25 MAGGIO 2021      

REGINA ELENA

32° PELLEGRINAGGIO AL SACRARIO MILITARE DI REDIPUGLIA

Nel ricordo della Grande Guerra

l'erede dei Savoia omaggia i caduti a Redipuglia

 


Il Presidente Ten.Bers. Massino Manzin il Presidente della  Sezione Bersaglieri M.O. "Luigi Sbaiz" di Monfalcone su invito della Associazione Regina Elena ha partecipato il giorno 25 maggio 2021 al 32 Pellegrinaggio al Sacrario Militare di Redipuglia.

 

Ne pomeriggio del 25 maggio 2021 , il principe Sergio di Jugoslavia è arrivato in visita a Fogliano Redipuglia e a Gorizia,

nell’ambito del 32° pellegrinaggio nazionale al Sacrario dell’associazione internazionale “Regina Elena”,

di cui è presidente internazionale.

Il 58enne è legato al Duca d’Aosta, sepolto proprio nel cimitero di guerra, in quanto nipote di Umberto II e quindi membro di casa Savoia. Legami che affondano nella storia della nobiltà italiana, ma che non manca di manifestare i propri ricordi.

 

Il figlio dell’ultimo sovrano jugoslavo ha voluto dedicare alcuni momenti a ricordo dei caduti di ambo le parti schierate nella Grande Guerra sul Carso, con la deposizione di un omaggio floreale al cimitero austro-ungarico.

È quindi seguita anche una corona al sacello del Duca d’Aosta, nonché la santa messa nella chiesa di San Giacomo a Redipuglia. Visti i lavori al monumento militare, l’omaggio è stato lasciato al piazzale delle Pietre d’Italia.

Durante la celebrazione eucaristica, alla presenza del vicesindaco Daniele Dreossi, sono stati consegnati due riconoscimenti al comune di Codroipo e alla sezione Alpini di Udine.

Il principe ha quindi proseguito la visita con gli incontri istituzionali a Gorizia, dov’è stato ospite della Filologica Friulana e della Fidas Isontina a Casa Ascoli, dimora dell’omonimo glottologo.

Per l’occasione, quest’ultima ha ricevuto il premio “Beata Regina Maria Cristina”.

Intitolato alla regina di Napoli morta a 23 anni e beatificata nel 2014, il riconoscimento ha suggellato un anno importante per il sodalizio.

Cari amici,

 

su iniziativa della Delegazione generale internazionale, queste 50^ Giornate azzurre europee si sono svolte nella nostra cara Italia,

in una splendi da regione dalla quale ero assente da un decennio.

 

Ringrazio tutti coloro che hanno partecipato alla sua realizzazione, in particolare la Delegazione italiana Odv,

la Delegazione nazionale ai rapporti istituzionali ed alla comunicazione, con il Delegato Biagio Liotti, il Vice Delegato Emanuela Serra

ed i Referenti Nicola Bonomi e Angie Merlino; ilComitato nazionale per le celebrazioni delle quattro Guerre d’Indipendenza Italiane

(1848-1918), con il Presidente venuto appositamente da Pompei, Gen. D. (r) Giovanni Albano, ed il Vicepresidente, Conte Giorgio di Strassoldo di Graffenberg; i soci della delegazione del Friuli Venezia Giulia.

Grazie a ciascuno di voi, dal profondo del cuore,per aver contribuito a questo straordinario successo.

In poche ore ho presieduto 11 eventi istituzionali ed ho partecipato a diversi altri privati.

 

Mi sono profondamente commosso a Redipuglia; ringrazio i sindaci di Gorizia e Udine, tutte le delegazioni e gli amici provenienti da New York, da Monaco e anche dalla Francia.

E’ stato un evento importante e difficile da realizzare, perché non siamo ancora usciti da questo periodo lungo di pandemia ed

 

abbiamo ovviamente rispettato tutte le norme di sicurezza. Il risultato c’è stato; non ci arrendiamo e siamo sempre più determinati ed entusiasti nel tutelare i valori che ci hanno riunito per la prima volta 36 anni fa.

