LE TRADIZIONI DEL CORPO DEI BERSAGLIERI SONO NUMEROSE
CI LIMITIAMO AD INDICARE LE PIÙ IMPORTANTI
I bersaglieri hanno le stesse dotazioni e indossano la medesima uniforme della fanteria dell'Esercito Italiano, fatta eccezione per alcune tradizionali e distintive caratteristiche proprie della specialità.
PIUMETTO O “PENNACCHIO”
Era inizialmente costituito da penne di gallo cedrone (o urogallo) per la truppa e piume di struzzo di color verde per gli Ufficiali.
La scelta delle piume non era dovuta ad una civetteria.
Questo ornamento, comune ai “cacciatori “ dei vari eserciti, era dettato dalla necessità di meglio occultarsi, un principio di quella che poi si chiamerà “mimetizzazione”.
CAPPELLO PIUMATO
Composto da una coppa rotonda di feltro nero che andava restringendosi verso l’alto,con all’interno una cupoletta d’acciaio tale da proteggere il capo dalle sciabolate dei cavalieri nemici.
Viene portato inclinato sul lato destro del capo perché, secondo la leggenda, Lamarmora, vestendo il Serg.Vajra, primo bersagliere a vestire l’uniforme, gli lanciò il cappello e questi lo “parò” con la testa sulla quale rimase piegato sulle ventitré .
L’ampia tesa di cui è fornito il cappello aveva lo scopo di riparare i bersaglieri dal sole e dalla pioggia onde permettere un più efficace tiro al bersaglio.
E’ l’emblema per eccellenza del Corpo, un simbolo secondo soltanto al tricolore.
FEZ
Ha la sua origine in Crimea (1855), dove gli Zuavi, entusiasmati dal valore dimostrato dai Bersaglieri nella battaglia della Cernia, offrirono il loro copricapo, ilFez in segno di ammirazione. Prima, i bersaglieri portavano un berrettino di maglia di cotone, di color turchino e con un fiocco rosso, che copriva le orecchie e poteva tenersi anche sotto il cappello piumato .
Fez da bersaglieri ( Vfp1, Vfp4 e Vsp, fino al grado di Caporalmaggiore Capo
IL BASCO
Il basco è il copricapo base di tutto l'Esercito dagli anni '80 del secolo scorso.
Un nuovo basco, di colore nero, fu presentato il 19 giugno 2011 a Torino, in occasione del 59º raduno nazionale dei Bersaglieri.
Sotto il fregio dei bersaglieri, apposto sul lato sinistro del basco, vi è una sottopannatura quadrata di colore cremisi e, in corrispondenza di questa, vi era un piumetto nero in materiale sintetico, mentre i nastri sono di colore azzurro, tutti elementi che ricordano la tradizionale iconografia del Corpo.
L'adozione in questione fu apprezzata tra i veterani del Corpo che eccepivano nel basco come qualcosa di avulso alla tradizione bersaglieresca.
A partire dal 1º novembre 2015, il piumetto sul basco è stato abolito e l'uso del basco da bersagliere è stato nuovamente limitato a ufficiali e sottufficiali, mentre il fez è tornato ad essere il copricapo per graduati e truppa.
IL FREGIO
ll fregio della specialità, lo stesso dal 1848, rappresenta un corno con nappe poggiato su due moschetti incrociati; al centro del corno una granata con collo; sormontata da una fiamma a sette lingue ripiegate a sinistra (a destra per chi guarda) inclinata e fuggente, come mossa dal vento della corsa dei bersaglieri, sinonimo di impeto e velocità.
Al centro della granata trova posto il numero del Reggimento in cui si presta servizio.
Sul cappello il fregio si compone di una coccarda tricolore in rayon di circa 8 cm su cui viene posto il trofeo in metallo dorato, alto circa 6,8 cm e largo 6,2 cm.
