SABATO 7 SETTEMBRE

INCONTRO "L'ISONZO SOTTERRANEO E IL LAGO DI DOBERDÒ"


IL Comune di Monfalcone ha invitato la nostra Associazione Bersaglieri di Monfalcone a Partecipare il giorno 

Sabato 7 settembre

ore 10.00 – 12.30

in sala conferenze della biblioteca si terrà l’incontro “L'Isonzo sotterraneo e il Lago di Doberdò.

Tra speleologia, conservazione e sfruttamento idropotabile” organizzato dal Comune di Monfalcone, dal Dipartimento di Matematica e Geoscienze dell’Università degli Studi di Trieste e dalla Federazione Speleologica Regionale del Friuli Venezia Giulia.

 

"Il Friuli Venezia Giulia ha un territorio meraviglioso ma il lago di Doberdò è unico al mondo.

È quindi importante che questa straordinaria risorsa ecologica, che possiede un'enorme biodiversità, venga tutelata, difesa ed anche valorizzata. In quest'ottica sono fondamentali studi dettagliati che ci permettano di comprendere appieno i meccanismi di funzionamento dei fiumi sotterranei tipici del Carso".

Lo ha dichiarato l'assessore regionale a Patrimonio e Demanio, Sebastiano Callari, intervenendo al convegno "L'Isonzo sotterraneo e il Lago di Doberdò tra speleologia, conservazione e sfruttamento idropotabile", svoltosi questa mattina a Monfalcone, nel corso del quale sono stati presentati i risultati degli studi effettuati dall'Università di Trieste con l'aiuto della Federazione speleologica regionale nell'ambito di quella che, è stato detto, può essere definita come la più vasta campagna di mappatura delle acque carsiche isontine dalla metà dell'Ottocento.

In merito, Callari ha rimarcato la rilevanza delle ricerche volte alla comprensione del funzionamento della rete idrica sotterranea perché "sarebbe gravissimo e miope mettere a rischio un patrimonio come quello del lago di Doberdò e dell'Isonzo.

La Regione, sostenendo questo progetto, vuole quindi essere al fianco di coloro che si stanno adoperando in tale senso e che devono trovare nelle istituzioni il giusto supporto per proseguire in questo interessante lavoro. La ricerca a favore dell'ambiente, infatti, rappresenta un investimento per il futuro di cui beneficeranno le prossime generazioni".

Il valore dell'iniziativa è stata sottolineata anche dal sindaco di Monfalcone, Anna Maria Cisint, la quale ha spiegato che "l'acqua è un bene fondamentale da tutelare perché significa vita e salute e, di conseguenza, dobbiamo impegnarci a tutti i livelli, istituzionali e non, per valorizzare e proteggere questo patrimonio. Ben vengano le sinergie, anche quelle transfrontaliere, che consentono di studiare e valorizzare le nostre risorse idriche delle quali fruiscono oltre 400mila persone".

All'evento erano presenti, tra gli altri, anche il deputato Luca Sut, il consigliere regionale Ilaria Dal Zovo e il sindaco di Doberdò, Fabio Visintin.


GRUPPO DI LAVORO MULTIDISCIPLINARE  

TRANSFRONTALIERO “ACQUE CARSICHE ISONTINE”

 

Comune di Monfalcone Dipartimento di Matematica e Geoscienze - Università degli Studi di Trieste Federazione Speleologica Regionale del Friuli Venezia Giulia organizzano il Convegno dal titolo L’Isonzo sotterraneo e il Lago di Doberdò tra speleologia, conservazione e sfruttamento idropotabile che si terrà presso la Biblioteca Comunale di Monfalcone, sabato 7 settembre 2019 dalle ore 10.00

Si invita le SS.LL. e la cittadinanza tutta all’evento.

Gli interventi dell’uomo, più dei cambiamenti climatici occorsi nell’ultimo secolo stanno modificando il contesto idrogeologico delle acque carsiche che dall’Isonzo scorrono per percorsi per lo più sconosciuti verso le sorgenti del Timavo.

Conoscere i percorsi della rete idrica sotterranea permette di tutelare e valorizzare l’acqua che beviamo.

Il Lago di Doberdò ne è un chiaro indicatore: la carenza di acqua assieme alla totale mancanza di manutenzione della vegetazione stanno portando il lago ad un progressivo interramento: il lago di Doberdò rischia di sparire.

Da alcuni anni ormai un gruppo di lavoro multidisciplinare transfrontaliero, che unisce ricercatori universitari, speleologi, giornalisti, la Regione Friuli Venezia Giulia, Amministratori Locali, il Consorzio di Bonifica Pianura Isontina ed appassionati, cerca di comprendere i processi in atto per individuare eventuali possibili strategie di intervento.

Una delle metodologie di indagine non invasiva più affermata in campo idrogeologico è data dall’utilizzo di traccianti artificiali (coloranti atossici) che permettono di identificare, dato un punto di immissione noto, le connessioni con i punti di emergenza delle acque.