 

Un ringraziamento particolare va al Commissario Generale per le Onoranze ai Caduti, 

Generale di Divisione Gualtiero Mario DeCicco, per aver consentito il pellegrinaggio annuale malgrado le circostanze sanitarie.

L’associazione è stata cortesemente accolta dall’efficiente Direttore del Sacrario Militare di Redipuglia, Tenente Colonnello Massimi-

liano Fioretti, che il sodalizio aveva cono sciuto in occasione delle visite al Museo storico militare di Palma

nova quando ne era il Direttore.

 

L’associazione conosceva la chiesa di San Giacomo Apostolo di Fogliano-Redipuglia, dove ha fatto celebrare una S. Messa da

Don Sigismondo Schiavone il 4 marzo.

Ho molto apprezzato l’incontro con il Comandante della Brigata di cavalleria Pozzuolo del Friuli

e con il Comandante del XIII Reggimento Carabinieri del Friuli Venezia Giulia, due realtà con le

quali collaboriamo da decenni e che rimangono un esempio.


Diploma consegnato dal Principe Sergio di Jugoslavia al Presidente Ten.Bers. Massimo Manzin come riconoscenza dell' operato della sezione Bersaglieri M.O. "Luigi Sbaiz" di Monfalcone. 


Foto della cerimonia al Cimitero Militare Austro-ungarico

Ad un solo chilometro dal Sacrario di Redipuglia si trova il cimitero austro-ungarico di Fogliano Redipuglia che vede la presenza di 14.550 salme di soldati caduti in questa zona. 

Nel ricordo della Grande Guerra, l'erede dei Savoia omaggia i caduti a Redipuglia • Il Goriziano

Nel ricordo della Grande Guerra, l'erede dei Savoia omaggia i caduti a Redipuglia • Il Goriziano


Foto al Sacrario Militare di Redipuglia

Il Sacrario di Rediuglia è il più grande e maestoso sacrario italiano dedicato ai caduti della Grande Guerra

Nel ricordo della Grande Guerra, l'erede dei Savoia omaggia i caduti a Redipuglia • Il Goriziano

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Nel ricordo della Grande Guerra, l'erede dei Savoia omaggia i caduti a Redipuglia • Il Goriziano


La Messa nella chiesa di San Giacomo Apostolo di Fogliano-Redipuglia,

dove ha fatto celebrare una S. Messa da Don Sigismondo Schiavone

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Foto al Museo Multimediale della Grande Guerra

Il Museo multimediale della Grande Guerra, allestito all'interno della ex stazione ferroviaria di Fogliano Redipuglia, è un'esposizione unica nel suo genere in Italia.

Le vicende del conflitto vengono narrate "sfruttando" la potenza delle immagini e le emozioni che solo le fotografie possono trasmettere grazie anche alle accurate ricostruzioni in realtà aumentata.

Nel ricordo della Grande Guerra, l'erede dei Savoia omaggia i caduti a Redipuglia • Il Goriziano

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S.A.R. PRINCIPE SERGIO DI JUGOSLAVIA - CERIMONIA 26 MAGGIO 2021


Cerimonia di mercoledì 26 maggio scorso tenuta alle ore 17 in memoria di mio Bisonno Antonino di Prampero nella Loggia di San Giovanni in Piazza Libertà a Udine.



Giorgio Strassoldo; Roberto Pinton, Rettore Università di Udine; Principe Sergio; Presidente Nazionale Ass. Regina Elena, Ilario Bortolan; Marisanta di Prampero de Carvalho; Pietro Enrico di Prampero; Cigolot. Assessore Comune di Udine; Marcello Caravaggi, Consigliere Comune di Tavagnacco. 

