MUSEO DELLA GRANDE GUERRA
DEL MONTE SAN MICHELE
Il monte San Michele, così chiamato nonostante la vetta non raggiunga i 300 m
s.l.m., è un rilievo del Carso situato a cavallo tra i comuni di Sagrado ed in particolare nella frazione di San Martino del
Carso, e Savogna d'Isonzo nella provincia di
Gorizia, non lontano né dal mare Adriatico, che si percepisce
dalla sua sommità, né dal sacrario di Redipuglia.
La cresta sommitale è formata da quattro punti culminanti e da essa
è visibile una buona porzione dell'Alto Adriatico, con una visione che spazia dalla città di Monfalcone, alla foce dell'Isonzo ed all'intera laguna di Grado.
Il colle, di natura carsica, costituito di pietra calcarea, completamente privo d’acqua, ha un profilo piatto che si articola su quattro vette comprese tra i 237
metri d’altitudine della Cima Uno e i 275 delle Cime Due e Tre.
A dispetto delle sue ridotte
proporzioni, il monte San Michele costituiva un presidio strategico di fondamentale importanza, dominando a sud-ovest la strada del Vallone che conduce a Gorizia, a sud l’altipiano di Doberdò, la
città di Monfalcone e la pianura fino al mare.
Il San Michele fu una delle postazioni
principali della difesa austro-ungarica alle vie d’accesso a Gorizia e, con l’Ermada, a Trieste.
Gli scontri attorno al monte cominciarono
il 3 luglio 1915, ma fu la seconda offensiva dell’Isonzo, durata dal 18 luglio al 3 agosto, ad avere l’altura come obiettivo principale: gli italiani vi subirono quasi 46.000 perdite, quasi
10.000 gli austriaci.
Fu il primo vero battesimo del fuoco per
l’esercito italiano, che contribuì in maniera decisiva alla creazione del «mito» del San Michele, riconosciuto da subito come uno dei principali teatri di guerra:
tra il 1920 e il 1922 l’Associazione
nazionale del fante bandì un concorso per la realizzazione di un monumento sulla sua cima.
Tra gli ottantuno progetti presentati fu
inizialmente selezionato quello di Eugenio Baroni, che proponeva l’apposizione di una grossa croce adagiata lungo il pendio, con intenti dichiarati di pacificazione e pietà, senza volontà di
celebrazione guerresca.
La stampa nazionalista e filofascista
attaccò il progetto e il concorso venne annullato definitivamente il 6 gennaio 1923 da Mussolini in persona.
Dal 1922 tuttavia il San Michele fu
dichiarato zona sacra e nel 1935 vi fu aperto un museo tuttora in attività.
All’alba del 26 giugno 1916 sul San
Michele furono per la prima volta usati da parte austriaca, quanto al fronte italiano, gas tossici, fosgene e cloro: i morti italiani furono seimila (con quattromila feriti e dispersi), tremila
tra gli honved ungheresi posti a difesa.
Ciò nonostante, l’esercito italiano
conquistò definitivamente (fino alla rotta di Caporetto) la posizione il 6 agosto 1916 nel corso della sesta battaglia dell’Isonzo, durante la quale cadde anche Gorizia:
le Cime Uno e Due furono raggiunte dalla
Brigata Catanzaro, la Tre e la Quattro dalla Brescia e dalla Ferrara.
Sul monte San Michele, nel settore della
cosiddetta Trincea delle frasche, cadde il sindacalista rivoluzionario, poi celebrato dal fascismo come suo precursore, Filippo Corridoni, cui nel 1938-39 fu eretto un cippo in suo onore tuttora
esistente.
Combatterono su quel fronte, tra gli
altri, anche due testimoni celebri:
Carlo Salsa e Giuseppe Ungaretti;
per parte austriaca vanno
ricordati i reportage di Alice Schalek.
Combatté sul San Michele
anche il primo provveditore agli studi di Trieste Giuseppe Reina, che nel 1919 diede alle
stampe Noi che tignemmo il mondo di
sanguigno.
Combattendo sull’Isonzo e sul
Carso con la Brigata Perugia. Maggio-novembre 1915.
