SACRARIO MILITARE DI REDIPUGLIA



Il Sacrario

 

Il monumento rappresenta uno schieramento militare con alla base la tomba del Duca d'Aosta, Comandante della III Armata e ai lati le tombe dei suoi generali,  Antonio Edoardo Chianotto, Giuseppe Paolini, Giovanni Prelli, Fulvio Riccieri e Tommaso Monti.
L'unica donna seppellita nel sacrario è una crocerossina, morta a 21 anni,
di nome Margherita kaiser Parodi.
La sua tomba si trova nella prima fila e si distingue perché nella facciata è scolpita una grande croce.
Dietro, disposte su ventidue gradoni, le salme di 39.857 caduti identificati mentre nel gradone più alto, in due grandi tombe comuni ai lati della cappella, riposano le salme di 60.330 caduti ignoti, per un totale di 100.187.
REDIPUGLIA È IL PIÙ GRANDE
TRA I SACRARI MILITARI ITALIANI.
Si trova in provincia di Gorizia sul versante occidentale del monte Sei Busi e sorge nei luoghi in cui, durante la Prima Guerra Mondiale, si svolsero le violentissime battaglie lungo il fiume Isonzo.
Seppure poco elevato (sulle carte topografiche militari è contrassegnato come quota 89) all'epoca fu molto conteso perché consentiva di dominare per un ampio raggio l'accesso ad ovest del tavolato carsico.
Il Sacrario, costituito da un ossario, fu eretto nel 1938 in sostituzione del Cimitero Sant'Elia.

LA STORIA

Nel 1935, considerate le pessime condizioni di manutenzione del Cimitero di Sant'Elia, Mussolini in accordo con il generale Cei decide di abbandonare quel sito e costruire un nuovo ossario.
L'intenzione delle autorità fasciste era quella di trasformare Redipuglia nel centro nazionale delle architetture per la memoria bellica, e di costruire il più importante degli ossari che con le stesse finalità si stavano costruendo in quegli anni sugli altri campi di battaglia.
Il Sacrario di Redipuglia sarebbe diventato così il prototipo dei grandi memoriali. 
Il nuovo sito scelto per la realizzazione di questo intervento è situato alle pendici del Carso, proprio di fronte al vecchio cimitero di Sant'Elia, sul versante occidentale del monte Sei Busi, teatro di battaglie e quindi luogo perfetto per far sorgere un monumento in ricordo e celebrazione dei soldati e della nazione. 
Durante il sopralluogo dell' architetto Giovanni Greppi , dello scultore Giannino Castiglioni e del generale Cei, vengono stabilite le caratteristiche del nuovo monumento: ‹‹grandiosissimo, semplice, austero e duraturo››.
L'elemento caratterizzante dell'architettura di Redipuglia è il sistema a gradoni, una monumentale e scenografica scalea in pietra chiara affiancata da due scalinate laterali con un doppio filare di cipressi ciascuna. 
Sulla sommità la vista si estende per tutta la valle dell'Isonzo fino al mare.
La scelta architettonica simboleggia la salita al cielo delle anime dei caduti.
Dopo il bozzetto del Castiglioni, in cui vengono tracciati i criteri generali dell'opera, approvato dal duce nel dicembre 1935, iniziano nello stesso mese le lunghe trattative per l'acquisto del terreno, che si protraggono fino al luglio dell'anno dopo. 
Nonostante Mussolini approvi il progetto e dia l'autorizzazione ad intraprendere i lavori, già nel febbraio del 1936 viene revocato l'ordine di costruzione a causa di pressioni esercitate dai contrari alla realizzazione del cimitero.
Cei è oggetto di alcune accuse e vengono fatte indagini sulla gestione del cantiere, poi sfociate in un nulla di fatto; viene così ripresa la gara d'appalto per l'esecuzione dei lavori nel cantiere.
Perchè non ci siano ulteriori ritardi il generale ordina all'impresa di dare avvio ai lavori prima che il ministro approvi il contratto, in modo da trovarsi davanti al fatto compiuto senza possibilità di replica. 
Tuttavia la realizzazione finale si discosterà lievemente dal bozzetto che è stato presentato dai due artisti a fine del 1935: i cambiamenti interessano la via Eroica e lo spostamento della gradinata sul ripiano sopra al quale sono posizionate le tombe di Emanuele Filiberto e dei suoi generali. 
Nell'ottobre del 1936 lo stato dei lavori è a buon punto: sono infatti quasi completati nove gradoni con la scritta "PRESENTE".
Dopo due intensi anni di attività e un grande dispendio di esplosivi, macchinari e lavoro umano, il Sacrario viene terminato ed inaugurato dal duce nel corso di una sua visita in regione. 
Questo impianto tombale non ricorda semplicemente ai visitatori-pellegrini i soldati caduti ma anche un capo glorificato con i suoi generali, e l'immagine del sacrificio si associa a quella dell'ordine gerarchico.

