PER LA CONSERVAZIONE MEDIANTE DIGITALIZZAZIONE ELENCHI STORICI DEI CADUTI ITALIANI
SEPOLCRETI
MILITARI , TEMPI E CIMITERI MILITARI ITALIANI
I cimiteri di guerra si possono classificare come segue, in funzione delle diverse situazioni e necessità che ne rendono necessaria la creazione:
cimiteri di guerra temporanei, nei quali vengono sepolti militari caduti nel corso di una battaglia in attesa poi di essere riportati in Patria al termine delle
ostilità. Ne è un esempio il cimitero di guerra di Nettuno, creato come cimitero temporaneo di guerra per i caduti alleati della campagna di Sicilia, Salerno, Anzio e Roma.
Cimiteri per prigionieri di guerra, deceduti in cattività sotto la tutela di Potenze nemiche.
Per la Convenzione di Ginevra ratificata in Italia con legge 27 ottobre 1951, n.
1739, ogni prigioniero deceduto in cattività ha il diritto a una sepoltura individuale onorevole e si ordina che le sepolture siano rispettate, convenientemente tenute e segnate in modo da
poter sempre essere ritrovate. Sempre secondo la medesima Convenzione di Ginevra «affinché le tombe possano sempre essere rintracciate, tutte le indicazioni relative ai prigionieri di guerra
inumati nei cimiteri o altrove saranno trasmesse alla Potenza dalla quale dipendono questi prigionieri di guerra. Incomberà alla Potenza che controlla il territorio, sempreché partecipi alla
Convenzione, di prender cura di queste tombe e di registrare ogni trasferimento ulteriore delle salme. Queste disposizioni si applicano anche alle ceneri che saranno conservate dal Servizio
delle tombe fino a che il paese d’origine comunichi le disposizioni definitive che desidera prendere al riguardo.»
Cimiteri di guerra definitivi, nei quali riposano ordinatamente i militari caduti sui campi di battaglia e raccolti durante il periodo di
guerra. Ne sono esempi i cimiteri di guerra italiani nei territori della ex Jugoslavia, nei territori tedeschi o francesi come il cimitero militare italiano di Bligny, i cimiteri alleati sul territorio italiano;
ossari, cripte e sacrari dei Caduti; i cimiteri austriaci della Grande guerra ora in territorio italiano. Si aggiungono i cimiteri di guerra creati nel territorio degli Stati belligeranti e
che raccolgono le salme dei militari di quello stesso Stato morti in guerra. Ne sono esempi i numerosi cimiteri di guerra tuttora preservati nelle zone di guerra della Prima guerra
mondiale.[3]
Sacrari militari di particolare importanza, eretti in onore dei caduti della Patria e che raccolgono i resti di militari raccolti e inumati
alla fine delle ostilità; ne sono un esempio il sacrario militare di Redipuglia, aperto nel 1938 per accogliervi i resti di oltre
100 000 soldati italiani caduti durante la prima guerra mondiale
I Sacrari Militari della Prima Guerra Mondiale in
Italia sono quei complessi architettonici e
monumentali progettati e realizzati soprattutto dal Regime
Fascista per accogliere e commemorare le spoglie dei soldati morti in
guerra, con particolare riguardo ai caduti nella Prrima Guerra Mondiale (o Grande Guerra) e tesi a celebrarne il culto con cerimonie di massa finalizzate all'esaltazione dell'eroismo, del sacrificio, della morte in
battaglia e del carattere sacro della vittoria sul nemico, tramite un
elaborato apparato simbolico e icografico e l'uso degli spazi, non solo architettonici, ma anche del
paesaggio naturale e "storico".
SACRARI MILITARI ITALIANI DELLA GRANDE
GUERRA
Cimitero di Oslavia (Gorizia) 57.741 Italiani di Cui 36.000 Ignoti.
Sacrario Militare di Caporetto (Slovenia) 7.014 Italiani (1.748 Ignoti).
Sacrario Militare di Redipuglia (Gorizia) 100.000 Caduti (60.000 Ignoti).
CIMITERI MILITARI ITALIANI FRIULI VENEZIA GIULIA
Fogliano di Redipuglia
Palmanova
Cargnacco
Gorizia
Udine
Forni
Malborghetto
Pontebba
Il cimitero austro-ungarico di Palmanova è
uno dei principali camposanti militari del Friuli
Venezia Giulia e custodisce i resti di oltre 17 mila soldati provenienti per la maggior parte dalla zona di Gorizia.
