
/ |
18 |
11 |
12 |
Anno 1918 |
4 |
14 |
5 |
21 |
TOTALI | Mesi 12 e giorni 13 | Mesi 29 |
RIEPILOGO DELLE PERDITE IN COMBATTIMENTO | ||||||||||||
LOCALITA' E DATA | REGGIMENTO | BATTAGLIONE CICLISTI | ||||||||||
Ufficiali | Truppa | Ufficiali | Truppa | |||||||||
Morti | Feriti | Dispersi | Morti | Feriti | Dispersi | Morti | Feriti | Dispersi | Morti | Feriti | Dispersi | |
ANNO 1915 | ||||||||||||
Val di Fiorenza - Val Travenanzes - Val Fanes - C. Pragoi - C. Becchei di Sotto - M. Peralba - Passo Sesis (8 - 13 giugno) |
1 |
2 |
/ |
32 |
65 |
/ |
|
|
|
|
|
|
C. Cavallin - Pian Formaggio - M. Cristallo - L. Boden - C. Tre Croci (18 luglio - 31 agosto) |
/ |
3 |
/ |
35 |
93 |
/ |
|
|
|
|
|
|
Zona Longere - Cengia - Sexten Stein (18 settembre - 30 dicembre) |
/ |
/ |
/ |
12 |
38 |
/ |
||||||
Biasiol - Isonzo - Sagrado (24 maggio - 5 luglio) |
/ |
2 |
/ |
8 |
18 |
/ |
||||||
Gradisca - Sagrado - M. S. Michele (18 - 21 luglio) |
4 |
6 |
3 |
46 |
113 |
138 |
||||||
Cave di Selz - M. Sei Busi (20 ottobre - 24 dicembre) |
/ |
4 |
/ |
44 |
78 |
5 |
||||||
Totale anno 1915 | 1 | 5 | / | 79 | 196 | / | 4 | 12 | 3 | 98 | 209 | 143 |
ANNO 1916 | ||||||||||||
Settore Lavaredo - Oberbacher - Ponte dell'Ancona (1° gennaio - 31 dicembre) |
9 |
40 |
/ |
157 |
523 |
17 |
|
|
|
|
|
|
M. Sei Busi - Cave di Selz - Trincea delle Frasche (28 gennaio - 20 giugno) |
|
|
|
|
|
|
2 |
6 |
/ |
35 |
57 |
13 |
Trincee di Villanella - Merna - Vippacco - Vertojba - Pec - Battaglia di Gorizia (6 - 15 agosto). |
1 |
5 |
/ |
42 |
78 |
9 |
||||||
Dolina Debeli - Q. 144 (10 ottobre - 8 novembre) |
1 |
2 |
/ |
24 |
37 |
3 |
||||||
Totale anno 1916 | 9 | 40 | / | 157 | 523 | 17 | 4 | 13 | / | 101 | 162 | 25 |
ANNO 1917 | ||||||||||||
Regioni di M. Cristallo e del M. Forame (1° gennaio - 23 ottobre) |
4 |
7 |
/ |
18 |
78 |
5 |
|
|
|
|
|
|
Ripiegamento: da Pendici di M. Fiammes - Col degli Stombi - Testaccio - Falzè di Campagna (24 ottobre - 15 novembre) |
2 |
6 |
61 |
/ |
3 |
1547 |
|
|
|
|
|
|
M. Santo (23 - 25 maggio)) |
1 |
5 |
/ |
55 |
118 |
31 |
||||||
M. Staulizze - M. Plagna - Cerni Patok - M. Posar - M. Plagna - Lestans - Meduna - Livenza - Piave (25 ottobre - 8 novembre) |
/ |
4 |
1 |
22 |
45 |
171 |
||||||
Totale anno 1917 | 6 | 13 | 61 | 18 | 81 | 1552 | 1 | 9 | 1 | 77 | 163 | 202 |
ANNO 1918 | ||||||||||||
Piave - Zona di Maserada (7 - 23 gennaio) |
2 |
2 |
/ |
18 |
31 |
/ |
|
|
|
|
|
|
Grave di Papadopoli - Isola Caserta (19 marzo - 25 aprile) |
/ |
2 |
/ |
12 |
59 |
8 |
|
|
|
|
|
|
Battaglia del Piave: Trivio Ninni - La Fossa - Bocca di Callalta - Fagarè - C. Lina - C. Verduri - Canale Zero (15 - 19 giugno) |
7 |
18 |
21 |
69 |
388 |
194 |
||||||
Occupazione dell'Isola Caserta (13 agosto) |
/ |
/ |
/ |
8 |
51 |
/ |
||||||
Offensiva di Vittorio Veneto: C. Zonta - Isola Caserta - Grave di Papadopoli - C. Stringhella - Roncadelle - Torrente Bidoggia - Borgo del Molino - Livenza - Ariis - Trivio Paradiso (24 ottobre - 4 novembre) |
9 |
14 |
8 |
34 |
164 |
367 |
||||||
Capo Sile (12 - 21 gennaio) |
/ |
1 |
/ |
17 |
29 |
/ |
||||||
Fossalta di Piave - Losson - Zenson - Capo d'Argine - Croce - Zona tra Piave Vecchia e Piave Nuova (15 giugno - 25 agosto) |
4 |
13 |
/ |
65 |
163 |
51 |
||||||
Casale sul Sile - Visnà - Livenza - Monticano - Meduna - Tagliamento - Pozzuolo del Friuli - Risano (16 ottobre - 4 novembre) |
1 |
2 |
/ |
5 |
19 |
/ |
||||||
Totale anno 1918 | 18 | 36 | 29 | 141 | 693 | 569 | 5 | 16 | / | 87 | 211 | 51 |
RIEPILOGO GENERALE | ||||||||||||
Anno 1915 |
1 |
5 |
/ |
79 |
196 |
/ |
4 |
12 |
3 |
98 |
209 |
143 |
Anno 1916 |
9 |
40 |
/ |
157 |
523 |
17 |
4 |
13 |
/ |
101 |
162 |
25 |
Anno 1917 |
6 |
13 |
61 |
18 |
81 |
1552 |
1 |
9 |
1 |
77 |
163 |
202 |
Anno 1918 |
18 |
36 |
29 |
141 |
693 |
569 |
5 |
16 |
/ |
87 |
211 |
51 |
TOTALE GENERALE | 34 | 94 | 90 | 395 | 1493 | 2138 | 14 | 50 | 4 | 363 | 745 | 421 |