LA CERIMONIA DI INAUGURAZIONE È CELEBRATA
IL 18 SETTEMBRE 1938. 

 

Mussolini per questa occasione torna a Redipuglia dopo quindici anni dalla sua ascesa al potere, che l'ha condotto in una posizione di dominio assoluto all'interno del contesto politico italiano. 
La cerimonia, raccontata dai giornali, è semplice e suggestiva: è presente un picchetto militare in rappresentanza di tutti i reggimenti dell'Esercito, Mussolini rende omaggio al Duca d'Aosta e ai centomila soldati attraversando la via Eroica per poi salire verso la sommità del Sacrario da lui fortemente voluto.
La sfilata è accompagnata da spari di fucile e raffiche di mitraglia che rievocano le battaglie.
Un coro canta a bassa voce con lo scopo di creare un'atmosfera di raccoglimento.
Non viene fatto alcun tipo di discorso: la guerra è nei ricordi, nei paesaggi, nell'aria, nello stupore attonito della pietraia carsica. 

CHIESA SACRARIO MILITARE DI REDIPUGLIA

 MARIA SANTISSIMA REGINA DELLA PACE



Nella cappella e nelle due sale adiacenti sono custoditi oggetti personali dei soldati italiani e austro-ungarici.

Oggi la cappella è arricchita da una statua che raffigura un'Assunta; è la Regina della Pace.

Un'Assunta che vuole ricordare la necessità di dare al sacrario il ruolo di raccordo delle genti d'Europa al fine di promuovere una riflessione sulle lacerazioni etiche che producono le guerre.

Nella cappella si trova inoltre esposta la testa di un Cristo sofferente recuperata nel 1995 nella dolina dei 500 o dolina della Morte sul monte Sei Busi, uno dei più importanti cimeli ritrovati nella zona che ornava una croce che sovrastava una grande fossa comune.

Il 3 settembre 2014 la cappella è stata trasformata in chiesa, con rito solenne.

La chiesa è ora dedicata a Maria Santissima Regina della Pace, quale simbolo di tutte le madri con i propri figli in guerra.

Il 3 maggio 2017 la chiesa Regina Pacis ha assunto come co-patroni, oltre a san Francesco e santa Caterina da Siena, Giovanni Paolo II, Benedetto da Norcia, Cirillo e Metodio. Lo stesso giorno si è costituita la Guardia d'onore per la Regina Pacis.




RISTORANTE REDIPUGLIA DI BAR TOKIO S.A.S.

PRESSO IL SACRARIO MILITAREDI REDIPUGLIA

- Via III Armata - 34070 Fogliano Redipuglia (GO)

email: info@ristoranteredipuglia.it
Tel. e fax 0481 489009


Informazioni turistiche

Museo Militare:
Il museo si trova accanto il parcheggio
Cimeli, reperti e documenti della Grande Guerra
Orario dal 15 marzo al 31 ottobre:
Da lunedì a venerdì 9.00 - 12.00 / 14.00 - 17.00
Sabato domenica e festivi 9.00 - 12.30 / 13.30 - 18.00
Lunedì chiuso
Orario dal 1 novembre al 14 marzo:
Da lunedì a venerdì 9.00 - 12.00 / 14.00 - 17.00
Domenica, festivi e lunedì chiuso
Museo del Sacrario:
Il museo si trova in cima al Sacrario dietro la cappella
Cimeli, reperti e documenti della Grande Guerra
Orario dal 16 marzo al 31 ottobre:
Da martedì a venerdì 9.00 - 12.00 / 14.00 - 17.00
Sabato domenica e festivi 9.00 - 12.30 / 13.30 - 18.00
Lunedì chiuso
Orario dal 1 novembre al 15 marzo:
Da lunedì a venerdì 9.00 - 12.00 / 14.00 - 17.00
Domenica, festivi e lunedì chiuso
Museo Multimediale della Grande Guerra:
Il museo si trova all'interno della stazione ferroviaria di Redipuglia a poche decine di metri dal parcheggio
Schermi touch screen e personaggi animati
Foto in 3D - libreria della Grande Guerra - Consultazione libri rari
Orario:
da lunedì a sabato 9.30 - 12.30 / 15.00 - 18.00
domenica 9.30 - 12.30

STORIA E IMMAGINI

SACRARIO MILITARE DI REDIPUGLIA








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