Salsa, autore del
fortunato Trincee. Confidenze di un
fante (Sonzogno, Milano 1924), giunse al fronte
nel novembre 1915 per prender parte, come sottotenente della brigata Palermo, alla quarta battaglia dell’Isonzo (10 novembre-2 dicembre).
Giuseppe Ungaretti
Località nella zona del San Michele sono citate da Giuseppe Ungaretti come luogo di
redazione di diverse poesie (Cima Quattro, Valloncello di Cima Quattro, Valloncello dell’Albero Isolato, Cotici, Quota 141).
Il monte viene citato per nome nel componimento Sono una creatura
Museo del Monte San Michele
Il monte dal 1922 è dichiarato Zona Monumentale per gli avvenimenti del primo conflitto mondiale. Sono presenti diverse strutture, tra le quali la galleria del
comando austroungarico generale Lukacich e l'ampia galleria della 3ª Armata, accessibile dal piazzale su cui si trova
anche il museo.
Dal 1935 è presente un museo della Prima Guerra Mondiale, situato poco lontano da Cima Tre.
Nel giugno 2018, in occasione dell’anniversario dei fatti del 29 giugno 1916, è stato inaugurato il nuovo museo, arricchito da contenuti multimediale.
Il Museo della Grande Guerra del Monte San Michele si trova sul piazzale dell'omonimo monte, poco lontano da
Cima 3.
Può essere un ottimo punto di partenza o di arrivo nella visita del Museo all'aperto del Monte San
Michele ma può anche essere visitato come una struttura a sé stante.
Questa piccola frazione del Comune di Sagrado è oggi immersa nella tranquillità
della natura carsica ma, nel 1915, si trovò proprio nel cuore del fronte. Completamente distrutta dai bombardamenti, è diventata famosa
in tutta Italia (e non solo) grazie alla poesia di Giuseppe
Ungaretti.
La sua omonima poesia si può leggere in Piazza della Fontana, punto in cui si può anche riprendere la passeggiata non
prima di aver visitato il piccolo Museo gestito dal locale Gruppo Speleologico. Seguendo le indicazioni per il cimitero, si svolta a sinistra in Via Vallone e successivamente a destra in Via
Bosco Cappuccio in modo da raggiungere, in leggera salita, il Cippo del 4° Honved. Tornati verso la strada asfaltata, dopo pochi metri a sinistra inizia il Sentiero CAI 73 che
segnala l'inizio della salita (molto semplice) verso il museo all'aperto del Monte San Michele.
Al primo
bivio, è necessario svoltare a sinistra (seguire le indicazioni dell'Alpe Adria Trail) e dopo aver incrociato i resti della trincea
italiana colpita il 29 giugno 1916 dal primo attacco chimico, si giunge in poco più di 10 minuti al museo all'aperto.
A questo punto la visita può continutare indistintamente a sinistra o a destra dato che il sentiero sbuca all'interno
dell'affascinante Percorso dei cippi, che si snoda attorno alle 4 cime del San Michele.
Tuttavia, si consiglia di svoltare a destra senza salire immediatamente sulla Cima 3 ma proseguendo invece verso
Cima 2, dove si arriva all'entrata dello Schönburgtunnel. Tornati indietro verso Cima 3, si svolta a destra lungo un tratto di sentiero con fondo cementificato, costeggiando la Galleria
Cannoniera della Terza Armata, un'ampia struttura sotterranea utilizzata dall'esercito italiano.
Si giunge così al Piazzale principale, da dove si può godere di un meraviglioso panorama verso il Collio e Gorizia e
si può accedere al nuovo Museo Virtuale della Grande Guerra, un vero e proprio gioiello in cui si fonde la divulgazione storica e la tecnologia
virtuale.
Nonostante le sue ridotte dimensioni, per quasi un secolo ha ospitato esposizioni fotografiche che
mostravano l'attacco con il gas del 29 giugno 1916, il paesaggio carsico durante il
periodo bellico e la vita dei soldati in trincea,
nonché oggettistica
varia tra cui proiettili, canne di fucile, maschere anti-gas ed effetti personali.
Dal 29 giugno 2018, il Museo è stato completamente rinnovato ed offre oggi un'esperienza davvero
unica grazie a strumenti e contenuti multimediali
interattivi (in italiano ed inglese) in grado di trasmettere informazioni e, soprattutto, emozioni.