Completa il fregio l'applicazione di un dischetto bombato (definito pulce) anch'esso di metallo dorato sul quale si trova, inciso e smaltato di nero, il numero del Reggimento.
SCIABOLA
ricurva con elsa dorata e pomo raffigurante una testa di leone, studiata espressamente da Lamarmora che la copiò dalla scimitarra turca perché i fendenti erano molto efficaci .
CORDONE VERDE
Serviva sia a sostenere la fiaschetta della polvere da sparo(che cadeva sul fianco destro) sia ad agganciare trombette e corni.
Ve ne erano due: uno da fatica ed uno da parata (come quello odierno) al quale era attaccato anche un fischietto di legno nero che serviva per i segnali convenzionali in luogo della voce .
GUANTI
I guanti neri vennero adottati nel 1839, in sostituzione di quelli inizialmente previsti di colore blu scuro come la divisa, che perdevano il colore.
I Bersaglieri, quando prescritto, indossano sempre i guanti neri anziché quelli marroni (sull'Uniforme ordinaria e quella di servizio) o quelli bianchi (sull'Uniforme da cerimonia e quella per i Servizi armati di parata e d'onore), utilizzati invece dalle altre Armi, Corpi e Specialità dell'Esercito.
BICICLETTA
Introdotta nel 1898 su proposta del Capitano Luigi Natali per dare ai Bersaglieri una certa mobilità è diventata il simbolo di tante generazioni ed ad essa è legata il mito di Enrico Toti.
Chiamata affettuosamente “carriola” era pieghevole per poter essere spalleggiata durante gli assalti, aveva le gomme piene e portava una sacca a forma di cartella sulla canna .
LE FIAMME CREMISI
Sono tra i simboli più vantati dai Bersaglieri .
Comparvero per la prima volta sulla giubba a collo rovesciato adottata nel 1871.
Le fiamme erano a “coda di topo” ,cioè con le due lingue molto sottili che si allungavano fin quasi a congiungersi dietro il colletto; oggi la tradizione è salvaguardata da quelle, seppur molto piccole, di tipo metallico .
IL FOULAR CREMISI BERSAGLIERE : Con l'uniforme da combattimento e quella per servizi armati i bersaglieri indossano un fazzoletto da collo di colore cremisi (ovvero azzurro quando impegnati in missioni ONU). Nei teatri operativi all'estero il foulard è sostituito dalla sciarpa a rete. Quello in dotazione, di cotone in tinta unita ha forma triangolare e dimensioni di 70 cm per 35 cm.
FANFARA
Nata nel 1836 con la 1^ compagnia di bersaglieri, è la più bella delle tradizioni bersaglieresche.
Fu voluta dal Lamarmora perché fosse l’anima del reparto, la sua voce spirituale ed incitatrice.
I trombettieri oltre ad eseguire i segnali erano impiegati anche ad annunciare il passaggio dei bersaglieri per le strade della città.
Durante le marce, i trombettieri erano scaglionati nelle varie squadre e plotoni e si alternavano nel suono; quando smetteva il trombettiere di testa subentrava il secondo e così via : si otteneva così la continuità del suono, con il risultato di non lasciare mai il reparto senza la cadenza musicale .
HIP-HIP-URRAH
Era il grido di guerra dei soldati inglesi.
Il Gen. Reglan, nella battaglia di Crimea, stupefatto dal comportamento dei Bersaglieri, lo offrì loro come ricompensa al valore collettivo .
E' tradizione ancora oggi gridare “URRAH!” al comando di “rompete le righe”.
L'unica e recente eccezione è il ricostituito 3º Reggimento Bersaglieri, che utilizza invece il grido "Forza Paris!" ("Forza insieme" in dialetto sardo) della Brigata Sassari, nella quale è inquadrato dal 2009.
ARMI
Successivamente i Bersaglieri furono equipaggiati con i modelli di arma lunga in uso anche negli altri reparti dell'Esercito.