 

Roberto Pinton; Principe Sergio; Ilario Bortolan; Giorgio Strassoldo;  Marisanta di Prampero de Carvalho;            Pietro Enrico di Prampero ;Fabrizio Cigolot; Marcello Caravaggi. 



Il testo del discordo del Principe Sergio (letto da Giorgio Strassoldo, Confraterllo dell'Ordine di San Maurizio e Lazzaro)

e la mia risposta Pietro Enrico di Prampero.

DISCORDO DEL PRINCIPE SERGIO

In occasione del 150° anniversario dalla sua prima nomina a Sindaco di Udine, desidero rendere omaggio al Conte Antonino di Prampero, mio confratello nell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro, che fu per 30 anni Senatore del Regno.

Nacque ad Udine il 1° aprile 1836 da antica e nobile famiglia friulana, Nutrì di severi studi la sua giovinezza, conseguendo brillantemente la laurea in giurisprudenza all' Università di Bologna.

Ancora studente, s'infiammò del santo entusiasmo di amor patrio, che lo animò poi per tutta la vita, e nel 1859, volontariamente abbandonando gli agi della famiglia per le fatiche ed i pericoli del campo, prese parte gloriosa alle guerre dell'indipendenza nazionale, guadagnandosi una medaglia d'argento al valor militare nella battaglia di Castelfidardo, una di bronzo nella campagna 1860-1861 e la menzione onorevole nell'assedio di Gaeta.

Percorse tutti i gradi nell'esercito: da soldato, nella battaglia di San Martino, a Colonnello, fino a quando, colpito dai limiti di età, cessò dal servizio attivo.

Il Conte Antonino di Prampero fu fecondo scrittore nelle branche più disparate, in tutte mostrando un ingegno vivace ed una profonda cultura.

Delle numerose e pregevoli sue opere, meritano speciale menzione:

“Le memorie sull’ultima dominazione austriaca e la liberazione del Veneto nel 1866” e la pubblicazione ed illustrazione di moltissimi documenti e statuti antichi del Friuli.

Con il medesimo entusiasmo che lo aveva appassionato nel cooperare alla formazione dell'Italia unita partecipando alla II ed alla III Guerra d’indipendenza, attese all' organizzazione ed all'amministrazione degli enti pubblici, con un'onestà ed integrità di carattere dinanzi alle quali anche gli avversari più ostinati si inchinavano.

Nel 1866 venne eletto deputato per il collegio di Udine e dal 1867 occupò tutte le cariche pubbliche del comune e della provincia:

da consigliere comunale a sindaco, da membro a presidente del Consiglio provinciale, posto che ricoprì con sommo onore.

Esercitò numerose altre cariche pubbliche, portando la sua grande operosità, inclusa quella di Consigliere

comunale di Magnano in Riviera.

Nominato Senatore del Regno da Re Umberto I il 4 dicembre 1890, fu parlamentare di eccezionale attività,

intervenendo spesso nelle più importanti discussioni.

Tenuto sempre nella maggiore considerazione, circondato dalla stima e dall'affetto di quanti lo conoscevano,

nel 1896 fu eletto segretario dell’Ufficio di Presidenza, carica che gli fu costantemente confermata fino al novembre del 1918,

quando ricevette la nomina a Vicepresidente, confermatagli nella sua ultima legislatura a seguito della unanime designazione

del Senato.

Gli ultimi anni non furono per il Conte di Prampero di sereno riposo, come bene egli avrebbe meritato:

vide la sua cara Udine di nuovo occupata dall’antico dominatore;

dei suoi cinque figli, che parteciparono sin dall'inizio alla IV Guerra d’Indipendenza, svoltasi nell'ambito della

I Guerra Mondiale, i due a lui più cari, l'unica figlia, dama della Croce Rossa, ed il più giovane,ufficiale,

donarono la propria vita alla causa dell'unità nazionale.

Di tale sacrificio egli fu sempre orgoglioso e dedicò al Regno d’Italia fino all'ultimo tutte le sue energie.