È facilmente raggiungibile dal casello autostradale di Palmanova svoltando a sinistra in direzione della città. Giunti nei pressi delle mura, si prende a sinistra la strada regionale SR252
verso Codroipo e
dopo poche centinaia di metri si incontra, a sinistra, l'entrata del cimitero.
All'interno un ampio viale con dei cipressi attraversa il prato in cui sono stati sepolti i 4000 soldati identificati. Le tombe
sono disposte in maniera ordinata e sono costituite da semplici lapidi in cemento con
i nomi ed il bassorilievo di una piccola croce. Al centro del viale è stato posizionato un monumentoin ricordo dei caduti.
In fondo, a ridosso del muro di cinta, è possibile vedere la cappella e le due grandi fosse
comuni in cui sono stati tumulati gli oltre 13 mila corpi di combattenti senza nome. La cappella, anch'essa dedicata ai caduti, è un piccolo edificio con all'interno un altare in
pietra ed alle spalle un quadro che raffigura un Cristo morente. Sulla parete alla sinistra invece c'è una bandiera con lo stemma austro-ungarico.
Adegliacco, una frazione del Comune di Tavagnacco alla
periferia settentrionale di Udine,
ospita l'unico War
Cemetery in Friuli, ovvero un cimitero britannico che accoglie i caduti alleati della Seconda Guerra Mondiale. Al suo
interno sono raccolte infatti le salme di 415 caduti di origine anglosassone (inglesi, australiani, neozelandesi e sudafricani) morti nei pressi della città friulana nel 1945 combattendo
contro i soldati nazifascisti. Tra le varie tombe emerge però un monumento che
ricorda anche l'unico caduto della Grande
Guerra qui presente, un soldato senza nome riesumato dal dismesso cimitero di Versa, frazione di Romans
d'Isonzo (GO).
INFORMAZIONI
Via Vittorio Alfieri, Fraz. Adegliacco
I-33010 Tavagnacco (UD)
l Cimitero degli
Eroi di Aquileia si
trova nel cuore della città di origine romana, a ridosso
della famosa Basilica
di Santa Maria Assunta. Si tratta di un sito storico molto importante perché, a differenza degli altri cimiteri, sacrari ed ossari, è l'unico ad aver mantenuto la sua forma
originale da quando sono iniziate le sepolture nel 1915. Inoltre, proprio da questo luogo, è partita nel 1921 la salma
del Milite
Ignoto verso l'Altare della Patria.
Aquileia è uno dei luoghi più importanti in assoluto nella storia del Friuli
Venezia Giulia e dell'Italia. Colonia e porto romano, fu una delle
città di riferimento del primo cristianesimo divenendo, in epoca medievale, sede del patriarcato e principale centro politico, culturale e religioso della zona fino al XV secolo. Nei secoli
successivi la città fu amministrata dai Veneziani e poi dalle autorità asburgiche fino agli anni della Grande Guerra. Trovandosi in territorio austriaco, la Grande Guerra qui iniziò già
nell'estate
del 1914.
I primi reparti dei bersaglieri giunsero già negli ultimi giorni di maggio
del 1915 proseguendo poi la loro marcia verso Monfalcone.
La città patriarcale divenne così una delle retrovie sul
fronte carsico e nel cimitero a lato della Basilica iniziarono ad essere tumulati i primi caduti.
L'ordine delle tombe lo si deve all'opera di Don Celso Costantini, prete di Aquileia in quegli anni, che si prese cura nel dare una sepoltura dignitosa ai soldati. Fece arrivare i fiori da
Concordia Saggitaria (Venezia) e ricevette in dono le siepi e gli alberi dal Comune di Firenze. Ogni tomba è caratterizzata dalla presenza di una croce in ferro, ornate da un intreccio
di lauro e quercia, donate dall'associazione "Dante Alighieri" e realizzate dallo scultore Alberto Calligaris. Ogni croce poi riporta la frase "Dulce et decorum est pro Patria mori"
("Morire per la Patria è dolce e decoroso") ed il nome del caduto.
Nel cimitero degli Eroi si trovano anche diverse opere monumentali, prime
fra tutte l'arcosolio (un sarcofago
inserito in una nicchia) che contiene i 10 militi
ignoti tumulati qui il 4 novembre 1921 e, ai suoi piedi, la tomba di Maria Bergamas, la
madre che scelse il feretro del soldato senza nome traslato all'Altare della Patria. Altre tombe importanti sono quelle di Giovanni Randaccio, comandante
dei "Lupi di
Toscana" e il generale Alessandro Ricordi, alla
guida della Brigata Murge.