Già nel 2018, da uno degli inghiottitoi del Lago di Doberdò, sono stati svolti due test di tracciamento con la fluoresceina immettendo il tracciante in superficie in corrispondenza delle acque che si immergono direttamente nell’inghiottitoio.

Dati i lusinghieri risultati ottenuti, nel luglio di quest’anno, si è deciso di procedere ad un ulteriore test, il terzo, questa volta immettendo la stessa tipologia di tracciante, ma direttamente all’interno della grotta presente nell’inghiottitoio est del Lago di Doberdò, tentativo mai eseguito in precedenza, mediante le complesse immersioni in spelo-subacquea di Duilio Cobol, Pietro Spirito ed Ernesto Giurgevic e grazie all’innovativo brevetto sperimentale messo a punto da Massimo Cechet.

Le acque marcate a Doberdò hanno raggiunto non solo le sorgenti del Timavo e quindi le prese dell’acquedotto italiano, ma anche quelle slovene ubicate presso il confine di Jamiano oltre ad alcune delle sorgenti nei pressi del casello autostradale del Lisert.

La ricerca, coordinata dal prof. Luca Zini del Dipartimento di Matematica e Geoscienze dell’Università di Trieste, in collaborazione, tramite la stipula di specifici accordi, con la Direzione centrale difesa dell'ambiente, energia e sviluppo sostenibile della Regione Friuli Venezia Giulia (Servizio gestione risorse idriche rappresentato dalla direttrice dott.ssa Anna Lutman e dall’ing. Daniela Iervolino e Servizio Geologico rappresentato dal direttore l’ing. Fabrizio Fattor e dal dott. Paolo Manca), dal dott. Fabio Gemiti, Mario Galli e dott. Maurizio Comar, ha visto coinvolte sessante squadre composte da alcuni ricercatori indipendenti, per la prima volta insegnanti e studenti dell’Istituto Tecnico Agrario di Gradisca d’Isonzo, oltre ad una sessantina di speleologi afferenti a una decina di associazioni speleolologiche Isontine, di Trieste e della confinante Slovenia – JK Temnica e JD Sežana, magistralmente coordinate da Matteo Cavanna, Marco Restaino, Loretta Crestani, Franc Bizjak e Samo Milanic.

Per oltre quindici giorni sono stati raccolti più di 300 campioni di acque in superficie e delle grotte oggetto di studio.

Preziosissima la collaborazione del personale del Geološki zavod Slovenije (Servizio Geologico della Slovenia), dei due acquedotti, Italiano (AcegasApsAmga) e sloveno (Kraški vodovod Sežana) e di Heratech che hanno collaborato ai campionamenti nei punti di captazione, e dell’ASKD KREMENJAK - Circolo Culturale JAMIANO (Jamian - Doberdob) per la parte logistica.

I risultati ottenuti sono di fondamentale importanza non solo ai fini di un possibile intervento per il ripristino dell’ecosistema e della naturalità del lago di Doberdò, ma soprattutto per la comprensione dei rischi di inquinamento delle acque che beviamo dai due acquedotti (stimati 400.000 utenti tra Italia e Slovenia) le cui opere di captazione sono circondate da un intenso traffico veicolare su strada, autostrada e ferrovia.

Nell’epoca dei cambiamenti climatici, nel nostro territorio, la sfida dei prossimi anni non sarà tanto quella della scarsità di acqua, ma quella della preservazione della qualità, bene prezioso per tutti.

A latere di quanto sopra rappresentato, va segnalata anche l’inaspettata quanto gradita nonché preziosa collaborazione con il dott. Nuglio Simone ed i ricercatori della Goletta dei Laghi di Lega Ambiente, venutasi a creare nel corso delle operazioni di campionamento acque.

A seguito della concomitanza delle operazioni sul territorio eseguite da parte dei due distinti gruppi di ricerca, sono stati raccolti ed inviati al CNR ENEA e CNR IRSA di Roma una ventina di campioni di acque superficiali ed ipogee nonché sedimenti di fondo per la successiva analisi di laboratorio sull’eventuale presenza di microplastiche e microfibre nelle acque che beviamo.

Nell’area di studio, questa è la prima ricerca in tale direzione.

Fondamentale in questo caso la disponibilità e cortese collaborazione del Park Škocjanske Jame nelle persone dei dott. Peric, dott. Tomaž e   dott. Lozej nonché del sig. Edgardo Mauri dello Speleovivarium Trieste.

Durante la conferenza verrà presentato lo stato dell’arte degli studi fin qui eseguiti, compresi i risultati dell’ultimo test di tracciamento di luglio 2019 e saranno illustrate le attività di prossima esecuzione, in particolare la realizzazione da parte del Consorzio di Bonifica Pianura Isontina di manufatti provvisori finalizzati al confinamento temporaneo degli inghiottitoi del lago con l’obiettivo di verificare la possibilità di mantenere il livello del lago più alto durante i periodi di magra ed evitare dunque il proliferare della vegetazione infestante.

Sostanziale per l’avvio dei lavori la disponibilità del direttore del consorzio, dott. Daniele Luis. Traduzione a cura della dott.sa Elena Zulian in Collaborazione con ASKD Kremenjak – Jamian.