Nella prima sala, a destra, si
trovano due schermi
touch che consentono di consultare i contenuti 2D e 3D in modalità interattiva: il primo schermo è dedicato ad una cartografia che spazia su
tutto il conflitto mostrando il variare dei fronti mediante una barra temporale, il secondo invece presenta la ricostruzione
3D della Cannoniera della Terza Armata e della Caverna Lukachich (quest'ultima oggi non accessibile).
Nella seconda sala, a sinistra, è
possibile osservare alcuni reperti esposti nel precedente
allestimento oltre ad un video dell'epoca che
illustra alcuni momenti del conflitto nel fronte del Basso Isonzo.
La terza
sala è dedicata alla realtà virtuale VR 360: 15
postazioni VR con visori e cuffie consentono ai visitatori di fare un vero e proprio viaggio sul fronte isontino durante la
Grande Guerra.
Una volta seduti, si possono vedere con i propri occhi le trincee durante gli
attacchi dei soldati, i momenti di vita quotidiana -
sia da parte austriaca che italiana - la cura dei malati negli ospedali militari, i racconti dei
corrispondenti di guerra fino a rivivere il tragico momento dell'attacco con i gas del 29 giugno
1916 e il sorvolo dell'altopiano di
Doberdò sull'aereo Spad XIII guidato da Francesco Baracca.
L'offerta del Museo è arricchita infine dalla realtà aumentata, fruibile in
alcuni punti del percorso museale all'aperto tramite una app mobile dedicata all'intera zona sacra che consente di avere maggiori informazioni sui monumenti, i percorsi di visita, le gallerie di
Cima 3 e le linee trincerate.
Una volta usciti, vale la pena percorrere tutto il piazzale antistante e dirigersi verso la terrazza panoramica che
offre una meravigliosa vista sulla vallata dell'Isonzo e sulla città di Gorizia.
Ancora oggi, guardando il paesaggio, si può intuire l'importanza di questa cima, la quale rappresentava un ottima postazione per il controllo del territorio.
Via Zona Sacra c/o cima del Monte
San Michele
I-34078 Sagrado
(GO)
Tel. +39 0481
92002
La scoperta dei luoghi della Grande Guerra sul fronte
dell’Isonzo grazie ai tour virtuali con Virtours – Progettazione allestimento museale e realizzazione multimediale integrata:
IKON. Powered by: Virtours.
PER MAGGIORI INFORMAZIONI
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Viale XXIV Maggio,
5
34170
Gorizia
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Corso Italia 9
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535764
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CONTATTI
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Viale XXIV Maggio, 5
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ORARI
Da martedì a domenica 10.00-16.00
Lunedì chiuso
Chiuso i giorni di Pasqua, Pasquetta e 1° Maggio, Natale, Capodanno, Festa del Patrono, 6 Dicembre
Prezzi
VR
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INTERO
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6,00€-
|
RIDOTTO
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4,00€-
|
MUSEO
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INTERO
|
3,00€-
|
RIDOTTO
|
1,50€-
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CANNONIERA
|
INTERO
|
3,00€-
|
RIDOTTO
|
1,50€-
|
RIDUZIONI
-
gruppi di almeno 20 adulti paganti
-
bambini e ragazzi dai 6 ai 17 anni compiuti
-
iscritti alle associazioni combattentistiche e d’arma riconosciute dal Ministero della Difesa
-
OVER 65
GRATUITO (museo e cannoniera)
-
Bambini fino ai 5 anni compiuti
-
Visitatori disabili ed i loro accompagnatori
-
2 insegnanti per classe
-
Operatori in servizio civile
-
Personale dipendente del Ministero della Difesa
-
FAMIGLIE: per ogni genitore pagante il biglietto intero un bambino fino ai 14 anni compiuti ha diritto all’ingresso gratuito.
NOTE
Le visite dei gruppi prenotate hanno la precedenza rispetto ai visitatori senza prenotazione.
Si avvisa il pubblico che l’esperienza VR è consigliata per i minori di 13 anni solo se accompagnati dal genitore/tutore o con il suo consenso
tramite compilazione di un modulo fornito all’atto della prenotazione.
La fruizione della realtà aumentata tramite la app San Michele VR viene attivata in biglietteria del museo.