Candida figura, il Conte Antonino di Prampero, Nobile di Udine, Signore di Gemona, Prampero e Ravistagno,

Gran Cordone dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro,

è stato e rimane esempio mirabile di cittadino e di patriota, da additare alle generazioni di oggi e di domani.


RISPOSTA DI PIETRO ENRICO DI PRAMPERO

Signore e Signori, vorrei innanzitutto ringraziare il Presidente Internazionale dell’ Associazione Regina Elena,

S.A.R. il Principe Sergio di Jugoslavia, delle parole da lui dedicate al mio bisnonno Antonino di Prampero.

Colgo inoltre l’occasione per rivolgere un grazie anche al Presidente Nazionale dell’Associazione stessa,

Ilario Bortolan, per aver voluto coordinare il tutto.

Come ha ricordato poco fa il Principe Sergio, dopo l’annessione del Friuli al Regno d’Italia nel 1866, Antonino lasciò la carriere militare che aveva brillantemente iniziato negli anni precedenti in stretta collaborazione col Generale Cialdini,

per dedicarsi sino al termine della sua vita terrena, all’attività politica e amministrativa occupandosi attivamente,

fra l’altro, anche di potenziare la rete ferroviaria sia locale che transfrontaliera.

Al di là delle sue attività istituzionali Antonino fu anche poliedrico uomo di Scienza e di Cultura, un Illuminista “post Litteram”.

A titolo di esempio ricordo i suoi scritti di statistica demografica, e di geografia astronomica 

(campo in cui si occupò dell’ora solare esatta in varie zone del Friuli)

o la pubblicazione da lui curata degli Statuti di numerosi Comuni del Friuli Patriarcale.

Voglio dedicarmi però ad un suo scritto di matematica ove trattò di “Logaritmi Quadratici”.

Non entro certo nei dettagli, ma tengo a ricordare che questo scritto, pubblicato a Udine dalla tipografia Doretti alla fine dell’800,

è citato dalla Enciclopedia Britannica, edizione 1911, alla voce “Mathematical Tables” (Tavole Matematiche).

Questo fatto era completamente ignorato dai famigliari tutti, per altro perfettamente al corrente dell’esistenza del libro stesso,

di cui numerose copie erano conservate, e lo sono tuttora, nella biblioteca di casa.

Io venni a saperlo in modo quasi rocambolesco, nella prima metà degli anni 80 dello scorso secolo quando lavoravo alla Facoltà di Medicina dell’Università di Ginevra.

Ricevetti infatti in quegli anni una lettera in cui il Prof. di Fisiologia dell’Università di Buffalo (USA) dove avevo lavorato

a più riprese nel decennio precedente, mi chiedeva se io conoscessi un certo Conte A. di Prampero,

autore di un’opera citata appunto dalla Enciclopedia Britannica.

Gli risposi immediatamente che non solo lo conoscevo benissimo, ma che si trattava di mio bisnonno e

assieme alla mia risposta gli inviai anche un copia del libro un questione.

Fu la persona più felice del mondo, come mi disse a voce in una delle numerose occasioni in cui ci incontrammo

per motivi scientifici negli anni successivi.

Questa breve riassunto mi sembra metta chiaramente in evidenza la straordinaria caratura di Antonino che,

da perfetto dilettante, produce un breve scritto in lingua italiana che sarà citato in quella che viene ancora oggi

considerata una della migliori edizioni della Enciclopedia Britannica.

Concludo qui ringraziando ancora il Principe Sergio, e indirizzando un amoroso pensiero di profonda gratitudine

a mia moglie Marisanta che da anni, con competenza, impegno e tanto amore,

riordina e cataloga l’archivio e la biblioteca di famiglia, e cui dobbiamo anche una biografia di Antonino

pubblica una diecina d’anni fa in una collana edita dall’ADSI.

Un enorme grazie quindi anche a Marisanta e a voi tutti per la pazienza.

Udine, 26 maggio 2021