Altre statue rendono ancora più emozionante questo camposanto della Grande Guerra, immerso tra i maestosi resti di epoca romana ed alto medievale. Sono visibili "Il Sacrificio" di Edmondo
Furlan (1921), una scultura in marmo che raffigura Gesù Cristo in croce mentre conforta due fanti morenti ai suoi piedi e "L´Angelo della carità" di Ettore
Ximenes (1917) dove un soldato, sempre morente, è sostenuto da una figura femminile con le ali. Sul muro della Basilica infine è possibile leggere una frase di Gabriele
d'Annunzio risalente al 2 novembre 1915.
INFORMAZIONI
Via Sacra (alle spalle della Basilica)
I-33051 Aquileia (UD)
Orari
Il Cimitero sarà riaperto al pubblico dal 28 al 31 ottobre con i seguenti orari:
Lunedì-Sabato: 10.00-18.00
Domenica: 12.00-18.00
Nel periodo Novembre-Febbraio:
Lunedì-Venerdì: 10.00-16.00 (prima settimana di Novembre 10.00-17.00)
Sabato: 9.00-17.00
Domenica: 12.00-17-00
Ad un solo chilometro dal Sacrario di Redipuglia si
trova il cimitero austro-ungarico di Fogliano Redipuglia che vede la presenza di 14.550
salme di soldati caduti in questa zona. È
facilmente raggiungibile percorrendo la strada statale SS305 in direzione Fogliano, immediatamente dopo il cimitero civile.
All'esterno due
epigrafi, una in italiano e l'altra in tedesco,
ricordano come questo sito sia stato recuperato dal governo provinciale della Stiria e dai volontari dei Giovani Pompieri stiriani nel 1974, per essere poi riordinato nel 1989 dall'Associazione
Croce Nera Austriaca. Sul portale d'entrata è ben visibile la scritta Im
Leben und im Tode vereint, ovvero "Uniti nella
vita e nella morte".
Una volta entrati è possibile percorrere il lungo viale
delimitato dai cipressi che conduce alla grande
tomba dove sono
stati tumulati
7000 soldati ignoti. Sopra questa tomba una
targa, sempre bilingue, rende omaggio ai soldati morti per amore della loro patria. Il resto del camposanto è caratterizzato dalle tombe
dei 2550 soldati identificati, ricordati da dei
piccoli cippi in calcestruzzo. Ripercorrendo il viale verso l'uscita, accanto alla muratura di cinta, sono presenti altre
due tombe comuni in cui sono sepolti
altri 5000
soldati privi di generalità.
OSSARIO DI TIMAU DI PAULUZZA
Timau è una frazione del comune
di Paulizza in provincia di Udine, posta a
830 ms.l.m. contando poco meno di 350 abitanti, un'isola di
lingua tedesca dove si parla fin dal medioevo un
particolare dialetto canziano.
Le principali vette che sovrastano l'abitato sono:
il Gamspitz (1.847 m), il Pal
Piccolo (1.866 m) il Pal Grande (1.809 m),
il Freikol (1.757 m), la Creta
di Timau (2.217 m), il Monte Crostis (2.250 m), il
Monte Zouplan (2.000 m).
Tutte queste montagne furono luogo di aspri combattimenti durante la Prima Guerra Mondiale.
Nel 1915-1917 le montagne a ridosso dell'abitato furono teatro delle battaglie della Prima Guerra Mondiale.
In questo paese nacque Maria Plozner Mentil, portatrice carnica insignita della Medaglia d'oro al valore
miliare per il suo impegno e per il suo sacrificio nella Grande Guerra.
Tempio Ossario o chiesa del SS. Crocefisso che contiene le spoglie mortali di 1764 soldati italianie austriaci che morirono combattendo sui monti che circondano il paese nella prima
guerra mondiale. Tale tempio ossario fu costruito sul luogo della preesistente chiesa del Cristo di Timau (in timavese dar olta
Gotdar), distrutta durante la prima guerra mondiale
dai soldati italiani in ritirata.
L’idea di costruire il Tempio nacque nel 1936 grazie a don Titta Bulfon, che spinse per la riconversione di un antico edificio religioso (il
Santuario del Santissimo Crocifisso) a luogo per la raccolta delle spoglie sparse nei piccoli cimiteri di guerra della Carnia.
Il progetto venne affidato a Giannino Castiglioni, già impegnato nella costruzione dei Sacrari di Redipuglia, Oslavia e Caporetto. I lavori
iniziarono l’anno seguente e nel maggio 1939, poco prima dello scoppio della seconda guerra mondiale, il Sacrario fu ufficialmente inaugurato.
La struttura riprende la precedente chiesa, circondata su tre lati da un unico grandioso porticato in cui sono custodite le spoglie di 1763 caduti
(298 ignoti italiani e 65 austro-ungarici) provenienti dai cimiteri montani e da quello militare di Timau.
