I SENTIERI CAI MONFALCONE


GRANDE GUERRA IL CAMPO TRINCERATO DI MONFALCONE


Questa è la pagina che dovrebbe rappresentare una guida sui sentieri dove si cammina nella storia della zona della Carso di Monfalcone.



SEDE CAI MONFALCONE

Via Marco Polo, 7
34074 Monfalcone (GO)
tel e fax 0481 480 292
info@caimonfalcone.org
C.F. 81005050315

ORARIO SEDE

Martedì: 17:30 - 19:30
Giovedì: 20:30 - 22:30

 

Portale Grande Guerra: http://www.itinerarigrandeguerra.it

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Elenco sentieri Carso Goriziano

  • n° 78: Sentiero dei Castellieri
  • n° 80: Bivio sentiero n°77 – Monte Sei Busi – Monte sopra Selz - Monte Cosich
  • n° 81: Cave di Selz – incrocio con il sentiero n° 82 – Lago di Pietrarossa – Lisert
  • n° 82: Monfalcone – incrocio con il sentiero n° 78 – incrocio con il sentiero n° 81
  • n° 83: Monfalcone ( Salita Mocenigo )- incrocio con il sentiero n° 84 – Lisert
  • n° 84: Via Romana – incrocio con i sentieri n° 83 e 78 – q 85/Enrico Toti


Alla vigilia della guerra Monfalcone era una cittadina del litorale adriatico austriaco in fase di sviluppo industriale. 

Dopo la dichiarazione di guerra le prime truppe italiane sbarcarono a Monfalcone il 9 giugno 1915 e occuparono la prima linea di colline abbandonate dai reparti austroungarici per posizioni interne meglio difendibili.

 L’abitato divenne immediata retrovia accogliendo ricoveri, comandi, ospedali e cimiteri, mentre una rete di camminamenti e di trincee trasformò le sue alture in un vasto campo trincerato.

 La trincea Joffre

La trincea Joffre
La trincea Joffre

La trincea Joffre sulla seconda linea italiana serviva a sbarrare eventuali incirsioni avversarie in caso di sfondamento delle posizioni avanzate che dal Tamburo di quota 104 scendevano verso la quota 93.  Grazie ai lavori di restauro si presenta oggi in buone condizioni.

Pure visitabili sono due grotte carsiche (la grotta Vergine e la grotta dei Pipistrelli) che furono modificate a uso militare e collegate al sistema trincerato.

 La trincea Siracusa

La trincea italiana Siracusa seguiva la dorsale delle alture prospicienti Monfalcone fino alla quota 104 del “Tamburo”.  Grazie a un valloncello protetto era l’immediato retroterra delle postazioni italiane avanzate nella valletta di Pietrarossa. 

La trincea Joffre la collegava invece con le fortificazioni di retroguardia e la stazione ferroviaria di Monfalcone.

 Il Valloncello degli Aceri

Ruderi del villaggio militare italiano nel valloncello degli Aceri
Ruderi del villaggio militare italiano nel valloncello degli Aceri

Una valletta incassata e rocciosa scende dalle trincee italiane di dorsale verso le basi di rifornimento nella zona della stazione. Chiamato “valloncello degli aceri” è un importanti corridoio protetto che veniva percorso come raccordo tra la primalinea e la ferrovia. 

Ospitò un villaggio di guerra di cui restano visibili ampie tracce.

La Trincea della Selletta

Il Trincerone
Il Trincerone

Questa linea fortificata, detta anche il “trincerone”, collegava i due caposaldi della Quota 85 e della Quota 121 e fu difesa strenuamente dagli austroungarici. Cadde in mano italiana solo nell’agosto del 1916; fu “rivoltata” e potenziata con strutture e bunker in cemento armato. 

La quota 85 è dedicata alla memoria di Enrico Toti, alle medaglie d’oro cadute sulle alture di Monfalcone e ai reparti che qui operarono durante la Grande Guerra.


Grande Guerra le trincee del Carso sui monti Cosich e Debeli

 

Partendo da Monfalcone una passeggiata a piedi su comode strade sterrate penetra nella Riserva naturale regionale dei laghi di Doberdò e Pietrarossa ed esplora i campi di battaglia del Carso.

 

Fortificazioni sul monte Cosich
Fortificazioni sul monte Cosich
Il centro di visita del lago di Pietrarossa
Il centro di visita del lago di Pietrarossa

Partendo da Monfalcone una passeggiata a piedi su comode strade sterrate penetra nella Riserva naturale regionale dei laghi di Doberdò e Pietrarossa ed esplora i campi di battaglia del Carso.                                       L’obiettivo è la trincea austroungarica che si allunga sulla cresta dei monti Cosich (m. 112) e Debeli (m.139).   Dal centro di Monfalcone si valica la ferrovia per il sottopasso di Salita Mocenigo e si entra nel Parco tematico della Grande Guerra

Si prosegue sulla sterrata in salita di fronte (nord) e si scende al di là della prima linea di colli raggiungendo l’autostrada. Un sottopasso e un breve tratto successivo portano al Lago di Pietrarossa e all’interessante Centro di visita della Riserva.  

 Tornati indietro di pochi passi s’imbocca la sterrata in salita (segnavia 82) che tra opere di guerra conduce alla sella tra i monti Cosich e Debeli, nodo di sentieri. 

 A destra una strada sterrata sale lungamente lungo la cresta del Debeli, incrociando la trincea e toccando la panoramica sommità nei pressi di grandi tralicci dell’alta tensione.  

Tornati alla sella si sale al monte Cosich lungo un sentierino nel bosco che costeggia la trincea.

 La cima ospita altre opere di guerra e si affaccia sul campo di battaglia.  

Risulta chiara la difficoltà delle truppe italiane che dopo lo sbarco a Monfalcone avevano occupato e fortificato la prima linea di colli.

Per attaccare la linea trincerata Cosich-Debeli gli italiani dovevano prima scendere nella valletta acquitrinosa di Pietrarossa (dove oggi passa l’autostrada) e risalire il pendio sotto il costante fuoco avversario.

 Scendendo lungo la cresta ovest si tocca un cippo senza nome e si ritorna alla sella lungo la sterrata che aggira da nord il Cosich.

 Dalla sella si torna a Monfalcone sulla via dell’andata.

La sella tra i monti Cosich e Debeli
La sella tra i monti Cosich e Debeli
Il cippo senza nome
Il cippo senza nome