Sulla facciata principale sono visibili un mosaico raffigurante due angeli in adorazione della Croce, un campanile con tre campane posizionate a
piramide e tre croci che si elevano al cielo.
All'interno si trovano una composizione pittorica dell’artista Marino Sopracasa, composta da otto pannelli, ispirata alla canzone friulana 'Stelutis
alpinis', e un affresco alle Portatrici Carniche, ai piedi del quale si trovano le spoglie di Maria Plozner Mentil. Sull'altare, infine, è visibile il 'Fante Crocifisso', opera dello
scultore Giannino Castiglioni, e la 'Madonna delle Nevi', dipinta nel 1916 dall'artista Fragiacomo di Venezia, per adornare la Cappella del Pal.
Il Tempio è proprietà della parrocchia del Santuario del Timau, con diritto d'uso a favore dell'Ufficio per la Tutela della Cultura e della Memoria
della Difesa.
E' raggiungibile in auto, percorrendo l’autostrada A23 Palmanova-Tarvisio, uscita al casello di Carnia, proseguendo per la SS. 52 fino a Tolmezzo, e
la SS. 52 bis fino a l Comune di Paluzza;
in treno (linea Udine-Tarvisio, stazione Carnia, circa 35 km) e proseguendo con la linea di autobus SAF da Carnia per Tolmezzo- Paluzza;
con aereo (aeroporto di Ronchi dei Legionari, circa 110 km), o nave (porto di Trieste, circa 160 km).
Per maggiori informazioni:
Direzione
Tel. +39 0481 489024 (Direzione Sacrario Militare di Redipuglia)
Museo " la zona Carnia nella Grande Guerra " (facente parte del Sistema Mauseale della
Carnia), dove sono esposti cimeli bellici italo-austriaci reperiti quasi totalmente sulle montagne timavesi.
Il museo espone numerosi oggetti relativi alla storia locale nel corso della Prima Guerra Mondiale: armi
portatili demilitarizzate, ordigni di vario genere, monete, oggetti vari in dotazione agli eserciti contrapposti, materiale sanitario, foto e documenti d'epoca ed attuali, un cannone
austroungarico, grossi proiettili d'artiglieria italo-austriaci ed uniformi.
L'esposizione inoltre intende ripercorrere e ricostruire le vicende, gli usi e i costumi di Timau, isola
alloglotta, fortemente segnata dal grande evento bellico.
A23 Palmanova-Tarvisio, uscita al casello di Carnia. Strada statale 52 fino a Tolmezzo, da Tolmezzo proseguire sulla strada statale 52 bis in direzione del
Passo Monte Croce Carnico.
In treno
Linea Udine - Tarvisio, fermata Carnia. Diverse corse giornaliere degli autobus SAF da Carnia per Tolmezzo, da Tolmezzo coincidenza per Paluzza.
In pullman
Autoservizi SAF, collegamenti ogni ora nei giorni feriali fra Udine e Tolmezzo via autostrada; da Tolmezzo coincidenza per Paluzza, prosecuzione del viaggio con lo stesso autobus per Cleulis e Timau.
Per informazioni Autoservizi Fvg Spa - Saf tel. 0433 40594
Cadutigrandeguerra.net è un progetto, promosso dalla Provincia di Gorizia e della Direzione del Sacrario
Militare di Redipuglia, nato per la conservazione mediante digitalizzazione degli elenchi storici dei Caduti Italiani noti sepolti nei Sepolcreti Militari di Redipuglia, Oslavia, Aquileia,
Caporetto/Kobarid, Tempio di San Nicolò di Udine, Tempio di Timau e Monumento Faro sul monte Bernadia e dei Caduti Austro Ungarici noti sepolti nel Sepolcreto Militare di
Oslavia, nei Cimiteri Militari Austro Ungarici di Duino Aurisina, Fogliano, Palmanova, Prosecco e nel Cimitero Civile di Brazzano di Cormons.
Attraverso questo sito è possibile consultare gli elenchi acquisendo l'esatto luogo di sepoltura di ogni singolo caduto ed altre informazioni come il reparto di
servizio ed il luogo di prima sepoltura.
Un modo per favorire le ricerche, per ricordare l'enorme tragedia della guerra onorando il ricordo delle sue vittime.
Progetto nato dalla volontà della
Provincia di Gorizia e della Direzione del Sacrario Militare di Redipuglia. Finanziato dall’Unione delle Province del Friuli Venezia Giulia.
La realizzazione è stata affidata
all’ISIG (Istituto di Sociologia Internazionale di Gorizia).